Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

venerdì 3 aprile 2009

A.R.C. II

Gadduriava comu nu masculu
(Compare Vicenzo)

I fatti narrati qui di seguito sono caduti in prescrizione per qualunque legge e in qualunque tribunale. LL mi perdonerà se avrà occasione di leggere e di riconoscersi. Io stessa mi perdonerò se avrò occasione di riconoscermi. Siamo delle personcine adulte e per bene, in cordiali rapporti reciproci, sebbene non possa negare che incrociandolo in giro per il paese mi pare di vedere nei suoi occhi il riflesso dello stesso ricordo che credo veda nei miei e il nostro scambio di saluti è sempre un pizzico più frettoloso di quel che dovrebbe essere.
Una volta mi sono sciarriata con L.L. di fronte al bar del mago. A quel tempo don P. era ancora apprendista stregone e si dedicava ad audacissimi esperimenti di elettromagnetismo su bambini e puberi in un laboratorio angusto e buio, accanto al corpo principale del maniero F.
Certi giardini erano già abbandonati, ma certi altri ancora no e non ci potrei giurare, ma credo che fosse il primo o il secondo anno o giù di lì dalla Fondazione del Residence. A quel tempo io ero un ragazzo credulone e romantico e se avessi potuto scegliere fra la vita e la morte, fra la vita e la morte, avrei scelto Favazzina. Avrei scelto sicuramente Favazzina.
Non saprei dire quale fu la causa immediata che fece scoppiare la lite. L'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando fu un fatto scatenante ma in sé trascurabile (andate a raccontarlo a Francesco Ferdinando); le cause fondamentali del conflitto vanno ricercate nelle contrastanti mire imperialistiche delle potenze europee, cresciute in un clima di esasperato nazionalismo. Ah no quella era la prima guerra mondiale.
Nel nostro caso, più modestamente, si trattava di un certo fanatismo reazionario e xenofobo che aveva preso possesso del mio giovane animo. Il paese si riempiva di nuovi arrivi e si snaturava. Gente mai vista popolava luoghi inesistenti, come il residence, o gli appartamenti di M. nella Rimembranza. Venivano come le cavallette, con la stessa cieca propensione al godimento spensierato, senza sapere niente. Non sapevano come si arrivava da Banda Ciumara, non sapevano manco che esistesse Banda Ciumara. Non sapevano che andare al cimitero di notte faceva paura, doveva fare un po' di paura. Non provavano un brivido nel buio del sottopasssaggio. Venivano a frotte e signoreggiavano e non avevano la minima idea di come ci si arrampicasse sugli scogli per i tuffi o di come si dovesse fare per correre veloci sui massi senza cadere e rovinarsi. E quando si calciava il pallone troppo lontano, per loro era lo stesso in quale casa o giardino andasse a finire perchè non sapevano chi lo bucava e chi no. Erano barbari senza storia e senza cultura e, come se niente fosse, nuotavano e giocavano ai giochini e passeggiavano di sera per le vie. Che era quello che facevamo un po' tutti, ma eccheddiamine, con tutto un altro background pensavo io. Io sola. E infatti, lo riconosco con mio grande scorno, si trattava di una mia solitaria e donchisciottesca crociata. Gli altri, i favazzinoti veri, erano ben disposti nei confronti degli stranieri; per i più piccoli erano nuovi compagni di giochi e per i più grandi rappresentavano nuovi orizzonti di socializzazione, per così dire. Ma che volete, ero più realista del re. Era gente in vacanza, proprio come me, ora lo posso dire, ma allora il loro sentirsi a proprio agio, la loro totale e spontaneissima mancanza di timidezza, il fatto che la sospensione del giudizio fosse loro del tutto estranea mi sembravano un insulto grave, da lavare col sangue. Si fa per dire. Ma mica tanto, dato che finì più o meno così. Perchè L.L. e suo fratello F.L. erano emblema e personificazione della barbarie degli invasori e io li aborrivo (prego notare, a scanso d'equivoci, il tempo passato).
Ci incontrammo davanti al saloon come da migliore tradizione western. Ci fu uno scambio di convenevoli come da sciarra di tipo uno della scala Longu. rivau u stortu ra capitale. ao ma che voi, ma guarda questa. va rumpiti u culu a labbru i mare. a scema, ma parla come magni che sei de Roma pure te. Stortu, questo è un equivoco di lunga data, non sono proprio di Roma, ma di una cittadina a 70 km da Roma. mo te meno pure. ti pigghiu a puntate. E simili altre cortesie di questo genere
Dopodichè, mi vergogno a dirlo, si arrivò anche a una sciarra di secondo tipo, con tanto di spintonamenti e qualche maschiata, prima che uno degli avventori del bar si alzasse, iastimandu per essere stato scomodato e ci separasse. ma vardati sti figghioli, passati pa casa. Ce ne andammo ognuno per la sua strada, continuando per un po' a guardarci in cagnesco. E questo decise la sorte del bufalo, l'avvenire dei miei baffi e il mio mestiere.

10 commenti:

arcade fire ha detto...

Aspetto che tu me lo dica e, io barbaro, appenderò la penna al chiodo.
Che cazzo di aggettivo posso usare? Non ce n'è!

u Grecu ha detto...

Romanaccia, mi hai fatto morire dalle risate anche se non ho capito chi fosse la controparte. Complimenti, un racconto bellissimo.

u'longu ha detto...

Micidiale, Ramon, sei micidiale di penna e di braccio.
Anch'io provavo i tuoi stessi sentimenti per i barbari invasori, ad uno che mi piaceva poco una volta feci una calata di dieci metri e mi sentì molto in colpa quando quello non si accorse nemmeno che lo volevo annegare.
A scanso di equivoci ripeto, una volta li consideravo barbari invasori, da ragazzo, ora li considero.....bravi turisti.

u'longu ha detto...

E firmai, con il mio nome firmai, e il mio nome era... Le Long

arcade fire ha detto...

Cosa pagherei perchè fossi io culodigomma famoso temperamatite

u'longu ha detto...

Mi presentarono i miei cinquant'anni e un contratto...
ca Ciaponnu... e firmai....
Capo sei migliore dei tuoi dipendenti

trilly ha detto...

Greco,io ho capito benissimo chi era la controparte..iniziali dei nomi,fratelli,Roma...

romanaccia ha detto...

Trilly in cambio del tuo silenzio ti affido la scelta dell'argomento della settimana entrante.

trilly ha detto...

OK.Grazie!!!!

Spusiddha ha detto...

Anche se in ritardo non posso che complimentarmi per il tuo post. Stupendo!
Condivido i tuoi sentimenti di allora e non posso che apprezzare il tuo modo di essere favazzinota dentro!
Bellissime le citazioni degregoriane