Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 15 aprile 2009

Il motoscafo impazzito

Un caldo giorno d'estate in rada (fora ri massi) un motoscafo era alla deriva, a poppa due meccanici improvvisati si affannavano a riparare il motore che ormai senza coperchio e semi smontato, non voleva saperne di ripartire.
Il mare era calmo o quasi, solo qualche onda lunga rifletteva tempeste lontane.
I due meccanici erano, Gianni u Pinginu alias il Principe, futuro Direttori, nonchè proprietario del natante, l'altro era Natale B. detto Natale B. e basta, mio carissimo amico e solidale.
Ad onor del vero quello che ci capiva qualcosa era Gianni, Natali lo assisteva, lui eccelleva in altri campi, biliardo, carte e conquiste, ma quelle vere, non comu sti novelli tombeurs des femmes d'Oltralpe.
Mentre erano intenti alla riparazione, all'intrasattu, Gianni cu sapi chi tuccau, fattu sta che il motore si accese e partì come una scheggia, sbalzando i due nobili favazzinoti foribordo, insomma cariru a mari ed il motoscafo senza guida, girava comu nu palorgiu, pariva nu squalu tigre che gira intorno ai naufraghi prima mi si mangia.
Commenti da riva:
Tecnici : dilettanti
Ansiosi : o mali pi mmia
La maggioranza : risati ra Maronna
Si organizzarono i soccorsi, venne salpata una sialuppa (a barca i C.) con a bordo due rematori, Scheccia e Roccu G., nu remu l'unu, a prua in piedi il capitano, Enzo S.
Enzo S. veniva dall'Istituto Nautico e conosceva perfettamente la terminologia marinaresca.
:- Naufraghi dritti di prora, motori pari avanti tutta - disse il capitano
:- Motori sta minchia - rispose Scheccia, affondando il remo nell'acqua
All'improviso il motoscafo smise di girare su se stesso e puntò dritto contro il quarto molo.
Quando ormai sembrava inevitabile lo schianto, cambiò ancora direzione e puntò dritto contro la scialuppa.
:- Natante a tribordo in rotta di collisione, prepararsi ad abbandonare la nave -
disse il capitano
:- Ma comu cazzu parra chistu, quali navi ? pensò Rocco
Ma per fortuna o come altrui volle, il motoscafo si rimise a girare comu nu palorgiu, urlando la potenza dei suoi cinquanta cavalli.
:- Senti capitano, non te lo volevo dire, ma c'è in mezzo al mare.....
:- Sta zittu e rema, Scheccia - rispose burbero il capitano
Ma come, un precursore della poetica de gregoriana, 'nci voli furtuna.
Furono recuperati i naufraghi, bisognava recuperare il motoscafo.
Se era un film americano, non ci vuliva nenti, Indiana Jones con la frusta agganciava il motoscafo e facendo sci nautico scalzo fino all'isole Eolie, domava la bestia, oppure l'ispettore Callaghan (collega di Spusey) con la sua Magnum 45 Parabellum a canna lunga, cu na revorberata faceva saltare i pistoni del mostro facendo trionfare la legge (?), ma eravamo a Favazzina, con pochi mezzi e poi non era un film.
Il genio favazzinoto, quando vuole, è superiore ai film americani e alla loro super tecnologia, basta nu pagghiolu vecchiu i plastica, e ve lo dimostro.
Ricordate che il motore era senza coperchio e con tutti i meccanismi a vista, ebbene il capitano, armato di pagghiolu, appena il motoscafo arrivò a tiro, 'nci scaricau na pagghiolata i mari mandandolo in corto circuito, spegnendolo.
Dalla riva un peana
Il motoscafo fu legato a delle cime per essere rimorchiato a riva e quando tutto fu pronto, il capitano disse:
:- Missione compiuta, motori avanti adagio, prepararsi per l'approdo -
:- 'Nci mancava mi imu forti, cu cincu cristiani e nu motoscafo a rimorchio, ma cu mi chiamava ? - pensò Rocco, ma era contento per la riuscita dell'operazione.
Saluto con affetto tutti gli amici protagonisti di questa storia vera nella sostanza, dubbia per quanto riguarda solo i rematori, saluto specialmente Ninu Scheccia che non è più con noi da tanto tempo, pigghiau na pagghiolata i mari dalla vita.
Vola, Scheccia, vola, il tuo ricordo, per alcuni di noi, non si poserà mai

9 commenti:

arcade fire ha detto...

Stavo per vararla io questa storia anche perchè ero presente e Natale B sappiamo chi sia per me. Ma per fortuna che l'hai scritta tu perchè così è insuperabile.
Longu sei la dimostrazione lampante dell'esistenza di Dio (col permesso dell'amico Francesco DG)

chinnurastazioni ha detto...

Ero anch'io in spiaggia,ho un ricordo lucido,mi ristau impressu u motoscafu dritto dritto versu u molu.Il motoscafo era di S. A.ne?

Anonimo ha detto...

Primo commento che faccio(sono ancora esterno ma vi seguo spesso).
Grande storia,grande narratore che,come sempre,riesce a farci vivere luoghi e situazioni come fossimo stati presenti!Longu hai fatto ridere me e mio papà ("il capitano").
Scrivo io per lui:"Longu, con il tuo racconto mi hai fatto rivivere le emozioni di quel giorno, rivedo ancora la sagoma del motoscafo che da oggetto inanimato sembrava aver assunto vita propria ed i volti dei cari amici.
Bello il racconto,commovente la chiusura in riferimento a Ninu Scheccia amico tanto caro che non dimenticherò mai.
Un saluto affettuoso Mimmo,a presto".
Un saluto anche da parte mia
P.S. Longu a pasquetta ho mandato a te e famiglia i miei saluti tramite una persona a te molto vicina non fisicamente ma geneticamente parlando,ti sono arrivati?

Anonimo ha detto...

Primo commento che faccio(sono ancora esterno ma vi seguo spesso).
Grande storia,grande narratore che,come sempre,riesce a farci vivere luoghi e situazioni come fossimo stati presenti!Longu hai fatto ridere me e mio papà ("il capitano").
Scrivo io per lui:"Longu, con il tuo racconto mi hai fatto rivivere le emozioni di quel giorno, rivedo ancora la sagoma del motoscafo che da oggetto inanimato sembrava aver assunto vita propria ed i volti dei cari amici.
Bello il racconto,commovente la chiusura in riferimento a Ninu Scheccia amico tanto caro che non dimenticherò mai.
Un saluto affettuoso Mimmo,a presto".
Un saluto anche da parte mia
P.S. Longu a pasquetta ho mandato a te e famiglia i miei saluti tramite una persona a te molto vicina non fisicamente ma geneticamente parlando,ti sono arrivati?

georgie ha detto...

bella Longu, soprattutto il finale

Spusiddha ha detto...

Grande come sempre Longu, storia che tutti ricordiamo, raccontata in modo magistrale, geniale l'idea ru pagghiolu per spegnere il motore
da parte degli intrepidi eroi. Commovente il ricordo di Scheccia
Certu chi tandu u schiantu du pigghiammu tutti veramenti!

Galanti ha detto...

Longu,
mi giustasti a jurnata.
Insuperabile!

romanaccia ha detto...

Longu mi giustasti a simana.

u'longu ha detto...

Grazie per i commenti, amici -
Romanaccia e Galanti, speriamo a prossima vota mi vi ggiustu a misata.
Siete troppo buoni con me, non lo merito