Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 11 aprile 2009

Stralci di vacanza

Atto unico in cinque scene
Personaggi
Una ragazza
Un'altra ragazza
Un ragazzo

Scena I
Il viaggio
(Un distributore di benzina sulla SA-RC. Due ragazze e un ragazzo sui vent'anni, tre amici, sono fermi sotto il sole cocente, guardano perplessi un'auto issata sul ponte sollevatore. Un meccanico sta cambiando l'olio)
La prima ragazza: ma sarà stato veramente da cambiare?
Il ragazzo: nero era nero.
La seconda ragazza: essì per quello che ci capisci tu.
Il ragazzo: comunque non potevamo rischiare. E se si bruciava il motore?
La prima ragazza: vabbè cianno fregato. Siamo dei polli
Il ragazzo: ma no, l'olio era proprio nero. Pareva nero. Scuro. Forse cianno fregato.
La seconda ragazza: vabbè andiamoce a prende due sfogliatelle

Scena II
Colazione
(Il ragazzo e una delle ragazze sono seduti a tavola. È mattino, saranno le dieci. Sul tavolo pane biscotto stricato col pomodoro e condito con olio e sale, olivuzze nere della Piana, una fuscella di ricotta già vuota per metà. I due mangiano di gusto. Entra l'altra ragazza. Ha i capelli bagnati e torna dal mare)
La ragazza: Ma che fate? Vi state mangiando pane e pomodoro? Alle nove di mattina? Ricotta? Ma fate schifo!
Il ragazzo (in estasi mistica): Questa non è na ricotta. È na nuvola.

Scena III
Merenda
(I nostri tre sono seduti al solito tavolo da pranzo. È pomeriggio e chiaramente si sono appena svegliati)
La prima ragazza (al ragazzo): perchè non vai a comprare il gelato da P?
Il ragazzo: no chi ce la fa? Vai tu
La seconda ragazza: (sognante) pensa una bella granita. Fragole con panna.
La prima ragazza: non mi va di andare poi devo chiedere a G.B. No no non ce la faccio.
La seconda ragazza: pensa una coppetta nocciola e pistacchio.
La prima ragazza: va bene vado io, vado io. Sempre io. Che volete? Io prendo caffè
La seconda ragazza: io fragola. Granita.
Il ragazzo: bò. Non so... io mi sa una coppa Rica all'amarena
(La ragazza esce. I due rimasti prendono un mazzo di carte e giocano svogliatamente. Attendono. La ragazza torna poco dopo e distribuisce granite e gelato. Tutti mangiano concentrati, si sentono, a tratti, primitivi mugugni di piacere)
Il ragazzo (guardando da una parte all'altra i volti esaltati delle commensali): Ma perchè cazzo ho preso la coppa Rica?

Scena IV
I naufraghi
(Nella quinta spiaggia deserta, tre corpi inerti si lasciano rotolare dalle onde piccole sul bagnasciuga)
Il primo naufrago: ho perso il senso della vista. Amico dove sei? Amico? AMICO!
Il secondo naufrago: amici dove siete? Amici, c'è nessuno? AMICI!
Il primo naufrago: poveraccio, ha perso anche il senso dell'udito.
Il terzo naufrago: amici aiuto. Ho perso il senso dell'olfatto.
Il primo naufrago: eh c'è poco da ridere. Mia nonna l'ha perso veramente. È terribile.
Il terzo naufrago: oh vabbè scusa ma che ne sapevo?
Il primo naufrago: è brutto. Non sente più i sapori.
Il secondo naufrago: ma quello non è il senso del gusto?
Il terzo naufrago: che vuol dire? sono collegati. Col gusto senti dolce, salato, amaro, aspro e fermati lì.
Il primo naufrago: ma non distingui più una pizza napoli da un sarago alla griglia.
Il secondo naufrago: sarà. Puoi sempre affidarti alla consistenza però.
Il terzo naufrago: amici! Ho perso il senso del tatto!
Il primo naufrago: il tatto orofaringeo.

Scena V.
Gara di meridiane
La prima ragazza: sarà ora di pranzo?
La seconda ragazza: tu ce l'hai l'orologio?
Il ragazzo: no.
La seconda ragazza: il telefono?
Il ragazzo: no.
La prima ragazza: facciamo una meridiana.
La seconda ragazza: facciamo una gara di meridiane.
(I tre si mettono al lavoro. Materiale da costruzione: qualunque cosa si trovi sulla spiaggia. Legni, plastiche, sassi, catrame, polistirolo, tutto. Dopo mezzora di duro lavoro, i progettisti nonché costruttori dismettono la foga agonistica e si fanno giudici)
Vince all'unanimità la meridiana da polso. Autore del brevetto: il ragazzo. Un oggetto che farà la storia del design.

6 commenti:

u'longu ha detto...

Non vale, io racconto una gita fuoriporta e tu fai un'atto unico con cinque scene.
Scusa, dimenticavo che sei il capo,
e poi la mia è tutta invidia.
Buona Pasqua a te è famiglia, ma petite

trilly ha detto...

Bella Claude!
La ricotta-nuvola poi.Che ricordo!
Non sai che scorpacciate ho fatto io. Credevo di essere stata la sola e unica ingorda a mangiarmela fresca fresca ad ora di colazione.

Spusiddha ha detto...

Complimenti, davvero bella, ricca di immagini, degna di un film!

mariuzza ha detto...

Romanaccia, la classe è classe.
Scena II mi chiedo la ragazza che torna alle 9 dal mare e' una ragazza che non e' andata ancora a dormire o e' una supermattiniera?
in ogni caso mi da' l'idea che questi tre ragazzi si siano divertiti un gran mucchio. Dev'essere grazioso questo posto di mare

arcade fire ha detto...

La seconda ragazza è sempre la stessa seconda ragazza? Propenderei per il sì visto che cerca sempre dolciumi.
A uno che chiede la coppa Rica è giusto che gli venga conficcato un chiodo nel polso e pace se dopo vince la gara delle meridiane, se l'è guadagnata.

romanaccia ha detto...

Andiamo con ordine: la ragazza che tornava dal mare così presto era mattiniera per forza di cose, perchè in genere i tre non riuscivano a rimenere svegli dopo le ventuno. La sollecita cugina di una delle ragazze provava a trascinarli in un vortice di giovanili divertimenti, ma i tre erano sordi ad ogni lusinga di questo genere. Reggio parve loro un girone infernale e dal Pilone affollato di lucidi ballerini ben vestiti scesero a scapicollo verso il paese avito.
La seconda ragazza è sempre la seconda ragazza, ma la ricerca di cibo di qualunque tipo, era un tratto che li accomunava tutti.
La coppa Rica fu un errore figlio della confusione letargica che colpisce le persone non ancora ben sveglie dopo il sonno postprandiale.