Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 11 aprile 2009

Pascuni all'aeroporto

Seguace del maestro, u Longu, che ha sdoganato le gite come vacanze e le pasquette come carnevali vi racconto questa.
Nui u pascuni -pasquetta da Nicotera compresa a jiri pì supra- dicevo, noi il pascone l'avevamo organizzato veramente bene con partenza da Reggio centrocittà e destinazione finale forse Condofuri forse Ferruzzano là dove più viva è la memoria della civiltà greca e il ricordo di lei. La greca. Cinque automobili con in testa l'ammiraglia, quella dove si mette tutto il necessario: tavulini, seggi, furnelli, cuperti, un autista che conosce tutte le strade della Calabria ultra, la moglie che ne sa una più di lui, il barboncino bianco pettinato estivo, la suocera di poche parole e foramalocchiu. Va chianu chi vai luntanu. Chicazzi! A Reggio Ravagnese, i latu all'aeroportu, l'ammiraglia si ferma. Breve ispezione al motore in ebollizione e successivo tentativo di riavvio. L'auto, sollecitata, si concede l'ultima fumata prima di morire d'un malanno alla ventola di raffreddamento. E ora? Scartato qualsiasi tentativo di riparazione, falliti pure i tentativi di traino, qualcuno ipotizzò un trasbordo dopo aver eliminato il superfluo. Nonostante l'appassionata perorazione dell'autista la proposta non fu accolta anche perchè nel frattempo la suocera cautelosa era già intenta a raccogliere cicoria selvatica lungo la bordura. Non rimaneva altro da fare che accamparsi sul prato a margine della strada e contiguo alla pista di atterraggio del Tito Minniti aeroporto di Reggio e Messina. Vi dirò, non ci trovammo neanche male. Tra partite di calcio e pallavolo leggermente irritanti fra le ortiche e la gramigna, abbuffati di pasta al forno e capretto arrosto, addolciti di cudduraci e pastiera, allietati dal rombante fragore dei Fokker in arrivo e partenza, concludemmo il pascone al tramonto del sole quando già le luci erano state accese sulla pista e noi stavamo diventando ombre della sera.
Buona Pasqua al blog.

4 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

Mario le tue descrizioni sono come sempre molto realistiche. Mi piace la suocera foramalocchiu! Auguri di buona e serena Pasqua!

u'longu ha detto...

Bella Mario, mi piace il concetto di pascuni inteso come zingarata, senza una meta prestabilita. Di questi tempi, puru mi si nesci ra casa pi cattari i sigaretti, c'è qualcuno chi ti organizza u viaggiu, quantu tempu 'nci voli, quantu si spendi, e quandu si torna. Poi ci sunnu chiddi chi sannu tuttu, a lingua chi parra a tabaccaia, la misura del suo reggiseno e l'ultima volta chi iau 'nto dentista.
A mmia mi basta na canna, nu pocu d'isca e possibilmente u mari, in mancanza puru na pozzanghera, basta chi ci su pisci.
Ciao, buona Pasqua

Spusiddha ha detto...

Caro Mario conosco quella zona, anch'io con i miei compagni di scuola andavo a giocare a pallone però non o Pascuni, ma quandu ndi ghiucaumu a scola.
Buona Pasqua!

mariuzza ha detto...

Pascuni in piena regola.
La cosa che mi ha sempre divertito che i picnic come li intendiamo non sono come i classici picnic con i cestini di vimini, torte salate e tovaglia a quadri ma si realizza una vera e propria dependence della cucina e della stanza da pranzo di casa.
Tavolini, sedie, barbecue, teglie, pentola per la pasta, fornelli...mooooolto pittoresco