Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

lunedì 8 febbraio 2010

Il congresso balneare

Poteva capitare che un gruppo di giovani favazzinoti, in piena estate, facessero il bagno in circolo in un metro d'acqua, come gli antichi romani alle terme, come se i "scaluni" si fossero trasferiti nel mare.
Gli argomenti erano vari, dipendeva dai partecipanti al congresso.
Io facevo parte del gruppo degli intellettuali progressisti, quindi i nostri argomenti variavano tra le ghiandole mammarie sempre più scoperte delle signore ed i fondo schiena delle stesse, sempre più rotondi.
Qualche volta, raramente, si parlava di novità letterarie, mai di sport, ce ne fottevamo altamente della campagna acquisti della Reggina.
Un anno, credo nell'80, mio gradito ospite, Danilo, detto il principe.
Danilo era fiorentino purosangue, amante delle colline toscane e umbre, appassionato di funghi e tartufi, odiava il mare.
Grande bestemmiatore, quando s'incazzava (molto facilmente)una sua bestemmia su unico soggetto, poteva durare un quarto d'ora, faceva la biografia del santo malcapitato, con una dovizia di particolari chi mancu un processo canonico di beatificazione del vaticano, e non era ripetitivo.
A volte, gli amici, lo facevamo incazzare apposta.
Soggetto ad anemia congenita ne menava vanto, era dovuta, secondo lui, alle sue chiare origini nobiliari, etrusche per l'esattezza.
Mentre, sempre secondo lui, noi eravamao un miscuglio di razze, greci, arabi, fenici, latini, normanni, tutti mezzosangue per questo scuri, olivastri, mentre lui era bianco, di un pallore lunare, diafano, quasi un fantasma.
Era anche un grande affabulatore, intenditore come pochi di pilu, uomo di vaste letture, insomma uno di noi, ma bianco e di collina.
In quel principio di agosto partecipava felice ai nostri congressi, tenendosi sempre vicino alla riva. Non sapeva nuotare.
Un maledetto mattino, maretta.
Durante il congresso si presentarono onde discrete che noi favazzinoti, con un leggero piegamento in immersione, bucavamo.
Il principe invece, con gran disonore, veniva scaraventato a riva, proprio sul più bello della sua dissertazione.
Lui si rialzava, con il costume mezzu calatu, e riprendeva posizione continuando il discorso che l'onda aveva interrotto, poche parole e un'altra onda lo riportava a riva.
I pigghiava i faccia, non conosceva la tecnica, e poi i nobili non si piegavano facilmente alle onde del basso tirreno. Onde terrone.
Inutile nascondere che mentre si trovava sommerso nella risacca, risate a crepapelle, quando bene o male riemergeva, seri.
Dopo aver bevuto qualche litro di mare e perso diverse volte il costume, s'incazzò :-
Oh bischeri, bucaioli, quella maremma maiala, e che si fa il bagno con il maremoto ? o venite a riva o vò a casa - e giù una disquisizione sui S.S. Pietro e Paolo, sulla loro famiglia, amici, parenti lontani, sulla loro posizione all'interno di Santa Croce, su come l'Arno volesse portare via le statue, l'Arcivescovo di Firenze, la curia e l'Opus Dei.
Dopo un paio di giorni rientrò in ferie sulle sue amate colline.
Raccontava a tutti che avevo tentato di farlo annegare e quando ridendo negavo, ricominciava, qualche volta con i santi Cosma & Damiano, altre volte mettendo fortemente in dubbio le virtù di S. Teresa d'Avila.
Ancora oggi, quando raramente ci sentiamo, mi chiede :
:- Ma come facevate a stare fermi con le onde ? eravate legati ?
Io rispondo quel che lui vuol sentire, che eravamo indigeni, se no ricomincia con la litania dei santi, non ha perso l'abitudine.

6 commenti:

arcade fire ha detto...

Longu, si' nu spettaculu. Detto a margine, uno che non sa nuotare è megghiu mi si ffua: dovrebbe venirgli facile. Ne ho una geograficamente simile, famiglia fiorentina, che proverò a raccontare.

romanaccia ha detto...

M'inchino e mi rinchino. Un incanto. L'ho già detto, il mio scrittore vivente preferito.

Spusiddha ha detto...

I più grandi bestemmiatori che io abbia mai conosciuto sono i toscani, nessuno sa essere originale come loro.
Come è una bestemmia non leggere e non commentare questo post, insuperabile caro cuginazzu!

u'longu ha detto...

Grazie per i complimenti, credetemi non faccio niente per meritarmeli.
Scrivo e dico cose comu mi dici a testa, senza pensarci.
A volte addirittura mi vergogno un pò, però mi piace e sono felice che piaccia anche a voi.
Alla prossima

u Grecu ha detto...

Senza parole, meraviglioso. Uno dei migliori post letti su questo blog.
A proposito di bestemmiatori. I toscani se la giocano con gli umbri. Provate a cercare "Nonno fiorucci" su you tube. Un vero artista della bestemmia!

u Grecu ha detto...

http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Nonno_Fiorucci