Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 15 aprile 2009

Maledettooooooooooooooooo.........



Il fatto e’accaduto nell’agosto del 2001 a Favazzina.Quanto tempo e’ passato,mi sembra una vita fa.Era l’anno della mia “maturita’quindi la parola d’ordine era:”BURDELLU”!!!
Questo racconto e’ dedicato a :Maria Grazi,Simon,Alessandr,Pepp Innell,Carl,la barca di Carl e una fiat 126.Ringrazio tutti gli altri per la partecipazione…
Erano giorni difficili e tristi.Mia madre purtroppo era fuori Reggio per seri motivi di salute.Mio padre sempre con lei.Ogni tanto lui tornava a Favazzina.Io e Maria Grazi abitavamo da soli,si fa per dire!La tristezza era infatti bilanciata da una liberta’ estrema e da una coppia d’attacco:Di Natale-Irali!A questa si aggiungeva spesso un altro bomber:Innella!
Racconto i fatti,tutt’oggi contestati da mia sorella.
Mio padre ritorna a Favazzina per pochi giorni per poi risalire al nord per i motivi precedentemente detti.A casa c’ero molto poco e, vista la mia assenza,se mio padre aveva qualcosa da dire, per forza di cose,la doveva dire a mia sorella.
Arriva il giorno della partenza di mio padre e io lo dovevo accompagnare alla stazione di Villa per prendere forse l’ultimo treno della giornata.Mio padre doveva essere sul quel treno assolutamente .Questione di vita o di morte.Si trattava di mia madre in fondo.Ma che io lo dovessi accompagnare alla stazione di Villa lo sapevano mia sorella e lui,io non sapevo nulla,giuro.Dovete sapere che ancora quando racconto questa storia(tra l’altro richiestissima) ed è presente mia sorella,ancora mi grida dietro perche’ e’ sicura di avermi avvertito della partenza.Ma io vi posso assicurare che non mi era stato detto nulla.Cmq mio padre doveva prendere il treno verso le16/17.Caldo torrido.
Non sapendo della partenza, cosa organizzo?Una super battuta di pesca con i fratelli Labat(I minnici) e altre ragazze di Villa.Non potevo mancare ovviamnte.Siamo partiti per le ore 15 e siamo tornati verso le 19.Io gasatissimo perche’ avevamo preso un sacco di pesci…
Decidiamo di ritornare a casa visto l’orario.Eravamo arrivati oltre le grotte di Bagnara.Non si arrivava mai .Ma arrivati verso la fiumara,quindi verso la prima spiaggia,sento da lontano delle voci.Mi sembravano delle normali voci provenienti dalla spiaggia.Ci avviciniamo con calma e quelle voci sembravano grida!!!!!!!!Erano grida!!!Guardo la spiaggia e vedo un gruppo di persone che ci chimava e io contentissimo perche’ pensavo ci chiamassero perche’ erano felici di vederci,forse perche’ curiosi di vedere cosa avevamo preso.Passano due minuti.La vista diventa piu’ chiara e le voci ora sono chiarissime.Vedo nell’ordine:mia sorella,Innell,Iral e tanta altra gente tra cui Simon con il cane.C’era una folla di gente.Dalla barca inizio a salutare ma vedo mia sorella in lacrime,disperata.A seguire Ales che mi indicava con le mani”Ti fa un culo cosi’” e Innell che mi faceva il segno della croce.Non capivo…non erano li per noi,per vedere cosa avevamo preso…era successo qualcosa…e qualcosa di grave.Mi innervosisco perche’ mia sorella gridava come una pazza cose del tipo”dov’eriiii…tornaaaa…ti ammazzaaaaaaaa”,insomma mi sembrava un incubo.Poi vedevo quei due gesticolare in quel modo,col loro sorrisino malefico da “scenetta” !!!Allora veramente mi sono cacato sotto.Entro nel panico.Dico a Carl,al timone, di andare piu’ forte con quella barca ma Carl dormiva “alla dritta”.Immaginate Carl sempre alla stessa andatura e io nel panico piu’ totale che gli dico di sbrigarsi che doveva essere successo qualcosa.Insomma Carl continua ad andare piano ed io incurante della mala figura nei confronti delle ragazze,salto dalla barca,eravamo fuori dagli scogli,e mi butto a mare per affrettarmi.Sudavo freddo:”Che e’ successo”.Nessuno che mi dava una risposta se non:”Tuo padre ti ammazzaaaa”.Mia sorella mi dice che dovevo accompagnare mio padre,che mio padre era diventato un killer e che se mi prendeva mi scassava di botte.Io reagisco volendo menare mia sorella perche’ non sapevo nulla e mi fermano Innell e Iral.Andiamo verso casa…e i piu’ grandi cioe’ Pepp e Ale mi raccontano la situazione penosa ricordandomi che mio padre era un pomeriggio che mi cercava e che loro erano andati a calmarlo ma non voleva sapere nulla,non riuscivano manco loro a calmarlo.Era l’ultimo treno da prendere…
Dalla prima spiaggia a casa questo era il dialogo:
Innell:”allora,appena tuo padre ti vede,ti fai menare due pugni,due calci,lo fai gridare e sfogare un poco e poi interveniamo io e Ale e lo blocchiamo…ma ti devi fare prima menare per quanto e’ incazzato…altrimenti niente…”
Io rispondevo dicendo che se mi avesse toccato mi sarei difeso reagendo.
Iral:”allora non hai capito….e’ una bestia…fatti prima ammazare e poi noi interveniamo…”
Ancora discussioni prolungate finche mi convinco:meglio farmi ammazzare di botte cosi’ poi loro lo tengono e si risolve tutto.Lo so,è assurdo!!!
Quando mi vedono dalle parti del chiosco tutti mi ricordano che mi cercavano e Placid mi dice “se ti pigghia to patri…”.Giusto quella frase mancava.
Arriviamo a casa in venti persone circa e inizio a chiamare mio padre con voce sottile e turbata:”Papa’…papa’?!?”Non rispondeva.Lo immaginavo in giro per il paese come una belva che mi cercava.
Riguardo Pepp e gli ricordo i patti:”lui mi mena…ad un certo punto intervenite tu e Ale,lo bloccate senno’ mi ammazza”.Pepp:”Tranquillo,non ti preoccupare”.Ale sorrideva!
Tutti in file indiana facciamo il giro da dietro e arriviamo nel garage.Accanto a me Pepp e Ale pronti.Introduco la faccia poco a poco nel garage dove vedo la 126 di mio padre con lo sportello appena aperto e la luce accesa molto sfocata.Sembrava l’inferno.
Chiamo:”Papaaaaaaaaa’”,lo chiamo ancora finche’ non si muove qualcosa.
Ad un tratto la macchina incomincia a muoversi.Sembrava ci fosse un terremoto.Quella lucina della 126 cosi’ sfocata…e alla fine quell’urlo disumano che scandiva un:”Mmmmmmmm……maaaaaaaaaa……maleeeeeeee……mmmmmmmmmmmmaaaaaaaaallllllllllllllllllllllllllleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeedddddddddddddddeeeeeeeeeeeeeeettttttttttttttttttttttooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo”.Non avevo mai sentito un urlo cosi’ forte…riassumo la scena.All’urlo guardo tutti e grido anche io:”VIA”.Tutti scappiamo e in special modo quei due coraggiosi di Innell e Iral che avevano il compito di tenere mio padre….
Morale della favola?Grido’per un giorno intero senza menarmi per fortuna .Alla fine prese un altro treno e sali’ al nord.Ando’ tutto bene.
P.S:Vatti a fidare degli amici…

3 commenti:

trilly ha detto...

Fantastica focu meu!
Poverino il tuo papà!!!
Queste scene le conosco bene, ahimè.
Più di una volta, per una serie di sfortunate coincidenze e/o fraintendimenti,io e mio fratello, introvabili per qualche "oscuro" motivo (semplicemnte perchè volevamo starcene in giro più del dovuto), di ritorno a casa le abbiamo prese di santa ragione.

mariuzza ha detto...

Poveretto che ritorno "burrascoso". Hai dato molto bene l'idea, povero anche tuo padre. Avrà fatto un bello sforzo a non menarti, perchè la rabbia doveva essere davvero tanta, però si è trattenuto e questo gli fà onore.

mbù ha detto...

Non saiu quanto ho riso nel leggere questo post. Mi immagino la scena con tutti i protagonisti. Ci voleva proprio una cazzata come questa per far saltare i nervi a tuo papà. Naturalmente ti capisco anche a me è capitato a volte di far "innervosire" mio papà.