Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

venerdì 17 aprile 2009

'A partita i Sulanu

Non ricordo chi organizzò quella partita di calcio. Sospetto che sia stato Spusidda oppure Macisti o tutt'e due anita ma, rassamu stari, non voglio saperlo e teniamoci le amicizie. Doveva essere poco più di una lezione di gioco da impartire ai sulanoti con nonchalance e sufficienza. "Quattru schiappi, ma quandu mai vitturu nu palluni, non sannu mancu se è quathratu o tundu", queste le parole del nostro allenatore. Avanzammo pure dei dubbi riguardo al campo di gioco, i più dicevano che avremmo giocato in una timpa o persino nta nu vadduni ammenzu e sipali. Eh già, ché noi eravamo abituati al maracanà dò recordacao, potevamo lamentarci. Ci inoltrammo intra a nu castanitu, comu a jiri pi fungi, ma dopo poca strada apparve un bellissimo spiazzo di terra, piano e liscio come bigliardo, forse un pochino sabbioso. Piacevolmente sorpresi chiedemmo come avevano potuto ottenere quel miracolo di campo: successe che, cu nu menzu maiali i ccà, na mangiata i crapa i ddà, na vardata e ruspi nto canteri chi ali voti vannu in autocombustione, approfittando degli operai che costruivano l'autostrada spianaru nu castanitu sanu sanu e il campo di calcio nacque.
Riscaldamento pre-partita, con timore notammo che i sulanoti profondevano energie a strafottere: "minchia quantu currunu!" " aundi, non viri chi sunnu mpasturavacchi?" Il nostro allenatore era un motivatore, dobbiamo dirlo. Sulla partita è meglio non dilungarsi. Probabilmente a causa della rarefazione dell'aria, a quell'altitudine, avevamo le allucinazioni: sembravano sedici e tutti volevano fare gol. E forse tutti lo fecero. Ndi salaru ra facci e ra storta, mungriandu comu tanti cani malati ndi turnammu pa casa. Dopo quella carrettata di gol ci consolammo con il furto di varie sporte di paniculu lungo la via del ritorno: bugghiutu, sarebbe stata la nostra parca cena di sconfitti.
L'allenatore prima dell'arrivo al paese ci istruì: "figghioli, sintiti a mia, ricimu chi pareggiammu." Forse era già uscita l'edizione serale perchè appena entrati in piazza fu un coro di "o scazacani, pirdistuvu chi sulanoti? ma non jati mi vi mmucciati?" persino un "sdisonorastuvu nu paisi!" Ellamadonna, se l'avessi previsto sarei andato in esilio. Scendemmo in spiaggia a lenire le ferite con l'acqua dell'amato mare consolatore, il sole tramontava ma piano più piano del solito e ci negava il velo pietoso del buio. Capimmo che quella sconfitta era una svolta epocale, un mondo moriva ingloriosamente e nuove energie affioravano: nel tempo avrebbero portato linfa fresca di edificante concretezza.
Sarebbero scesi a Favazzina per la rivincita e avrebbero vinto nuovamente.

16 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

Una cronaca degna di un gionalista sportivo. La classica arroganza paesena, curnuti e bastuniati. La lezione però non è servita annenti, la disfatta si è ripetuta in casa.

Spusiddha ha detto...

Le nostre mitiche sfide a pallone contro i sulanoti risalgono a cavallo degli anni '76-79.
A quei tempi anche grazie all'apporto soprattutto di Rocco Velardi non sfiguravamo più di tanto. Ricordo una partita giocata alla grande e persa 4 a 3 con una traversa che presi nel finale che ci negò il pareggio.
Ottima rievocazione caro Mario, non sai quanta nostalgia mi mettono quelle trasferte fatte a Solano, perchè non era solo la partita, ma quasi una scampagnata!
Per la cronaca le partite contro i sulanoti li organizzava Maciste!

arcade fire ha detto...

Quella che mi ricordo io e che ho rievocato fu una disfatta. Rocco V. non c'era e ci massacrarono quasi come nel racconto.

mariuzza ha detto...

a cosa chi mi piaci cchiu ssai? e' come cunti 'sti cosi, 'si propriu salatu

u'longu ha detto...

E' pirchì non c'era ieu, se no...,
pirdivumu cchiù forti.
Bravo Mario, bisogna sapere esaltare anche le sconfitte, è anche vero che tu fai esaltare tutto.
Per essere decadenti bisogna prima essere qualcosa dalla quale decadere, e nui sicuramenti a civiltà a vittimu qualchi seculu prima.
Solo per questioni geografiche, non per altro.

Spusiddha ha detto...

Caro Mario siccome i sulanoti ndi raunu spesso e volentieri propriu come tu hai raccontato ho voluto lenire le ferite raccontando forse l'unica volta che abbiamo perso con onore, senza nulla togliere alla bellezza del tuo racconto.

Spusiddha ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
arcade fire ha detto...

In realtà Mimmo, io contro i sulanoti ci giocai solo quella volta. Andammo con una squadra racimolata all'ultimo momento e non potevamo far altro che perdere e di brutto. Non conosco nei particolari le altre sfide e hai fatto bene a ricordare che qualcuna ce la siamo anche giocata alla pari.

romanaccia ha detto...

Scarsi a pallone e bravi a scrivere. Questa sì che è decadenza.

U Russu ha detto...

Arcade, bel racconto che mi ha riportato tanti ricordi. Sul quel campo di sabbia ci ho giocato negli anni settanta con la Solanese di allora ma non ricordo di queste partite contro Favazzina.
Il campo e' vicino ad una "strada" allora non asfaltata, piena di crateri e non facile da navigare.
Per quanto ne so, il campo era una
montagna di sabbia che era stata il risultato dei detriti ammucchiati durante la costruzione dell'autostrada.
Di boschi che si dovevano attraversare per entrare sul campo non ne ho il ricordo. Come ci siete arrivati ?

arcade fire ha detto...

Russu come ci siamo arrivati non lo ricordo ma facemmo un breve pezzo di strada bianca ammenzu ai castaniti. Il campo mi ricordo che era sabbioso, ci dissero che l'avevano fatto con gli operai dell'autostrada. Le partite erano amichevoli estive, non campionato. Ci sono andato quella volta sola, forse Spusidda ne sa più di me.
Mi ricordo invece vivamente di un bravo giocatore del Solano, forse il capitano, biondo, centrocampista di buona tecnica. Non è chi eri tu, Russu?

georgie ha detto...

vi vuliva viriri ieu u burdellu che facivati

U Russu ha detto...

Arcade, credo che con molta probabilita' il giocatore che ti ricordi era per tanti anni uno dei pilastri di quella squadra. Il nome che mi ricordo era Peppi u "Punu", look e stile "Antognoni", aveva un gran destro e segnava abbastanza spesso. Io ero molto piu' giovane, avrei avuto intorno ai 16 anni, e giocavo a centrocampo e piu' o meno dello stesso livello. Abbastanza promettente a quei tempi, e ovviamente non biondo ma ... u Russu.
Sarebbe stato un piacere giocare con un gruppo come il vostro e anche se no ne ho il ricordo spero che in una di queste partite di esserci stato.

arcade fire ha detto...

Stile Antognoni è il termine giusto, Russu. Penso che sia proprio lo stesso giocatore che dico io. Ma tu torni mai in Italia? Se ad Agosto sei in Calabria ritieniti invitato a Favazzina. Ritieniti invitato sempre per la verità. ciao

Spusiddha ha detto...

Ci ho giocato contro diverse volte ed era appunto uno molto forte, se non sbaglio giocava nella Bagnarese!

U Russu ha detto...

Arcade, grazie per l'invito!
E' da un paio di settimane che sto organizzandomi per ritornare con la famiglia per la fine di Giugno e inizio di Luglio.
Ho calcolato la media e, con l'occasione di quest'anno, sto mantenendo una media di ogni cinque anni, certamente non spesso ma ... cu si 'cuttenta godi !
Una visita a Favazzina la faro' sicuramente e aspetto ansiosamente il giorno. Ciao !