Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 29 marzo 2008

dopo il furto..


ecco come si presentava, l'anno seguente, senza "U Strisciuni".. tutta un'altra cosa!

venerdì 28 marzo 2008

LE FAVOLE DI PELE'

Tra gli ultimi post ve ne sono due che se messi insieme danno vita ad una delle tante fantasie di Pelè. Mi riferisco al ragazzo incastrato tra gli scogli e l'elicottero della lavata di capo.
Era un'estate di circa vent'anni fa, quando per spegnere un incendio sulle montagne sopra favazzina, il solito elicottero immergeva prendeva acqua al largo delle coste di favazzina. Mentre l'elicottero svolgeva le sue normali operazioni era intento a fare un pò di pesca subacquea il nostro amico fantozzi, che non si accorse nemmeno dell'elicottero, ma sul molo intento a pescare c'era pelè, che iniziò a fantasticare e immaginare scene drammatiche degne dei migliori sceneggiatori cinematografici. Tornato dalla pesca, iniziò a raccontare quello che "aveva visto", noi bambini che ancora non sapevamo fin dove si potesse spingere la fantasia del nostro amico pendevamo dalle sue labbra. "Figghioli non sapiti chi vitti!", noi incuriositi"Chi succiriu?".Pelè ""Stava piscandu supra o molu e vitti l'elicottiru chi stava pigghiandu l'acqua pi stutari u focu nta muntagna e a mari c'era unu chi stava facendu pisca subacquea, ad un certu puntu quandu l'elicottiru calau u pagghioli pi pigghiari l'acqua, si tirau u piscaturi qusi rintra o pagghiolu, menu mali chi stu piscaturi ristau in bilicu, menzu rintra e menzu fora e poi rinusciu mi si ietta a mari, quandu l'elicottiru era già iatu, se no cusapi chi fini faciva". Noi non credevamo alle nostre parole e gli chiedemmo chi fosse stato questo sventurato pescatore, lui rispose "Ra...le".
Naturalmente il protagonista di questa storia ha sempre negato anche se conoscendolo qualche dubbio sulla veridicità della storia l'abbiamo avuto.

giovedì 27 marzo 2008

faacitulu girari suuuu seeee stessu!!!!

na sapiti kista????ora va cuntu.....na vota eravamo in piazza n to periudu nataliziu e si doveva trovare il modo di spostare il famoso arburu quello posizionato al centro(na vota però....perché ora l albero su tagghiaru mu su bruciunu...)...allora un folta skiera di cervelli..tra cui mbu e me....non riuscivamo a trovare il modo per movimentare quest albero.... Allora p...... u c......u si n di nisciu cu n idea ri soi...faacitulu girari suuuu seeee stessu...nn vi dico le risate!!!questa é una delle tante...ancora simu e peri ra n kianata....vi salutaia e da domani sarò in malattia....

Alla scalata di Google!


Ho appena scoperto che Google ci ha indicizzati al 5 posto!!!!!! Bè... anche queste sono piccole soddisfazioni!

Il Falò

L'usanza del Falò, da non confondere con la più intimista e riflessiva grigliata, era un evento che si praticava a Favazzina al massimo un paio di volte ogni estate. La rarità dell'evento era motivata dagli effetti dirompenti che esso produceva sia a livello sociale che culturale: genitori incazzati, coppie rovinate, sbornie colossali, bagni notturni, ecc.
Come ogni rituale che si rispetti anche il Falò aveva le sue fasi che andrò a descrivere:

L'iniziativa: nelle serate di scazzo esistenziale collettivo qualcuno, in genere Gino P******o o anche Tempesta, se ne usciva fuori con "pirchi non facimu 'nu Falò?". Subito venivano interpellati i "capocomitiva" che avvertivano i propri accoliti e iniziavano la raccolta dei fondi... le mitiche 5.000 lire sindacali (oggi 2,58 euro!!!!). Ad onor del vero bisogna dire che alla fine c'era sempre pubblico non pagante e che i conti non tornavano mai, ma questo è un dettaglio!

"Procurare" la legna: questa fase, all'apparenza inoffensiva, in realtà raccoglieva solo i più coraggiosi.... si era a rischio della vita in quanto, aggirandosi nei dintorni di Favazzina, ci si "procurava" la legna che veniva "gentilmente" e "generosamente" offerta dai più altruisti donatori.

Acquisto degli ingredienti: Mentre un primo gruppo si occupava della legna, una seconda équipe pensava ad andare a Bagnara per comprare "qualcosina da bere". Tipicamente c'era sempre qualche femmina che rompeva i coglioni con frasi tipo "ma non prendiamo anche un po' di stuzzichini?". Bisognava accontentarle, per cui parte dello già scarso budget andava a patatine e noccioline, mentre il grosso era investito in vino, frutta, zucchero e alcolici di ogni tipo!

Preparazione del drink: come i più perspicaci avranno capito, gli ingredienti servivano per preparare la famosa Sangria Favazzinota. Tale bevanda avrebbe ucciso un toro in corsa!!
Veniva presa una conca per i panni, lavata in modo sommario, e lì andava versato il vino, aggiunta la frutta, lo zucchero (doveva essere dolce per ubriacare i fimmene) e poi..... venivano versate almeno 10 bottiglie di alcolici tra cui whisky, cognac e alcool puro a 90 gradi. Come tocco finale venivano buttate dentro un paio di bottiglie di plastica piene di ghiaccio.

A questo punto tutto era pronto per cominciare! Si aspettava la notte, si raggiungeva la spiaggia, si accendeva il fuoco e....... a questo punto i miei ricordi si fanno confusi e procedo per istantanee:

Flashback: Malumbra che bombica supra u molu tenuto da L**** che fa da crocerossino!

Flashback: U Pacciu che mi dice: "Grecu, mbivi mbivi e poi futti futti!"

Flashback: Mimmo u L**k che faci "u satu 'nto focu"

Flashback: U Bambinu con gli occhiali da sole con una lente sola che dice: "E' libbero u bagnu?"

Flashback: Io e Marco I***I che soccorriamo U Capubanda ormai privo di conoscenza

Flashback: Le chitarrine suonate da rompere le corde e i cori che attaccano "La canzone del sole" in quattro tonalità diverse

Flashback: Le coppie che si formano al momento e si allontanano

Flashback: Le coppie che si formano al momento e pensano di allontanarsi, ma sono così ubriache da imboscarsi a pochi metri dal fuoco

Flashback: Scibbalocchiu che "a pigghia r'un pere"

Flashback: Le sigarette che non sai quante cazzo ne hai fumate, ma continui ad aprire il pacchetto finché non ti accorgi che sono finite!

Flashback: I rompicoglioni che attaccano conversazione proprio mentre... era quasi fatta

Flashback: i bicchieri di plastica immersi nella sangria

e...... tanti altri.

Tutto questo era il Falò... altro che discoteca!

Ciao a tutti i terroni... da: U ferrovieri



Una ventata di aria nuova è arrivata in questo blog: Mi scrivia finalmenti!!
Ricordate: Più voi viaggiate in treno più a me busta pava si 'ncrementa, quindi buon viaggio a tutti!

PS CI FACCIAMO IN QUATTRO PER VOI!

La lavata di capo

Sembrava uno dei tanti pomeriggi a star sdraiati sul molo al sole… ma le assurdità di questo piccolo assurdo paese, come tutti ormai avrete capito, sono sempre in agguato..! Notiamo uscire P……o con la canoa ad un posto… ma in compagnia di una ragazzina… F……a di Torino. E fin qui tutto normale direte voi... ma quello che non sapete è che in quel medesimo istante un elicottero faceva su e giù dalla montagna per spegnere uno degli incendi più devastanti che io abbia mai visto. ( E la cenere che c’era in paese quella sera ne è la conferma..!) Il nostro P…..o decide quindi di andare a fare un giretto al di là dei moli… e dove si ferma secondo voi..? Già… proprio nella zona in cui il pilota dell’elicottero da circa un’ora prendeva l’acqua… forse troppo vicino… ma vista la proporzione dell’incendio sicuramente giustificato..! Il che, ovviamente, non potè far altro che attirare la nostra attenzione..! Ora vi racconterò dettagliatamente ciò che io stesso vidi... anche perché dal molo non avrei potuto certo sentirlo..! Ciò nonostante vi renderò la scena come se potessimo sentirla..! L’elicottero si avvicinò con fare minaccioso… come a fargli capire: “Vai via che qui stiamo lavorando..!” P…..o da par suo fece segno con la mano verso di sé: “Io…?” Un nuovo segno con la mano e con formidabile fermezza fa: “Tu vai via e prendila più in là…!” L’elicottero si allontana come sconfitto dalla tenacia di quel bagnante e si reca un po’ più distante ad immergere il suo secchio… solo che… tornando indietro il pilota colto da una spettacolare impennata di orgoglio si mise in direzione della canoa e… “LANCIO”… la canoa volò in aria per circa cinque o sei metri senza esagerare… sulla spiaggia calò il silenzio… non si sapeva che pensare… a chi dare ragione..? Nel frattempo tra lo sbigottimento generale l’elicottero continuava il suo lavoro (davvero impegnativo..!) e P…..o e F……a facevano ritorno alla spiaggia..! Non volava una mosca… si udivano solo le imprecazioni di P…..o uscendo dall’acqua (“Mannai Santu R…”) ma… forte… fortissima riecheggiò una voce su tutta la spiaggia… era quella di Luca Zema ( da cui ho avuto il permesso di scrivere il suo nome per esteso…!) che recitava così: “O P….o tu fici u shampu…!”. E giù risate che non vi stò a raccontare..!

mercoledì 26 marzo 2008

U Strisciuni

Non so se ricordate che una volta entrando in paese (dall’unica via di accesso) scendendo verso a “chiazza ra rimembranza” a darvi il benvenuto c’era la scritta “Offresi acqua freddissima”. Non vi siete mai domandati che fine abbia fatto...? Ebbene… una sera… ma più che altro una notte… essendo ormai rimasti in pochi ( i nottambuli i canuscimu tutti senza fari nomi…) si parlava dei temi che vanno per la maggiore tra gli uomini: figa e calcio..! Si discuteva sulla possibilità di seguire tutti insieme una trasferta della Reggina... e su qualcosa che ci facesse notare dai nostri amici “Favazzinoti”. Fu allora che pensammo che ci serviva uno striscione… anzi… “U Striciuni”. Ci fu chi si arrampicò tra mille peripezie e qualche caduta rumorosa… ma alla fine riuscimmo nell’impresa… quel che purtroppo non riuscì fu di vedere tutti insieme la partita ed esporre, dunque, il nostro piccolo trofeo..! Ma comunque tutti insieme siamo stati campioni d’Italia per una notte..! P.S. “U Strisciuni” dopo anni di deposito in un luogo ritenuto sicuro è scomparso..!

martedì 25 marzo 2008

La leggenda du figghiolu incastrato ovvero Raffaele e gli scogli

Questa storia è molto vecchia, probabilmente la conoscerete tutti, ma per completezza del blog non può essere ignorata quindi la ripropongo ancora una volta, sperando magari che si possano aggiungere particolari importanti ormai caduti nell'oblio.
Correva l'Anno Domini 1982 (se non erro) e, sul campo polifunzionale del non ancora noto come Mago delle Granite, si stava svolgendo, in notturna, una sanguinosa partita di calcetto tra noi ragazzini.
Raffaele non era stato compreso nelle squadre e non si avevano sue notizie.
Nella concitazione generale, mentre ero di guardia alla porta lato mare, mi sembrò di sentire una voce proveniente dalla spiaggia chiamare il mio nome! Lì per lì non ci feci caso, ma la voce, sempre più insistentemente continuava a chiamarmi! Decisi di fermare la partita...
"cu cazzu è che chiama?!", "ma sei sicuro che ti chiamano?", "iamu e virimu!"
Subito uscimmo dal "camping" e ci recammo sulla spiaggia. Lì ci si presentò una visione agghiacciante... sulla scogliera di protezione del muro esterno del Mago, incastrato tra due scogli, con un aria tremendamente sofferente, c'era Raffaele!!
"come cazzu finisti 'ca?!?" fu l'esclamazione di tutti noi ragazzini.
Raffaele, con la consueta enfasi romanzesca: "stavo inseguendo Pietro G******** tra gli scogli, lui è passato tra questi due scogli, ci ho provato anch'io, ma sono più grosso di lui e sono rimasto incastrato!!!" Tutto questo tra indicibili grida di sofferenza e lamenti vari.... ci mancava solo che dettasse le sue ultime volontà!!!
Dopo un rapido consulto decidemmo di andare a chiamare gli adulti. Come buona tradizione favazzinota impone, nel giro di pochi minuti si riversò in spiaggia una buona metà della popolazione adulta! I più concitati attorniavano Raffaele "proviamu cu l'olio", "pigghiamu 'na leva e ziccamula sotto u massu", "tiramulu p'i brazzi". La più alta ingegneria paesana proponeva i rimedi più svariati.... ci mancò solo la proposta d'amputazione degli arti inferiori!
Oltre agli ingegneri, altri adulti meno preoccupati, un po' distanti chiacchieravano, fumavano e... ci mancò solo che non organizzassero uno spuntino in spiaggia!
Nel frattempo Raffaele urlava, gemeva, si dibatteva, supplicava... tutto con interpretazione degna del miglior Gassman!
Dopo un'ora di vani tentativi, quando il pubblico era ormai pronto per il colpo di teatro, arrivò un adulto che non ricordo che disse: "Raffaele... trasisti?..... E COME TRASISTI NESCI!!!!!".
Per lo stupore di tutti Raffaele senza il minimo sforzo si liberò dalla morsa infernale che lo aveva bloccato provocando le più svariate reazioni da parti degli astanti!

sabato 22 marzo 2008

Scibbalocchiu e il crick della clio bianca...




Nei primi giorni di luglio del 1992 ( se non erro fu la stessa estate del cunno di luglio) , approfittando dell'assenza dei miei scibbalocchiu venne a stare una settimana a casa mia con in mente un progetto ben preciso! carico di fiducia nelle sue doti di musico-conquistatore, rafforzate dal fascino del capello lungo, della chitarra e della voce calda e accattivante, si pronunciò così: "Noi non dobbiamo mai uscire di casa perchè devono essere i fimmini a venire qui"!
Bene, la cosa funzionò (cioè il fatto di non uscire di casa) però un giorno fummo costretti, a causa di "fame" maggiore, a spostarci a scilla per fare la spesa! La cosa doveva avvenire con la massima discrezione per non farsi vedere in giro.. Uscimmo allora di casa quatti quatti e ci infilammo nella mitica clio bianca ma, dopo aver messo la marcia, scibbalocchiu esclamò: "chi cazzu avi sta machina?" Avevamo semplicemente bucato!
Scibbalocchiu inizia allora a preoccuparsi, "chi cazzu facimu ora?"
ed io con molta naturalezza risposi: "cambiamo la ruota!"
Ma lui con altrettanta naturalezza esclamò: "e comu si cangia a rota?"
Iniziavo allora a rendermi conto della suonata e cioè che la ruota dovevo cambiarla io! e fino a qui...
Bene, "scibbalocchiu prendi la ruota di scorta"
- "e aundi si trova"
- "Scibbalocchiu lascia stare, passami il crick per favore"
Scibbalocchiu si mise allora a cercare il crik... ma sto benedetto crick non saltava fuori!
iniziò allora una lunga ricerca del crick che durò circa un'ora ma io continuavo a sbraitere: "ma come fai a non sapere dove si trova il crick nella tua macchina??"
Scibbalocchiu, ferito nell'orgoglio, trovò una geniale quanto memorabile soluzione.... ed esclamò:
- "prendiamo il libretto delle istruzioni della macchina, ce lo devo avere da qualche parte!"
Mi veniva da ridere e da vergognarmi allo stesso tempo ma mi rassegnai presto all'idea di dover cambiare una ruota con il libretto delle istruzioni! Scibbalocchiu infatti prese il libretto e dopo un'attenta lettura trovammo la dicitura "posizione crick"! Questo arnese si trovava praticamente in un posto assurdo, per niente intuibile!
Cambiammo la ruota, anzi, cambiai la ruota (e non è stata l'unica volta con lui) ma già lo spettacolo l'avevamo dato. E meno male che non ci doveva vedere nessuno!!

PS. devo però ammettere che dopo 5-6 giorni scibbalocchiu riuscì nel suo intento, furono infatti i fimmini a venire a casa! e qui vi lascio immaginare...


Buona Pasqua a tutti


CUNNU I LUGLIU


Correva l'anno 1992 e i ragazzi di favazzina si apprestavano a trascorrere un'altra estate piena di giochi divertimenti e amori.Non ci aspettavamo nessun nuovo arrivo a modificare la nostra lieta monotonia, ma non così. Un giorno notammo seduta dal mago una coppia di ragazzi e subito cercammo di capire chi fossero.Inizialmente si pensava che fossero fidanzati o fratello e sorella, poi un giorno non ricordo come iniziai a parlare con loro e da li a far parte del nostro gruppo il passo breve. Mentre la presenza della ragazza quasi indifferente, il ragazzo catalizzò più volte l'attenzione di noi altri. Aveva qualche anno più di noi e si comportava come se ne avesse 13. Era sempre pronto a fare battute e scherzare, tante volte era di una pesantezza unica e il suo humour non sempre era capito. La sua vittima preferita di quell'estate fu Ale, il fratello di Trilly. ricordo che si piazzava sul molo e iniziava ad urlare "Voltati! Hai le spalle girate!" con un leggero accento romagnolo.Noi sapevamo il significato di quelle parole e Ale sbottava di rabbia "Te la devi finire te con queste parole".Era negato per giocare a pallavolo, ma un posto per lui si trovava sempre e quando (non) toccava la palla tra me e scibbalocchiu erano sguardi d'intesa e solevamo ripetere "U cunnu non è cunnu pi nenti".tra le altre cose di lui ricordo una sfida che fece con mi.. u l..k, si trattava di un'arrampicata libera fino a raggiungere il balcone di una casa in piazza a favazzina e nonostante le doti ninja del nostro amico, riuscì ad avere la meglio il cunno.
Un ultima cosa che lo riguarda fu un aggiunta al suo soprannome che io e scibbalocchiu gli affibbiammo prendendo spunto da una nota pubblicità "N..u u cunnu cu bollinu". Chi si ricorda il perché?
Ma soprattutto la domanda che mi preme fare il cunno di agosto è V.. di Roma?
La foto mi ricorda il lavoro che faceva.

giovedì 20 marzo 2008

Estate al Nord 2





..guardate invece che bella atmosfera bucolica si respira dalle mie parti...
... e che dire di questa accademia... corrente in Siena!!! propongo un post sugli "intronati"....

ESTATE AL NORD


Dopo le foto dei tramonti favazzinoti volevo farvi vedere un afoto scattata da casa mia il 18 agosto scorso

mercoledì 19 marzo 2008

La partenza di Donatu u Pacciu per Bologna..

Sulla scia degli ultimi "umidi" post mi è venuta in mente una scena memorabile sempre vissuta alla stazione di favazzina.
Correva l'estate (... anni '90, u pacciu la ricorderà) ed arrivò la notizia che Donato u pacciu doveva partire per bologna perchè assunto in una fabbrica. Ricordo che la notizia ci rese sia felici che dispiaciuti per il semplice fatto che stesse per partire proprio ad inizio estate!
La sera della partenza 'u pacciu salutò tutti e fu accompagnato a Villa S. G. ma... tramava nell'aria uno scherzo che di li a poco prese dimensioni "paesane.."!!
Tutta la gioventù favazzinota si radunò ed organizzò un agguato a donato quando questo, ignaro della cosa (ma con una certa puzza sotto il naso), promise a tutti di affacciarsi dal finestrino e salutarci mentre il treno passava da Favazzina.
I suoi accompagnatori (adesso non ricordo chi fossero) erano anch'essi complici!
Entriamo nel vivo:
La stazione di favazzina, dopo un paio di minuti dai saluti di donato, si era popolata di una trentina di ragazzi muniti di: secchi di tutte le dimensioni, buste di ogni tipo, palloncini, idrante attaccato alla fontanella dell'aiuola (comandato da F. M. ) e chi più ne ha più ne metta!
Attendemmo li per circa mezz'ora fino a quando ritornarono i complici da villa e ci dissero che il treno stava per arrivare perchè loro erano partiti da li 10m prima.
Tutto era pronto quando.. sentimmo il treno arrivare ed avvicinarsi velocemente! l'enorme gavettone si doveva svolgere con grande precisione perchè il treno passava con una certa velocità, e una volta individuato il finestrino ru paccio che salutava si doveva essere in grado di mirare e riversare tutta l'enorme quantità di acqua in quel punto, per evitare di bagnare altra gente!
Bene, tutto andò come meglio non poteva andare!

Qui rende molto il metodo narrativo del greco, e quindi.. MOVIOLA:

Il treno spunta dalla galleria, tutti si preparano all'azione senza però dare troppo nell'occhio. Il treno si avvicina a gran velocità, vediamo tanti finestrini aperti ma.. "eccolo li, u paccio sta salutando..." oooooooooooooooooooooooo....... VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
Ma....... donato u pacciu in una frazione di secondo intuisce tutto e chiude il finestrino mentre una valanga d'acqua inonda quel vagone e gli altri due successivi i quali avevano TUTTI i finestrini aperti!!!

Ci rendiamo conto dell'accaduto solo dopo qualche secondo, giusto il tempo di dileguarsi tutti e sparire nel nulla! A dire la verità volevamo anche sparire da noi stessi per la vergogna quando arrivò la notizia che il treno IC si era improvvisamente fermato a Bagnara perchè i passeggeri di circa due vagoni erano stati bagnati e la Polfer stava indagando sulla vicenda.

Una cosa però non si è mai saputa: ma Donato u Pacciu è stato riconosciuto dagli altri passeggeri come il responsabile passivo della vicenda o no? e se sì come si è difeso? Come ha proseguito il viaggio? Una cosa è certa, cioè che il viaggio che lo ha diviso dalla sua terra non se lo scorderà mai!!


Figghioli.... sti cosi sulu a favazzina!!!!!!!!!!

lunedì 17 marzo 2008

IL RITORNO DA ZAMBRONE 2

Era un caldo pomeriggio di tanti anni fa e sulla spiaggia eravamo un gruppetto di ragazzi che quel giorno avevano disertato il viaggio a zambrone e si godevano il molo in piena libertà. Zappitta all'epoca fidanzato di ca.... pang.... si informò dell'assenza di tanti amici, e io e fabio rispondemmo che tutti erano andati a zambrone. Dopo qualche minuto di silenzio, tutti e tre guardandoci in faccia siamo stati folgorati dalla stessa idea:"Visto il gran caldo perchè non riservare ai nostri amici con un "fresco" ritorno?". Dal molo convocammo un gruppetto di ragazzi che si trovavano in spiaggia, forse c'era pure il Capobanda, sicuramente non mancò A. M. e poi il Mirdico, il Sorcio, Mileto ed altri che adesso mi sfuggono. Subito ci organizzammo per reperire secchi, bacinelle e quant'altro potesse servire per l'agguato. Fabio si superò portando una pompa, che attaccammo alla fontanella delle aiuole della stazione, e alcuni pensarono di portare anche qualche uovo. Arrivati tutti alla stazione ci disponemmo ognuno nella posizione stabilita e attendemmo con pazienza l'arrivo del treno.
Nell'attesa qualcuno propose di allungare l'acqua conenuta in un paio di secchi (non vi dirò se poi lo ha fatto).Per ingannare il tempo si parlava su chi concentrare il grosso dell'attacco"Io voglio prendere ....", "A me interessa bagnare ....." e così via.
Quando da lontano si sentì il fischio la concentrazione fu totale. Fermatosi il treno, attendemmo di sentire le voci dei favazzinoti che scendevano e subito dopo fu una cascata d'acua che si riversò sui malcapitati. La peggio l'ha avuta il capotreno che fu vittima oltre al gavettone, del lancio di un paio di uova. Alcuni di noi erano posizionati sulla Nazionale e altri dietro al muretto del sottopassaggio, con fabio che provvedeva ad innaffiare chiunque gli passasse a tiro. L'unico a rimanere indenne all'attacco fu il greco che iniziò a scappare lungo la discesa, notando questo, fui io a inseguirlo e incitato da alcune persone che stavano sul terrazzo di una casa mi profusi in uno sforzo estremo e riuscii con le ultime energie in corpo a lanciare una secchiata d'acqua che come lo stesso ha confermato andò a bersaglio(non davanti casa sua, ma vicino ai bidoni sulla strada della stazione).
Quello dei gavettoni è sempre stato lo svago principale delle nostre vacanze, quando mancavano le idee, o la noia sembrava cadere su di noi c'era sempre qualcuno pronto a "rinfrescare" la situazione.

domenica 16 marzo 2008

Il ritorno da Zambrone

Mi riallaccio al post di Trilly che mi ha fatto ricordare un'altra avventura simile.... veramente a distanza di anni mi viene il dubbio che fosse la stessa occasione.. cmq ve la racconto.

Come accennato si tratta della solita infornata favazzinota in pellegrinaggio all'Aquapark.

Benché la nostra comitiva suonereccia rifuggisse in genere tali occasioni, quella volta io e Malumbra ci eravamo uniti al gruppo. Ci fù la solita riunione mattutina alla stazione, l'assalto al treno e, una volta a bordo, un ferroviere iniziò a contarci per fare il biglietto cumulativo. Si incaricò della raccolta dei soldi la mitica Fabrizia che, con cipiglio da ufficiale prussiano, passò in rassegna tutti i componenti del gruppo per l'elargizione.
Stendo un velo pietoso sugli avvenimenti dell'Aquapark e mi riallaccio al ritorno.

Stanchi morti raggiungiamo la stazione e saliamo sul treno che ci avrebbe dovuto riportare a casa, ma qui viene il bello.... passa il controllore per verificare il biglietto cumulativo e si accorge che eravamo in difetto di ben due quote!!!
Il controllore inizia a incazzarsi e minaccia di fare la multa. Subito Nino Oco, incazzatissimo, visto che eravamo in perfetta buona fede, inizia a fare rimostranze basandosi sul fatto che eravamo stati contati dal primo ferroviere, lo sbaglio era certamente suo quindi non ci ritenevamo responsabili dell'errore! Subito i più facinorosi si unirono alla protesta creando nel vagone una vera e propria sommossa!
La lite era furibonda quando, come nelle migliori tradizioni favazzinote, una battuta dello stesso Nino Oco creò l'ilarità di tutti. Lo scoppiò di risate fece placare gli animi, anche il controllore venne coinvolto e tutto finì a tarallucci e vino, anzi, addirittura molti si fecero la foto di gruppo abbracciati al controllore che coinvolto da tale familiarità iniziò a patteggiare la multa e finì il viaggio seduto tra noi a raccontarci dei suoi figli!
In qualsiasi altro paese sarebbe tutto finito così.... ma non a Favazzina, dove le storie lasciano sempre la sorpresa finale infatti, nel frattempo, la mente diabolica di Fabio M*****, stava posizionando i suoi cecchini, muniti di buste e secchi d'acqua nei punti strategici della stazione. Tali killer assetati di sangue erano soliti preparare con cura l'assalto per bagnare fino alle ossa i poveri malcapitati che, dopo una giornata intera in giro, stanchi morti, sicuramente avrebbero evitato volentieri una doccia fredda elargita tramite secchiate.

Effetto moviola.

Il treno rallenta e si ferma alla stazione di Favazzina che sembra deserta, il controllore, ormai amico, per fare il figo si mette il cappello, ci apre la porta e con un semipiroetta molto professionale scende dal treno e ci invita gentilmente allo sbarco. I killer di Fabio, appena diosorientati da tale presenza oscura rimangono un po' interdetti, ma nel dubbio aprono il fuoco (anzi l'acqua) lo stesso! Il povero controllore, bagnato fradicio fino alle ossa realizza l'accaduto e esclama "puttani i vostri mammi!!!!!!".
Molti di noi, non rendendosi bene conto dell'accaduto scoppiano a ridere.
A questo punto scatta il mio senso del pericolo, preparo immediatamente il piano d'azione e, scostando un paio di ragazzette (bersagli preferiti dal perfido Fabio), e approfittando anche del fatto che la prima linea dei killer stava ricaricando, inizio a percorrere rapidamente il viale della stazione pensando di passare inosservato, mentre in prossimità del treno si scatenava il finimondo a secchiate d'acqua.
Ma purtroppo passo davanti proprio al boss Fabio che inizia a rincorrermi con un grosso secchio d'acqua. Inizio a valutare la situazione:
VANTAGGI
- Ho le Nike e Fabio è scalzo
- Lui ha il secchio ed è impacciato nei movimenti
- Ho un certo vantaggio

SVANTAGGI
- Notoriamente u ricchiunazzu è più veloce di me
- Sono stanco morto
- U malanova ha una voglia matta di bagnarmi.

Stringo i denti e mi concentro sulla corsa, sento i suoi passi lontani, raggiungo la chiesa, mi dirigo verso casa, sono quasi salvo... ancora uno sforzo... cazzo.... maledette sigarette.... i passi sono più vicini.... cazzo manca veramente poco.... il cancello... sono a 30 metri dal cancello.... ce la posso fare... ancora una corsetta....

Raggiungo il cancello, stò per varcarlo, ma a quel punto sento una strana sensazione di fresco sulla schiena, vedo le goccioline sui miei rayban e mi ritrovo bagnato fradicio praticamente dentro casa!!!!!

Malanova... il ricchiunazzo c'è riuscito ancora una volta!

venerdì 14 marzo 2008

fuochi d'artificio...



.........esistono racconti sulle mitiche escursioni a Scilla per assistere ai fuochi di San Rocco?? Io ne ricordo una indimenticabile in scooter... Mentre ci pensate,eccovi i fuochi e il trionfino in piazza Santa Croce. Ah! Non ringrazierò mai abbastanza Malumbra per avermi portato con sè ad assitere al mitico "trionfino"....

appello ai desaparacidos del blog....

allora.... Geco, Sbibbalocchiu, Bambinu, aundi siti????
Dai, forza, fatevi sentire!!!
Chissà, forse il richiamo di una "femmina" li risveglierà dal torpore invernale!!!
Un caro saluto a tutti Voi.

martedì 11 marzo 2008

13 febbraio 2008 - Tramonti milanesi...



A tutti i favazzinoto-milanesi un pò annebbiati del blog dedico questi tramonti!
.. se vogliamo invece dirla in breve e in dialetto:
"Facitivi l'occhi e stujativi u mussu!!"











Ma chi è il personaggio ("lavoratore" milanese) qui sotto?






lunedì 10 marzo 2008

il lancio delle meduse

Negli anni passati a favazzina il nostro caro r.c. inventò una nuova specialità che non fù però ammessa ai giochi olimpici:il lancio delle meduse.
A favazzina capitava ogni tanto di imbattersi in qualche medusa che si trovava,trasportata dalle onde, nei pressi del TOPP Lido;solitamente alla visione di tali animali, le persone che le avvistavano provvedevano a liberare il mare raccogliendoli con una paletta o un secchiello, usati dai bambini per giocare, una volta raccattate, le meduse veniva depositate in uno spazio dove le persone raramente ci mettevano i piedi e si lasciavano essicare al sole.
Il nostro r.c. aveva invece un metodo tutto suo per bonificare il mare dalle meduse, infatti lui si avvicivana a queste e dopo aver immerso la mano nel mare provvedeva a catapultarle sul molo, solitamente frequentato da noi ragazzi, incurante della nostra presenza.Io ho assistitopersonalmente a tali operazioni e vi posso garatire che questi lanci erano minimamete curati nei particolari, nel senso che lui mirava le persone nei cui pressi intendeva lanciare le meduse.
Un giorno gli chiesi:"R. ma non ti bruscia a manu?" e lui mi rispose"Io haiu i caddi nda manu, no comu a sti ricc....!".

domenica 9 marzo 2008

In viaggio verso l'aquapark....

Una bella mattina di tanto tempo fa, appuntamento di buon ora alla stazione di Favazzina in trepidante attesa del treno diretto a Tropea per raggiungere l'ambitissima meta: il fantastico Aquapark di Zambrone e, con esso, una giornata di divertimento puro!!
Somma eccitazione in noi tutti!
Ricordo ancora i genitori dei più piccoli che, in ansia per la trasferta, aspettavano la partenza del treno, continuando a salutarci e a urlarci dai finestrini aperti: "figghioli state attenti, non faciti u' bagnu dopo che aviti mangiatu, mi raccumandu" e via dicendo...
Ovviamente nessuno di noi una volta sul treno li stava più ad ascoltare....
Questa scena si ripeteva puntualmente e puntualmente,una volta in viaggio,si iniziava la "raccolta" dei soldi per pagare il biglietto del treno, preventivamente acquistato per tutti da un generoso e volenteroso papà!
Ebbene in quella occasione non filò tutto liscio come sempre...
In quella occasione, infatti, fu scelta per l'arduo compito di reperire il "malloppo" la cara e dolce V.C., ai tempi ancora novizia di Favazzina beach: la nostra cara amica si dedicò scrupolosamente nell'impegnativa attività di raccolta del denaro, passando debitamente in rassegna questo e quello, alzando se necessario il tono della voce per farsi valere ecc.ecc. e tuttavia, alla fine, conta e riconta, il conto non tornava!!
Qualcuno non aveva pagato la propria quota!
Cominciarono allora a diffondersi dubbi e perplessità...chi poteva essere il "debitore insolvente" che si stava prendendo gioco di noi tutti in maniera tanto irriverente?? Il dubbio amletico attanagliò fortissimo soprattutto la cara V.che senza darsi pace, ben presto,desistette dall'incarico...
Questa suspense perdurò quasi tutto il viaggio fino a che, un'altra partecipante del nostro gruppo, la cara C.C., prese in mano le redini della situzione svelò infine l'arcano e... UDITE UDITE: ad essersi dimenticata di versare la propria quota e quella del fratello era stata proprio la cara V.!!!!
....che fosse stata l'eccitazione del momento a farle dimenticare di compiere il proprio dovere o era forse già caduta tra le grinfie del caro Scibbalocchiu??? (e dunque, poteva in qualche modo essere scusata per una simile disgrazia...a proposito: c'era in quella occasione?
Mah...ai posteri l'ardua sentenza!!!

Video dedicato a Trilly

Non me la ricordavo più, ma mi hai fatto tornare in mente questa splendida canzone!

sabato 8 marzo 2008

Il richiamo dell'onestà

Una sera di qualche anno fa, a tarda notte, eravamo impegnati nell'allegro cazzeggio degli interminabili racconti favazzinoti, quando, attraversando 'a chiazza ra rimembranza, Malumbra s'accurgiu di 'na cosa 'nta 'na panchina.
"Che cazzu è.... ma.... NU PORTAFOGGHI!!!!!" subito la nostra attenzione si ridestò "Cu è u cunnu cu pirdiu?", "ci sunnu sordi?", "varda a patente chi capimu cu è!". Passato il primo momento di eccitazione cominciammo a ragionare sul da farsi (tra l'altro il portafogli oltre a contenere documenti e carta di credito presentava anche la bellezza di 300.000 lire in contanti)
Malumbra, rigirandosi il portafogli per le mani, come se fosse ovvio disse "ora vediamo i documenti, rintracciamo il proprietario e lo restituiamo... SENZA TOCCARE UNA LIRA"... momento di silenzio..... meditazione..... ci guardiami l'uno con l'altro....
Scibbalocchio: "FIGGHIOLI!!!! A 'STA URA U CHIOSCO I PAL***** E' ANCORA APERTO! PIGGHIAMU A MACANA E NCI MANGIAMU TUTTI I SORDI!!!" e metre lo diceva già pregustava panini c'a mulingiana, patatine e anguria per tutti.
Effettivamente la proposta era molto allettante e subito si crearono due correnti di pensiero:

Partito della resituzione: Malumbra e Li*** (Frate i Magù): "magari è un poveretto, un pensionato che gli servono i soldi per campare.... non ci sembra giusto"

Partito della mangiata: Scibbalocchio, il fido Geco, Io, Valeria S. :" Il cunno deve essere punito in qualche modo.... o massimo nci potimo rari i documenti, i carte e, se proprio si deve metà ri sordi!!!!"

Mentre si discuteva sulla situazione Malumbra continuava a giochicchiare con il portafogli sicuro anche che le motivazioni del partito della mangiata stavano cedendo.

MOVIOLA: Scibbalocchiu passeggia.... pensa alla mangiata.... passeggia ..... prova a trovare argomentazioni utili .... passeggia ..... improvvisa un piccolo show dialettale..... pensa.... ...... ..... pensa... .... .....pensa ....... scambia un'occhiata furtiva con il fido Geco e.......con uno scatto fulmineo strappa il portafogli di mano a Malumbra e inizia a correre verso la macchina con le sue storiche anche i lignu seguito dal Geco che per l'eccitazione emette un prolungato "Gneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!". Rimaniamo tutti perplessi e il partito della mangiata esulta!

Poi però il richiamo dell'onestà si fa breccia tra i nostri amici che tornano e restituiscono il maltolto.
Il partito della restituzione ha vinto. Il tesoretto viene lasciato in mano a Li*** (frate i Magù) in qualità di persona moralmente ineccepibile che si incarica anche di rintracciare il legittimo proprietario e di effettuare la restituzione. Ce ne andiamo a dormire un po' delusi per la mancata abbuffata.

La mattina dopo però il partito della mangiata ha la sua piccola rivincita infatti L**** ci racconta che il proprietario del portafogli era il temibile figghiu i Marina che, non solo accoglie il nostro amico come se lui gli stesse facendo un piacere, ma non lo ringrazia nemmeno!

Il giudizio fu unanime "ma non di potivamu fari 'na bella mangiata?"

auguri!!!

OGGI 8 MARZO FESTA DELLA DONNA: AUGURI A TUTTE LE DONNE DEL BLOG!!!!
...e se non ci penso io....stiamo fresche cu sti' masculi...
Baci,Baci

venerdì 7 marzo 2008

Per la felicità di mbù..



Comunicazione di servizio

Ciao a tutti,

come avete potuto notare, negli ultimi tempi, abbiamo avuto un grosso aumento di visite ed anche di commenti da parte di esterni. Gli autori registrati possono commentare liberamente ( e fin qui nessun problema), mentre chi non è registrato (esterno) può scrivere commenti, ma questi sono visibili sul blog solo dopo la mia autorizzazione! Per ora il tutto è andato bene, ma con l'aumento dei commenti esterni mi risulta un po' difficile stargli dietro! Quindi può anche capitare che un esterno (ad es: u Pacciu) faccia un commento che sarà visibile solo dopo qualche giorno.
Allora le soluzioni possono essere:

1. si lascia tutto così con i commenti degli esterni autorizzati da me, ma con il rischio di perdere qualche intervento

2. si permettono i commenti liberi, ma a questo punto dovreste darmi una mano voi segnalandomi lo spam o i commenti che sforano il regolamento che saranno in ogni caso censurati!

Votate nel sondaggio a destra.

le attese

A Favazzina no si è vissuto solo di giochi, divertimenti e amori, una cosa che ci ha accompagnato nelle nostre estati è sicuramente L'ATTESA, che si prospettava nelle più svariate forme:
1) L'attesa che si liberassero le panchine in piazza (si percorrevano km su e giù per la strada aspettando il momento buono per accaparrarsi i posti)
2)L'attesa dei turisti, che puntualmente arrivavano alla spicciolata nella prima settimana di luglio(mi ricordo che si stava con gli occhi aperti per avvistare mecchine non conosiute e le finestre delle case aperte);
3)L'attesa per un apartita a beach-volley(dopo ore, se pensavi di andare a farti un tuffo a mare, eri subito rimpiazzato);
4)L'attesa per una partita ai videogiochi del Mago(in quella saletta con un caldo asfissiante);
5)L'attesa per sapere se c'era un posto in macchina per andare in discoteca(si faceva la conta per sfruttare i pochi posti disponibili).
Io ricordi di averle subite tutte queste attese, altri di voi magari non si rispecchiano in queste, ma sicuramente c'è ne una che ha assillato intere generazioni di favazzinoti e che ancora oggi si protrae nel tempo, destinata a rimanere insoluta......

i furti notturni del pedalò....

Tutto ebbe inizio quando il famosissimo "TOPP LIDO", allestito nei primi anni novanta a Favazzina Beach, per la gioia di grandi e piccini (ma più per i grandi!) si rifornì di due pedalò di cui uno con scivolo che ben presto divenne ambitissimo!!
Ricordo bellissime escursioni agli scogli di Polifemo, gare tra maschi e femmine per arrivare primi ed iniziare la sfida al tuffo più spettacolare e infine il ritorno al lido, cantando a squarciagola i "tormentoni" estivi più in voga dell'estate....Tutto questo avveniva, quasi ogni giorno, sotto gli sguardi divertiti e complici di turisti e bagnanti...ciò che non si sapeva,però,era che anche di notte i pedalò erano presi d'assalto per le nostre divertenti e rocambolesche escursioni "fuori dai moli"... alla fioca luce del faretto dei "Barcaioli".
L'avventura era rischiosa, in effetti, ma a noi poco importava... anzi il pericolo ci dava ancora più carica!Le prime sere filò tutto liscio come l'olio: solito incontro in spiaggia, soliti preparativi e poi via... finalmente a bordo! Di lì a poco però, forse complice qualche mala lingua, il nostro spasso notturno finì: una sera, pronti ed entusiasti come sempre, ci accorgemmo con disappunto che i tappi del pedalò erano stati rimossi e,dunque, niente più giretto romantico "foris portam" al chiarore della luna....
Delle avventure notturne in spiaggia si potrebbe scrivere per ore e ore ma questa, forse, è quella più "innocente" che poteva essere raccontata tra le pagine del nostro caro blog....

giovedì 6 marzo 2008

Donato pelato


Per chi se la fosse persa.... la versione di U Paccio nell'estate del '99

Noi siamo....

quelle che si scambiavano gli indirizzi per scriversi lettere durante l’inverno [altro che sms!];
quelle che porteranno sempre nel cuore l’estate del ’99;
quelle che si aggregavano alle spedizioni al cimitero di notte;
quelle che partecipavano alle sedute spiritiche nel cortile del residence;
quelle che il pomeriggio si stava tutti in mansarda a fare casino fino alle 4 per poter fare il bagno;
quelle che facevano colazione con la brioche con il gelato alla nocciola [e guai a chi fregava il cucuzzolo!];
quelle che andavano alla quarta spiaggia per prendere il sole tranquille, e immancabilmente venivano raggiunte da M******* e U Pacciu;
quelle che avevano il materassino a forma di aragosta di nome ernesto;
quelle che hanno ripulito tutto lo spiazzo dell'ex bar ru cicaluni per fare posto alla cucciolata randagia;
quelle che stavano con le gambe a penzoloni sul molo a guardare i ‘grandi’ sfidarsi a pallavolo;
quelle che si ricordano della folta chioma intoccabile di E*** di mileto;
quelle che giocavano nella sala giochi con le monetine da 200 lire;
quelle che si tuffavano dal gommone giallo;
quelle che scrivevano con i gessi colorati sui muri della stazione;
quelle che contavano i vagoni dei treni per fare “pacco-posta-visita-partenza”;
quelle che dalla pilora ricevevano sempre le gomme rosa di resto;
quelle che hanno conosciuto più gente di cologno a favazzina che non a milano;
quelle che andavano allo stadio per milan-reggina solo per rivedere qualche favazzinoto;
quelle che l’ultima sera mangiavano la pizza di don peppino perché era finita la bombola;
quelle che compravano il “cioè” nella tabaccheria sulla salita;
quelle che facevano la sauna per telefonare dalla cabina imbottita;
quelle che non potranno mai dimenticare R.C. e il lancio delle meduse tra la gente sul molo;
quelle che si davano appuntamento per andare a buttare l’immondizia nei cassonetti lungo la strada della stazione;
quelle che a fine serata si sedevano sulle panchine in piazza santa croce;
quelle che hanno bevuto tanta di quell’acqua freddissssssssima offerta dal mago [ALT!]
quelle che non riportavano mai la bottiglia di vetro della gassosa al caffè;
quelle che alla fine di ogni estate si lamentavano del posto, per poi tornarci immancabilmente l’anno dopo....

martedì 4 marzo 2008

Pelè, la musica e Mastro Turi.

Da circa la metà degli anni '70 in poi, Favazzina ha ospitato tutta una serie di talenti musicali. Spesso ci si riuniva 'nta chiazza , muniti dell'immancabile chitarrina acustica, e lì si poteva assistere all'esibizione di coretti improvvisati, ma anche alle performance dei più dotati solisti di un certo spessore musicale. Il repertorio spaziava dalla compilation per chitarra e voce spiaggiola anni '70 (De Gregori, Battisti, Baglioni, Guccini) ai cantautori all'epoca più moderni (Vasco Rossi, Zucchero) fino alla musica internazionale (U2, Pink Floyd). Durante una di queste serate, Pelè, che aveva assistito in silenzio all'esibizione di Scibbalocchiu, decise di dare il suo contributo alla vita artistico-musicale del Paese quindi fermò il chitarrista (Mario) e disse "aspettati... mi fati cantari 'na canzoni? Allora... m'hai a fare l'accompagnamento. Riesci mi fai taratà tunz tunz tunz, taratà tunz tunz tunz". Mario lo guardò perplesso, ma già immaginando che stavamo per assistere ad un'esibizione storica, interruppe i suoi virtuosismi, si piazzò sul re maggiore e iniziò l'accompagnamento richiesto (stipo stornello romano).
A questo punto Pelè, resosi conto che aveva già destata l'attenzione del pubblico, iniziò a cantare una canzone della quale riporto il testo completo di traduzione per non dialettofoni.

Mastro Turi u barberi era di razza 'ngrisi (taratà tunz-tunz-tunz, taratà tunz-tunz-tunz)
Mastro Salvatore il barbiere denotava chiare origini anglosassoni

malanova mi nci veni si vi cuntu chi mi fici (taratà tunz-tunz-tunz, taratà tunz-tunz-tunz)
che gli prenda un colpo se vi racconto cosa mi fece

eravamo 'ntu saluni i lussu veramenti (taratà tunz-tunz-tunz, taratà tunz-tunz-tunz)
Ci trovavamo presso il (suo) saloni veramente lussuoso

ad un trattu pigghiau u rasola e ndi spasciau a tutti i renti!
ad un tratto prese il rasoio e ci ruppe a tutti i denti!

Al termine del pezzo scoppiammo tutti a ridere come pazzi, data anche l'assurdità del testo!
La canzone l'ha inventata Pelè con la sua smisurata fantasia o trattasi di una cover? E se è buona la seconda chi ne è l'autore? C'è un antefatto o un seguito a queste strofe? Perchè di razza ngrisi? Perchè si conclude con la rottura dei denti degli astanti?

Pelè ha riproposto la canzone diverse volte tanto da farla diventare una delle colonne sonore di diverse estati, ma a queste domande non c'è mai stata risposta! Anzi prego tutti gli autori e gli ospiti di Favazzinablog di dare il loro contributo per far luce su questo mistero! Troviamo insieme le origini di Mastro Turi!

lunedì 3 marzo 2008

le cascate

carissimi amici
vi vorrei raccontare di quando a pasquetta alla solita domanda: figghioli chi facimu a pasquetta? la risposta era spesso: Iamu ‘e cascati!
E cosi’ ci si organizzava con tanto di pentole, trepiedi, mestoli cipolle pancetta e uova per cucinare addirittura gli spaghetti alla carbonara.

Dopo un bel po’ di cammino tra percorsi spinosi e accidentati si arrivava vicino all’autostrada quindi ancora piu’ su finalmente alle cascate… c’erano dei punti che trovavo proprio difficili per me che non mi sentivo e non ero esattamente un’alpinista.

Le cascate per me erano un posto meraviglioso, l'idea che potevamo andare da soli cosi' lontano mi dava l'impressione di fare una cosa straordinaria...

Vabbe’ quando ci si trovava li’ preparavamo le pietanze in condizioni da uomo della pietra cominciavamo a mangiare questa specie di primo alla “carbonara” … che oltre agli ingredienti veri c’erano dentro cenere, pezzi di rami … e altro boh
comunque in quattro - galanti, g...o p, r...o forse p…sc. – mangiavano questo delizioso pranzetto attingendo tutti direttamente ra caddara arriva perla di Labuan (me soru): “ figghioli non ndi vogghiu chju chi fazzu?“ e galanti: “figghia ietta ietta cca ‘nto biviruni”

ciao
mariuzza