Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 11 febbraio 2009

Eluana

Ciao a tutti e scusate la lunga assenza.
Io non so chi Eluana era, ma da quello che ho letto dai vostri posts penso che ella fosse una donna che, in coma da 17 anni, e' stata lasciata senza cibo, e suppongo senza acqua, e susseguentemente e' deceduta.
Io non so cosa ha reso questo caso piu' rilevante di altri che succedono giornalmente in ogni ospedale di ogni paese. Comunque sia, vorrei condividere le mie convizioni al riguardo.
Come forse sapete, la mia specialita' medica e' terapia intensiva. Il fulcro della nostra preparazione e' la scienza di preservare le funzioni vitali residue di un individuo che e' severamente infermo e di tentare di correggere quelle funzioni che sono di gia' compromesse.
Come dico scherzosamente, io potrei tenere in vita una melanzana se avesse un cuore e dei polmoni.
Come cristiano praticante, pero', io credo fermamente che la vita umana non e' caratterizzata solamente dal battito cardiaco o dalla respirazione, bensi' dall'insieme di pensieri ed emozioni generati dall'interazione nostra con il mondo circondante. In altre parole dall'armonica interazione dello spirito e del corpo.
Io sono uno strenuo difensore della autonomia di pensiero e di "selfdetermination" (non so la parola italiana) dell'individuo fintantoche' la esistenza di detto individuo non e' sostenuta da mezzi artificiali e a spese del bene collettivo.
Vi faccio un esempio. Prendiamo una persona che ha un cancro metastatico con una prognosi di sopravvivenza di pochi mesi. Detto individuo dovrebbe avere la scelta tra morire presto senza chemioterapia o vivere qualche mese di piu' con un trattamento anche costoso. Tuttavia, se durante questo trattamento il paziente sviluppa complicazioni tali da meritare l'intervento di mezzi artificiali per il sostegno della vita, cio' non si dovrebbe istituire, specialmente a spese della societa'. In tale casi la futilita' del trattamento prevaricherebbe il principio di "selfdetermination" e l'individuo dovrebbe ricevere solamente trattamento palliativo e dovrebbe essere lasciato a morire con dignita'.
Per quanto riguarda il caso di Eluana, e di altri simili a lei (qui in America c'e' stato il caso simile di Terry Schiavo), il problema e' creato dall'istituzione dell'alimentazione e idratazione artificiale. Questi rimedi, utili e indispensabili per il sostegno della vita a tempo limitato, non dovrebbero essere istituiti come "diritti" per il sostegno della vita a lungo termine. La societa' che e chiamata ad accollarsi la spesa del mantenimento degli individui comatosi dovrebbe essere l'unica a decidere quanto alto questo costo dovrebbe essere: non la Chiesa ne' lo Stato. La Chiesa dovrebbe essere scusata perche' la sua posizione e' dettata da cio' che essa crede e rappresenta. I politicanti dovrebbero essere castigati per la loro opportunistica manipolazione dei sentimenti della gente che rappresentano.
Cio' che io dico alle famiglie in simili circostanze e' che dovrebbero prendere vantaggio di catastrofi naturali (come una insufficienza respiratoria o cardiaca) e permettere una morte naturale. La triste verita' e' che molti, inconsci del costo sociale del sostegno artificiale, e misguidati da interpretazioni cristiane erronee sulla preservazione della vita, non mi ascoltano ed inoltrano i loro cari in istituti dove eventualmente soccomberanno a infezioni dei polmoni, del tratto urinario o delle piaghe da decubito.
Il dramma dei comatosi con macchine e pompe alimentari, e' che sono convenientemente dimenticati dagli coloro che li vogliono vivi, e ricordati da Dio che li vorrebbe ma non li puo' chiamare.

2 commenti:

arcade fire ha detto...

Antonio le ultime righe del tuo post contengono il senso del tutto.
la parola è autodeterminazione. ciao

il negretto ha detto...

Quello che manca in Italia penso sia proprio una legge sul selfdetermination.Ricordo che diversi anni fa c'è stata la leggesulla donazione degli organi: se non erro chi non dichiarava esplicitamente di essere contrario alla donazione dei suoi organi veniva considerato favorevole alla donazione(era così?), si potrebbe fare la stessa cosa sull'accanimaneto terapeutico magari, chi non dice niente vuol dire che non desidera(sperando che mai si presenti tale eventualità!)su di sè l'accanimaneto terapeutico o alimentazione forzata etc etc