Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

venerdì 10 aprile 2009

Pasqua a Praga

Una bellissima vacanza che mi ha lasciato un piacevole ricordo e tanta allegria è stata quella che ho passato a Praga anni fa. Da buon Favazzinoto, come la maggior parte dei blogger, la vacanza d’agosto deve necessariamente svolgersi a Favazzina, e per fortuna avendo una moglie favazzinota non ho problemi a soddisfare questo mio bisogno. Ma gli altri periodi dell’anno possono essere utilizzati per visitare nuove località. Così’ per quella Pasqua decidemmo con gli amici di sempre, compagni di molte uscite, che avremmo passato la nostra vacanza a Praga. Franca organizzò tutto nei minimi particolari, insieme alla sua amica: sembrava stessimo partendo per un viaggio senza ritorno, in un paese dove non esistono generi alimentari. Le due signore con la paura di lasciare digiuno i mariti o i figli prepararono panini in quantità e si preoccuparono di portare i dolci tipici della nostra tradizione, perché non era possibile andare all’estero e non mangiare i cuddhuri cu l’ovu bugghiutu rintra o cestinu. Siccome il frigorifero andava svuotato, Franca bollì anche 8 uova che giacevano al fresco da un bel po’ di tempo. Arrivò la sera del venerdì santo, giorno della partenza, foto d’inizio viaggio, sistemazione in cuccette da Brescia a Vienna e l’indomani mattina trasferimento sempre in treno da Vienna a Praga. Quella sera eravamo tutti molto allegri e dopo avere sistemato i nostri bagagli nei rispettivi scompartimenti, ci riunimmo per la CENA! Fu proprio a questo punto che avvenne l’irreparabile, consumammo il nostro grosso pack lunch e per finire mia moglie disse : “ci sono 8 uova da consumare e siccome le ho già sbucciate, sarebbe meglio mangiarle subito, altrimenti impuzzoliscono le cuccette”. Infatti, stranamente le uova emanavano un forte odore Io e G., il mio amico, pensammo di dividerci il sacrificio e cominciammo a mangiare le uova, così, fu pure il giorno dopo, prima d’arrivare a destinazione. Nel frattempo le uova cominciavano a fare il loro effetto, io accusavo un fortissimo mal di stomaco. Arrivato in albergo riuscii a malapena a straiarmi sul letto, il dolore era diventato talmente lacerante che ero disperato. Tutti mi giravano intorno dicendo: “Ma non è possibile….., adesso come faremo ad uscire per la cena…..”, intanto io soffrivo terribilmente! Per fortuna il mio amico era attrezzato con pastiglie adatte al disturbo che avevo e nel giro di due lunghissime ore il dolore si placò. Così uscimmo per la cena, primo ritrovo organizzato presso il ristorante “ U flacu” ( Strano ma vero anche i cechi usano la u come articolo il). Anche il mio amico aveva avuto qualche effetto collaterale alle uova, per questo ben presto disse: “io ho un po’ di mal di pancia, è meglio che faccio il chiudi fila”, non so qual è stata la sorte di chi si trovava dietro lui su quelle strade affollatissime di italiani. Infatti pensavamo di essere fuori dall’Italia, invece per quella Pasqua tutta l’Italia era andata in vacanza a Praga con noi, compresi alcuni nostri compaesani. Ci ritrovammo tutti al ristorante seduti attorno a lunghissimi tavoli dove i camerieri passavano volando e lasciando bicchierini di un liquore del quale non ricordo il nome, ma ho bene impresso nella mente l’effetto. Lo bevvi tutto ad un fiato, così come mi avevano consigliato i vicini pugliesi e sentii un calore fortissimo che mi riscaldò lo stomaco e bruciò quello che restava delle ormai dimenticate uova. A parte l’inizio le altre giornate sono state piacevolissime, Praga è una città europea che merita di essere visitata. Dimenticavo anche la messa Pasquale, con rito ortodosso, in latino, non è stata per niente male.

7 commenti:

arcade fire ha detto...

Bella Nino, proprio bella. Mi hai fatto venire nostalgia di Praga. E nostalgia della birra pilsen, della città vecchia, del vicolo d'oro e di Hrabal a cui il parigino Kundera ciapoti.

chinnurastazioni ha detto...

Mario, la litra di birra che mi ha fatto più effetto è stata la Staropramen.Il luogo che ho visitato e che mi ha colpito di più è stato il ghetto ebraico ed in particolare il cimitero con tutte quelle tombe che si sovrastano.

arcade fire ha detto...

Anche a me, il cimitero di Iosepov o come cavolo si scrive.Molto affascinante. La staropramen non credo di averla provata. Diversa dalle pilsen mi ricordo la scura Popovice, undici gradi alcolici:na lignata.

u'longu ha detto...

Bella Nino, anche tu sei vittima della maledetta frase "mangialo se no si perdi" e con questo ti tocca mangiare, avanzi dei figli, purpetti i na simana, frittati gelate dal frigo.
Alla fine ti dicono pure "ma u sai chi stai ingrassandu", pi forza, puru l'aspirapolvere a furia di aspirare si gonfia.

chinnurastazioni ha detto...

Mimmo le sorti di noi uomini sposati sono spesso prevedibili!Prima ti ingrassano, poi decidono che ti devi mettere a dieta e quando vai a comprarti un pantalone affermano con aria saccente: "Ma cosa prendi a fare una 48 se la tua taglia era già da tempo 50"?

Spusiddha ha detto...

Ninu menu mali chi erunu sulu ova, pensa se nc'erunu puru, cozzi, cauli, cucuzzeddi e ova.
A parti i scherzi mi mmagginu u duluri!
Auguri e buona Pasqua a te e famiglia.

mariuzza ha detto...

ecco cosa vuol dire immolarsi per l'economia domestica. queste sapienti mogli favazzinote chi non fannu pirdiri nenti.
Occhio alla linea