Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 8 aprile 2009

La vacanza più bella del Longu

Ognuno di noi sicuramente ha fatto delle vacanze con dei bei viaggi in posti magnifici, a volte si è divertito altre volte no, nei miei ricordi rimane con tenerezza un viaggio e relativa vacanza che vi vado a raccontare.
Qualche anno fa, un gruppo di ragazzi favazzinoti, esclusivamente masculi come sempri o come al solito, purtroppo, decise di passare la pasquetta a Taormina, in sicilia.
La sera prima guardammo le previsioni del tempo in televisione, il colonnello Bernacca, con faccia molto triste, avvisò gli italiani e noi in particolare che all'indomani ci sarebbe stato una specie di diluvio universale con abbassamento delle temperature in tutta Italia, specialmente in sicilia, specificatamente nella parte sud-orientale dove eravamo diretti noi.
Che fare ? (Lenin) Andiamo lo stesso, che è 'ndi schiantamu i dui gocci d'acqua ?
Effettivamente il mattino era nuvoloso,, quindi l'Armata Branca-favazzinota si equipaggiò per la bisogna:
impermeabili, giaccuni, scarpuni, magliuni, umbrella chiddi ca pezza nira che quando si aprivano davano un riparo di dieci metri quadrati (na tettoia mobili, un gazebo ambulante),cappeddi i lana, felpe, cazettuni, stivali, stivaletti, 'nguanti.
Praticamente eravamo a metà aprile e pariva 'mbernu chinu, manco d'inverno ci vestivamo in quel modo, ma siccome andavamo all'estero che per noi era ammantato di mistero, bisognava prevenire, cu si vardau si sarbau.
Treno fino a Villa, poi traghetto fino a Messina, ancora treno fino alla meta finale.
Intorno alle dieci del mattino arrivammo alla stazione di Giardini Naxos e poi a piedi la salita verso Taormina.
Avete presente quando il sole si affaccia sulle Piramidi d'Egitto e inonda di luce e di calore il deserto circostante, ebbene quel sole è solo un lontano,pallido parente del sole che in quella santa, benedettisima pasquetta, sovrastava Taormina, con tutto il suo fottutissimo anfiteatro e bancarelle varie.
Si moriva dal caldo, si squagliava.
Sulla salita incrociavamo turisti tedeschi a dorso nudo che ci guardavano in modo strano e noi con i nostri impermeabili e maglioni cercavamo di mantenere un contegno.
Il contegno crollò completamente a mezzogiorno, secondo me il sole la faceva apposta a venirci a snidare nei vicoli più bui, fenomeno innaturale c'era il sole all'ombra,
quindi ci spogliammo in maniera scomposta, trascinandoci dietro cataste d'indumenti in esubero, non potevamo buttarli e cu i sintiva poi le mamme.
O mali viruta, noi gente di mare scambiati per paddechi aspromontani, d'altra parte come facevamo a dimostrare che non eravamo paddechi ?
Pantaloni arrutulati alle ginocchia, maniche 'mbrazzuliati, facce rubiconde alla "chiani a Curuna", ci mancava solo il salvagente di camera d'aria delle ruote dei camion a girovita e nu zipangulu suttu a mascidda e urlare a sguarciagola "ora mi fazzu nu suttafundu".
Riguadagnammo qualche punto quando intonammo con bello stile "Hey Jude" insieme a degli hippies internazionali, ma non era cosa, ci ritirammo dopo aver bevuto ettolitri di acqua minerale.
Nonostante tutto, credo sia stato il viaggio, la vacanza, il soggiorno, tra i più belli e divertenti della mia ormai longa vita

7 commenti:

arcade fire ha detto...

Bella Mimmo. Fantozzi aveva la nuvola, voi il sole. Meglio così.
Bernacca a quei tempi valeva meno ri buredda i na iaddina per divinare. Comunque sei stato previdente, e se pi casu chiuviva?

trilly ha detto...

Bellaaa Longoooo!!!!
Ho immaginato tutto.
E sono morta dalle risate.
Grazie per aver scritto per primo sull'argomento settimanale!

Spusiddha ha detto...

Ieri ha su Milano portava pioggia.... comu viri dopu Bernacca non cangiau nenti, comunqui comu rici tu, cu si vardau si sarbau, e se pi casu nivicava?
Bella storia e descrizione come sempre ottima, è sempre un piacere leggerti!

romanaccia ha detto...

Ma che grande grandissimo ridere.
- e intanto io sento caldo
- ma non dire sciocchezze, a Taormina fa freddo. A Taormina non può fare caldo. l'ha detto Bernacca

u'longu ha detto...

Per me Bernacca era un'impiegato del catasto con una bella voce e per questo promosso colonnello e mandato allo sbaraglio.
A sapiti chidda i Vicenzu u Muzzu:
Santu u Scaravagghiu iva a gniri cu motoscafu a Ganzirri mi ccatta i cozzi, chiese parere al nostro amato:
:- Vicenzu pozzu iri a Ganzirri ? -
Vicenzu quardo il mare, il cielo, le correnti, fece qualche smorfia con il viso, poi disse deciso:
:- Sciuscia i ccà, sciuscia i ia, vara -
U Scaravagghiu dopo una traversata alla Ulisse, restò bloccato tre giorni in sicilia.

mariuzza ha detto...

una storiella nella storia. Grande Longu. Vicenzu u muzzu riciva puru
- u surici nci gira a cura o jattu u jattu nci gira a cura o surici BON TEMPU!
che ridere mi scialaja.

romanaccia ha detto...

e mi scialaja pure io. grazie Mariù, non so come, me l'ero persa questa mini storia