Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

martedì 19 gennaio 2010

SMS*

La figlia diciottenne di una mia amica, nell'utilizzare il telefonino della madre, sbaglia destinatario e pertanto ricevo il seguente sms:
kl kzz ke vngo! giamma nn m kk paro!! fnklo!!! Eli
cell mam! my ssung ko!

Ostico ma non impossibile da decifrare, l'amica di nonna Speranza avrebbe scritto:
-Amica mia, non verrò. Egli non mi degna. Che vada nei frati- con quella bella calligrafia ottocentesca. Milleottocento.

Nell'anno ottocento dC a Verona un religioso scrive su una pergamena:
"Se pareba boves, alba pratalia araba,
albo versorio teneba, negro semen seminaba.
Gratias tibi agimus, potens sempiternus Deus"
.
(Spingeva avanti a se i buoi, arava bianchi prati, teneva un bianco aratro, seminava seme nero. Ti ringraziamo, potente sempiterno Dio).
Ecco, la terza riga è latino schietto ma le prime due sono, con moltissimi interrogativi, forse il primo esempio di italiano. Mi piace molto l'italiano che nelle prime due righe cela la metafora della scrittura e nella terza è ancora latino.

Cento e più anni dopo, 960 dC, nell'Italia centromeridionale, si scriveva così:
"Sao ke kelle terre per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti"
è un atto giudiziario riguardante probabilmente le terre attorno al monastero di Montecassino.
Non possiamo sbagliare, questo è volgare, è italiano. Un italiano migliore dell'sms che ho ricevuto e di cui dicevo sopra.

Lo so, conosco le obiezioni, si va di fretta, non c'è tempo da perdere e le dita corrono più veloci dei neuroni cerebrali, cosa possibile solo se si possiede un telefono cellulare.
Di tutto questo tempo risparmiato che sarà? Nasceranno romanzieri tutto k e ! e poeti di sole lettere omesse e preminobel del testo breve: -Ei fu. Accanto a lui posò-(Questo è già stato scritto, tenere presente).

Un mondo trafelato e alla rovescia: la crusca dell'accademia è diventata farina del diavolo.

*Da un fatto vero, tanto per rientrare nei ranghi.

13 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

La Parafrasi è tornata di botto d'attualità, riconvertire un sms o un brano dell'iliade, mi pari ù stessu.

romanaccia ha detto...

ke dire? so i giovani
Ho sempre adorato "Sao ke kelle terre per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti"
Persino a scuola.
Ma soprattutto tu che hai risposto?

arcade fire ha detto...

Manuela, tieni sotto controllo il telefono. E la figlia.

Gozzano non ti calava, vero? manco a me però è dignitoso, povero figlio.

u'longu ha detto...

E' dura per un riformatore, per un quasi rivoluzionario, per uno che se ne fotte, accettare quanto vado dicendo.
Non sopporto, mi fa schifo, non accetto, il linguaggio delle SMS.
Sono pure prevenuto, mi creo dell'inimicizie, litigo con i figli.
Ma vuoi mettere il suono, la musica, la lirica della parola, sia parlata che scritta ?
Che cazzo sono tutte quelle kappa, riduzioni, mutilazioni della parola.
Non c'è tempo, si ha fretta, e a che cazzo serve la vita se non puoi soffermarti a dire due parole
sensate ? ma soprattutto dove cazzo devi andare sempre di fretta ? chi ti aspetta ? e per fare che ?
Ah quanto amo il suonatore Jones che diceva al mercante di liquore
:- Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

romanaccia ha detto...

Pensavo Akkannalo. Giamma è 1a mrd.

Gozzano, mi pareva irreale che figurasse persino Gozzano nella squadra dei poeti. provavo un senso di arrogante giovanile indignazione-
sti giovani ("Vito è bravissimo a fare il giovane")
però a distanza di tempo bisogna dirlo, è onesto. non manca di grazia. è dignitoso.

Alessandro L.A. ha detto...

Senza dimenticare quelli che chattano e iniziano cosi': "DA DOVE DGT?".
Poi, ci sono 4 miei vicini, poco piu' che ventenni, che vivono insieme (e formano una band), che mi fanno girare i coglioni in una maniera allucinante!
Esempio, vado in un ristorantino messicano dietro casa con due di loro...
Oh 'sti due appena seduti hanno prima guardato la televisione per un quarto d'ora (che era alla parete), dopo, hanno cominciato a mandare SMS a valanga!
Allora siccome hanno 19 e 20 anni e ancora non possono bere o comprare alchool, li ho mandati a cagare e mi sono bevuto un litrozzo di birra davanti a loro! Poi im Italiano gli ho detto: "STRONZI!"

Spusiddha ha detto...

Piuttosto che gli SMS preferisco i "pizzini".

arcade fire ha detto...

Vuoi che ti dica di Vito? irruppe inciampando da se stesso nei suoi stessi pantaloni calati a cacaiola, fuggiva dalla cucina in sala mensa sdurrupò sopra un tavolo per fortuna libero ma cunzato, ruppe due piatti (piatti) tre scodelle una bottiglia. L'altro tavolo: quelli alla destra guardavano a sinistra similmente quelli a sinistra guardavano dalla parte opposta, la stessa parte, con bocche aperte certo per la sorpresa certo per il burdello certo stavano pure mangiando. Guardavano lui.
Ecce Vito. Solo occhi, due, tondi sporgenti tiroidei e grandi fiammeggiavano stupore per essere caduti così in basso sul pavimento del refettorio dardeggiavano eccitazione se ci pensi, solo due minuti fa.
Sbatacchia la porta che va e che viene che va e che viene Luigia detta Ginona per via di quelle cose grosse, aiuto cuoca, corre s'inchina dice di' mo' bel bambuzen, ti ciuncasti?
Quella porta che va ora viene Marcella la cuoca cuoca: Porcarosi, pure qua dentro? Luigia t'avverto non lo voglio vedere sto trusso d'un broccolo. Falla finita. Akkannalo.
Ginona non è seconda a nessuno manco alle cuoche e cosa può dire?
Marcella ftt i kzz toi e va rustiti i pipi. Me con Vito, u cori nto zuccuru. Hai presente?


Si sta bene qua, riparati e protetti.
mi piace sta sipala. s'incontra bella gente, pure.

romanaccia ha detto...

La storiella è godibile e ben narrata, ma delle due una: o la Luigia era una gran donna al di là dello sviluppo abnorme delle sue ghiandole mammarie o il Vito godeva di grandi meriti tutti suoi intimi e segretissimi, decorato sul campo di croci e medaglie al vigor militare. In entrambi i casi la parabola ha scarso valore parabolico e non può assurgere a caso esemplare ed esemplificativo perchè dopo un'esibizione tanto meschina e grottesca Vito andava effettivamente akkannato. Tanto più con quegli occhioni bovini. eddiosanto. Non per niente le cuoche sono cuoche e le aiuto nessuno che le acclami a fine pasto.

arcade fire ha detto...

Parabola che non capta.
meglio le aiuto cuoche, vengono acclamate prima durante e dopo. Vito lo può dire.

arcade fire ha detto...

Sai una cosa? non ho mai subito il fascino dei potenti, provo simpatia invece per gli ultimi di banco e della classe per cui non potevo akkannarlo, a maggior ragione dopo la figura che ha fatto.
Che c'entri il comunismo?

romanaccia ha detto...

Non sono sicura del piano su cui si sta svolgendo questa conversazione.
Tolstoismo ? Comunismo utopico? Cristianesimo delle origini? Snobismo radicalchic? Il decadente fascino degli impotenti? Tuttopoesse.
Nel caso specifico pareva una questione estetica più che politica. Ma niente di più facile che la Ginona minnuta com’era soffrisse della sindrome della crocerossina.

arcade fire ha detto...

E che tutto sia. Tranne il tolstoismo, per il nome da cui deriva, che mi fa tremare i polsi, e per il fatto che non sono vegetariano.