La Genesi della Sangria di Pangallo

La “visione” del Pangallo sul blog mi spinge a rivelarvi come nacque il Prototipo
n°000 di quella che sarebbe diventata la sua creatura più riuscita: la mitica Sangria.

Anno del Signore 1981. A quell’epoca Olivia probabilmente subìva ancora il “regime” alimentare di Suor Angela ( Ovu firmatu e pasta ca linticchia).

Questa è la cronistoria:

P: “Galanti mi serbunu 10 litri i vinu”
Ieu:”Chi hai a fari”?
P:” Haia organizzari na sirata ‘nta spiaggia e haia a priparari na cosa”
Ieu:” Vabbò spittamu mi scura e poi iamu ‘nta cantina”

Nottetempo andammo di nascosto (avevamo entrambi 14 anni) nella cantina di mio padre a “ritirare” la merce, dopodichè ci congedammo.

P: “Ndi virimu rumani matina”
Ieu:” Ok

L’indomani andai a casa di sua nonna e lo vidi già alle prese con la preparazione. Sicuramente non aveva dormito la notte per il pensiero!

Il recipiente dentro cui stava preparando la “pozione” era nu salaturi aundi so nonna mintiva i mulingiani salati. Aveva diligentemente lavato, fatto a pezzi e immerso nel recipiente pesche,pere, mele.

Ieu: “E ora chi autru ci menti”?
P:” Spetta !!

Lo vidi tornare dall’altra stanza con alcuni “trofei” nell’ordine:

A)Liquore “Strega” sbentatu risalente alla fine degli anni ‘60
B)Amaro “Cora” di cui era impossibile decifrarne la data di imbottigliamento
C)Vermouth “Gancia” rosso.
D)Vecchia Romagna Etichetta Nera
E)Altri 2/3 elisir di cui non ricordo più il nome

Evidentemente aveva trovato quei cimeli ‘nta vitrina i so nonna e per non lasciare nulla di intentato aveva pensato bene di requisirli tutti per la “Causa”.
Iniziò a miscelare il tutto secondo proporzioni non ben calcolate ( ..chi fazzu nci ndi mentu ancora?) dopodiché versò tutto il vino coprì u salaturi con del nastro trasparente domopack e sistemò il tutto sopra il pensile della cucina.

P: “Rassamula mi si ‘nsaporisci. Rumani sira è pronta”

L’indomani, per verificare lo stato dell’arte, demmo un’occhiata al prodotto.Si era formata sulla superficie una schiuma giallastra che traboccava dai bordi avendo sollevato il domopack.

P: “Chi facimu nci ramu na miscitata”?
Ieu:”Ma chi cazzu rici.Pigghia na schiumarola mi nci cacciamu sta sumpustura sennò ndi venunu i cacareddhi.”

Beh, per farla breve l’elisir di lunga vita era pronto. La sera sulla spiaggia, il tutto fu travasato nti nu tacciu ri robbi con dei cubetti di ghiaccio. Tirammo per tutta la notte a bere e fare cazzate e l’indomani al risveglio sulla spiaggia ci sembrò di essere in un campo di battaglia.
Ricordo un ragazzo argentino, Marcelo, che era venuto in tenda a Favazzina al seguito del cugino del Geko, e che probabilmente non aveva mai bevuto un goccio di alcol in vita sua, che ancora a mezzogiorno non riusciva mettersi in pedi nonostante il sole cocente.

Pangallaccio spero di poterti rivedere questa estate.