Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

sabato 18 aprile 2009

Spusey e il bombarolo

La botta fu forte, tremarono i vetri, Spusey stava bevendo il solito amaro per digerire l'enorme spatola chi s'iva calatu a cena e dallo scanto emise un rutto tanto terrificante quanto liberatorio.
:- Turnau a guerra o è na scurreggia i Ciccu u Merdara, se così fosse, u fazzu 'ttaccari per detenzione di esplosivo anzi per essere lui stesso l'esplosivo, 'nci fazzu passari a vogghia mi mangia fasciola -
'Ngariatu e smanioso di vendetta per lo scanto subito, scese in strada in cerca di colpevoli ma non trovò nessuno, solo un cratere di un metro di circonferenza e poco profondo e intorno i vetri delle case vicine, scutulati dalla botta.
:- Minchia se fu Ciccu sta vota si slabbrau u culu - pensò Spusey, ma in cuor suo sapeva che non poteva essere Ciccu, quello era un'attentato dinamitardo, un'avvertimento mafioso.
Naturalmente nessuno aveva visto niente, nemmeno quelli che avevano subito danni, anzi erano i più reticenti e ognuno pensava a quello che aveva fatto o detto negli ultimi tempi.
Il fatto che il piccolo cratere fosse in mezzo alla strada un pò rincuorava, tutti pensavano che l'avvertimento fosse diretto ad altri e moltiplicava la voglia di farsi i cazzi loro.
Spusey tornò a casa e telefonò a Le Long
:- A sintisti a botta, Le Long -
:- Minchia ra botta, certu chi Ciccu l'avi a finiri mi bumbarda u paisi...
:- Non fu Ciccu, sta vota e robba di mafia, esplosivi, estorsioni, vendette...
:- Ma quali estorsioni chi non c'è mancu occhi pi ciangiri, chi dinnu: o mi dati deci chili i limuni o vi mettu na bumba ? -
Eppure il messaggio era chiaro, si trattava di esplosivo

Effetti collaterali:

cummari Giovanna, stitica pi natura, pu scantu ra botta, non la finiva più di evacuare con grave perdita di peso e conseguente disidratazione, si stava sciugandu, e c'indi vuliva data la stazza

cumpari Roccu, ormai vecchio, negli anni aveva perso molto interesse per l'altro sesso, grazie alla botta, continuava a rincorrere la moglie sostenendo, a torto, che gli dovesse parlare

cumpari 'Ntoni, integralista cattolico ed esponente DC del paese, vuliva fari na processioni ra Santa Cruci convinto fosse tornata la guerra con relativi bombardamenti, al rifiuto ecclesiastico, si dichiarò eretico, giurò che avrebbe votato PC alle prossime elezioni. Fu dichiarato pazzo quando chiamò "compagna" la Madre Superiora

i taddariti emigrarono in massa nella vicina Bagnara, raccontando peste e corna di Favazzina alle loro sorelle bagnarote, che non credevano alle loro orecchie, cosa assai difficile pi taddariti

Ciccu Merdara, stanco di essere guardato con sospetto ad ogni rumorata nel paese, chiuse per sempre ca fasciola, solo pastina in brodo, praticamente chiuse il rubinetto del gas, un peccato perchè poteva essere studiato come fonte energetica alternativa

Tali sommovimenti sociali comportarono l'intervento dei carabinieri, pirchì na vota era più preoccupante ca genti cangiava abitudini, piuttostu chi bumbi in mezzo a strada.
Non è che sia cambiato molto
Il maresciallo andò a trovare l'illustre investigatore in pensione
:- Ispettore, che ne pensate ?
:- Brutta storia, non mi piace, potrebbe esserci una escalation, bisogna colpire subito, prevenire, soffocare -
:- Non è mafia, l'avremmo saputo, è cacchi figghiu di buttana chi si diverti mi faci rumuru, pi favuri collega, datici n'occhiata -
Collega, ma quandu mai, stava confundendu u champagne ca cazzusa, pensò Spusey, naturalmente sorrise e rassicurò il maresciallo
:- Non vi preoccupati, ma viru ieu -
Al mattino, sul molo, Le Long piscava seduto supra nu massu, arrivau Pascali, detto Pascalicchiu per le sue ridotte dimensioni, era un bambino, e si sedette al suo fianco.
Cosa strana, Pascalicchiu non truvava mai bentu, tutti i cani, i iatti, i lucertuli, furmiculi, qualsiasi cosa vivente del paese doveva dargli conto, non lasciava in paci a nuddu e se qualcuno gli diceva qualcosa, petrati ra maronna.
Era diciamo così, molto vivace.
Le Long stava attento, era capaci che per puro divertimento 'nci ittava quarcosa a mari, ma quel mattino il bambino era strano, calmo, pariva sturdutu.
:- Ciau Pascalicchiu, comu ta passi ? - disse Le Long
Silenzio
:- E allura ? non si rispundi ?
Silenzio
Le Long lo guardava sorpreso, erano amici, lo difendeva sempre
:- Non sentu, mi fischiunu i ricchi, ciau m'indi vaiu - disse il bambino
All'aperitivo Le Long raccontò tutto a Spusey, quindi decisero di cercare Pascalicchiu
:- U voi u gelatu - disse Spusey quando l'incontrarono
Pascalicchiu rifiutava tutto tranne un gelato al cioccolato e fu così che si sedettero al bar, lontani da orecchie indiscrete, Le Long disse al bambino .
:- Ci racconti chi facisti aieri sira ?
:- A casa, 'nta na cascia, vitti nu scatuluni chinu i bumbi i natali, tric-trac, surfaroli, purbiri nira chi 'nci sirviva a me patri mi faci i cartucci pu fucili.
U pigghiaia a mucciuni, u purtai 'nta strada, fici na miccia cu na striscia i giurnali e ci misi focu, non fici in tempu mi fuiu chi scoppiau tutti i cosi, mi fischiunu ancora i ricchi. Non ci riciti nenti a me patri se no m'ammazza -
Il bambino era contento di avere confidato a qualcuno il suo segreto, per il resto non gliene poteva fottere di meno, unica paura a curria i so patri.
:- A mafia, le vendette, estorsioni, attentati, quantu ti travagghia u ciriveddu Spusey -
:- Megghiu cusì; Le Long, megghiu cusì -
La sera chiamò il maresciallo
:- Tutto a posto maresciallo, robba di pocu, piccolo incidente, non sacciu cu fu, comunque non si ripeterà, almeno credo, speriamu mi crisci -
:- Mi crisci cosa ? chiese il maresciallo
:- L'erba, mi crisci l'erba, cusì non si viri u bucu, bonanotti -
Dimenticavo, pioveva

6 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

Vorrei il consenso per pubblicare le tue storie, bontà tua. Ndi pisciammu ri risati tutta la family.

Spusiddha ha detto...

Minchia Longu altro che indagine!
C'è di tutto nta to storia, ra politica a l'ironia più sfrenata (i taddariti che emigrano e un tocco di classe degno di un campione di razza).
Cu ti ferma chiù! Rimango stupefatto.
Aspetto con impazienza il commento di Mario, voglio proprio sapere cosa potrà altro dire!

arcade fire ha detto...

E chi voi mi ti ricu Spus, ristaia sturdutu dalla bellezza del racconto non certo dall'esplosione. Spusey ormai è l'investigatore numero 1. Sherlock,Poirot e Maigret ciaponno.

georgie ha detto...

i tric trac. troppo forte

romanaccia ha detto...

A tia giallista! Bella Longu sei quasi meglio dei miei preferiti F&L

u'longu ha detto...

Vi confesso che ho scritto un giallo per intero ambientato a Milano, mi vergogno troppo a farvelo leggere, forse un giorno, se riesco a racccogliere i pezzi.
Grazie per i commenti