Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

venerdì 3 aprile 2009

il Negretto e le sciarre

IN merito all'argomento settimanale racconterò un episodio che mi vide mio malgrado protagonista e che mi ritorna sempre in mente quando sento di tragedie causata da banalità e bullismo.
Correva l'anno 93 0 94 non ricordo di preciso, quell'anno per alcuni mesi a causa delle solite carenze strutturali scolastiche le lezioni si svolsero di pomeriggio per una sorta di turnazione programmata. ANdavo al Volta, scientifico. Un pomeriggio all'uscita di scuola mi avviavo insieme ad un mio compagno e due compagna alla stazione per prendere il treno io e il pulmann loro.Ne approfittavamo per fare un tranquilla(credevamo!) passeggiata sul corso Garibaldi che brulicava di persone visto che eravamo nel periodo primaverile. AD un certo punto due ragazzini di 10 anni al massimo iniziano ad importunare le mie compagne con un martelletto di quelli che si usano a carnevale, spero abbiate presente, era comunque un affarino di gomma. All'inizio pensammo "vabbè dai sono piccolini,,,si divertono" anche se io avevo visto in quei visi obiettivamente cattivi solo stronzaggine. Quando però poi continuarono a seguirci e a dar fastidio inziammo a invitarli di smetterla ma a quei due mocciosi neanche per l'anticamera, erano davvero provocatori, come se volessero ridicolizzarci. Oltre a sgridarlifrancamente non mi veniva di fare niente, erano davvero troppo piccoli (noi avevamo intorno ai 17 anni) però la pazienza stava per finire. Il mio amico ha una (brillante?mah) idea:aveva in tasca un tagliaunghie di quelli che hanno una piccola lametta. Pensa ora li faccio scappare via dalla paura, si ferma si gira verso di loro e tira fuori sto tagliaunghie facendolo passare dall'atteggiamento (finto aggressivo) per un coltello minacciandoli di smetterla.i due mocciosi si allontanano (anche se tutto mi erano sembrati tranne che impauriti) e così il mio amico soddisfatto mi dice "u viristi?non ci vuliva nenti!". Finite queste parole, dieci secondi dopo veniamo praticamente bloccati e circondati da un ventina di ragazzi (età che andava dai 10 ai 23 anni) quasi tutti a bordo di vespe truccatissime rumorosissime e riverniciate con colori assurdi. Eravamo di fronte al Duomo. Subito si va avanti quello che aveva l'aria di essere il capobranco: "Cu si pirmittiu mi nci punta nu cuteddu a me frati ?". "minchia - pensai io - ndi salunu a lignati ora" . IL bambino(ma quale bambinu...era nu delinquenti) indica prontamente il mio amico che per fortuna aveva avuto la freddezza e la scaltrezza di capire tutto subito e di liberarsi intanto del fantomatico coltello(buttandolo dentro il vaso di un negozio). Inizio ad osservare tutti i movimenti , i gesti, di ognuno, c'era quello che voleva subito alzare le mani, il classico tipo poi che bla bla bla ma che se lo prendi da solo è un agnellino, c'era quello che in fondo si trovava in mezzo a quei tipi per caso o per debolezza,,,c'era il classico ciccione che di norma funge da spauracchio per gli avversari,,,il capo continuava "cosu lordu non viri chi esti nu figghiolu?comu ti pirmittisti?" nel classico atteggiamento testa contro testa. Io e il mio amico eravamo dei bravi ragazzi, quando mai avevamo fatto a botte, cu cazzu nda l'aiva a diri a nui chi ndi truvavumu nda sta situazioni?. Iniziammo a giusticarci, a dire che cmq non era un coltellino ma solo un pezzo di legno trovato a terra, cercammo di buttarla sul rispetto (tema magari che poteva fare presa cu certi tipi) dicendo che avevano importunato le nostre ragazze (erano più brutte lu scuru ma in quell'occasione le avrei spacciate anche per mogli!!) e che non potevamo non fare niente visto che ci avevano tartassato per tutto il tragitto.Niente.Non volevano sentire ragioni. "aund'esti u cuteddu?fammillu viriri?". Ad un certo punto il capobranco si fa seguire dal mio amico e da altri due scagnozzi nella traversa che c'è sotto piazza Duomo e si fermano all'angolo, io li guardo, discutono,gesticolando,ho paura per il mio amico, per me, per le mie compagne che invece di stare zitte quasi quasi offendevano(minchia se avessi potuto i mazzava ieu nta du mumentu!). Rimasto solo cercai di buttarla sul senso di appartenenza "Minchia figghioli ndi sciarriamu fra riggitani?quandu venunu i buddaci poi facimu i cunigghi?", mi si avvicina uno magro quanto il legno di una scopa, viso cattivissimo, sembrava di un 30enne e magari non ne aveva neanche 2o "statti zittu, ndavi pi budacci e puru pi tia" e mi sputa sui piedi .Se mi avesse sputato in faccia penso che non mi sarei trattenuto e gli avrei tirato un pugno con tutta la rabbia che avevo in corpo, poi magari mi avrebbero strapicchiato ma non ci avrei neanche pensato. Ad un certo punto vedo che il gruppo che si era allontanato si riavvicina, il clima sembra più disteso, il mio amico e il capo parlano quasi amichevolmente, io subito mi sento sollevato e nella mia ingenuità appena mi furono vicini "dai figghioli non è successo niente" minchia mancu finia mu ricu che il capobranco mi tira uno schiaffetto "a mia mi denunciaru pu stessu motivu, statti zittu e non iapriri bucca". Minchia non dissi niente, non reagì, incassai lo sberleffo, ma avevo una rabbia dentro che volevo spaccare il mondo, ebbi però la lucidità(mista anche a fifa devo dire) di non reagire a quell'ultima provocazione. Il capobranco prima di allontanarsi indicandoci con l'indice della mano "siti signati tutti e dui, iapriti l'occhi" e se ne andò,sparirono in un attimo così come erano comparsi. Quel giorno provai allo stesso tempo paura e rabbia, penso che per un niente sarebbe potuta diventare una tragedia. Me ne convinsi quando due settimane dopo vidi la foto del tipo sulla gazzetta del sud che era stato arrestato per tentata rapina a mano armata ad un ufficio postale!

5 commenti:

romanaccia ha detto...

ossantamaria come sopra. ma che cose vi capitano?

arcade fire ha detto...

Luca, mi vinni l'angoscia. ti giuru.Hai descritto una di quelle situazioni che non ne esci mancu se prei tutti i santi ru calendariu. E cchiù fai e cchiù i cosi peggiorunu.
Avi assai chi no domandu, comu sta iandu a squadra?

trilly ha detto...

Negretto,aiuto! Che delirio!!!

il negretto ha detto...

Arcade...un disastro!oggi si gioca contro una squadra di bagnara...assai più forte,,,noi siamo letteralmente dimezzati da indisponibilità varie...è nera davvero!

Spusiddha ha detto...

Situazione terrificante, come ti muovi, muovi hai sempre paura di urtare la suscettibilità di gente che fa del delinquere la sua forza.