Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

domenica 19 aprile 2009

La vacanza più bella?

Estate 1988.
Esami di terza media conclusi.Promossa a pieni voti.
EVVIVA! FAVAZZINA, I'M WAITING FOR YOU!
Macchè.
Mamma e papà, generosi più che mai, con la scusa della MIA promozione, avevano ben pensato di regalarSI un bel viaggio a Paris mon amour (castelli della LOIRA annessi).
- "Ma come? E Favazzina???"
- "Favazzina è sempre lì.Ci puoi andare quando vuoi.Parigi invece no.
Stavolta farai una vacanza diversa.Sarà un viaggio bellissimo,vedrai."
FINIS LAETITIAE.INCIPIT LACRIMARUM.
Addio alle tante sospirate vacanze.
Addio ai miei tuffi, alle mie tracine, alle "piccole donne" nel cortile dietro la posta, le scorpacciate di dolcissime more....
Si profilava un lungo viaggio organizzato in pullman con i miei genitori e altri adulti sconosciuti alle prese con le loro guide turistiche (già io ne avevo letta una intera).
Nulla che potesse consolarmi.
Infine la partenza: ormai rassegnata, sto per sedermi al mio posto quando intravedo, poco più in là, due ragazzine costrette a quel viaggio proprio come me. Almeno non ero l'unica a dover subire quella tortura.
In verità, il viaggio si rivelò subito interessante e ben organizzato: i primi due giorni dedicati ai castelli più famosi disseminati lungo la Loira (Amboise, Chambord) e la casa di Leonardo con le sue invenzioni.
Infine, gli ultimi quattro giorni, LEI, l'unica, bellissima, romantica Paris con le sue luci, le Chiese, il Louvre, il bateau mouche lungo la Senna, il Moulin Rouge, la Tour Eiffel.
Un sogno!
Dulcis in fundu, avevo anche stretto amicizia con le altre due bambine compagne di viaggio. Tra un balletto del Moulin Rouge (indimenticabile) e uno sguardo alla ville lumiere dall'alto della Tour, Favazzina era quasi un ricordo sbiadito. QUASI.
Penultimo giorno: visita al quartiere latino e al Sacro Cuore di Montmartre.
Moltitudini di folle, giornata calda e assolata, un po' di stanchezza accumulata e, almeno per me, tanta tanta voglia di ombra e di acqua fresca.
Dopo la visita alla basilica, la nostra "guida" ci annuncia la libera uscita (un'oretta circa) e comunica l'orario di ritrovo per il rientro, davanti il sagrato della Chiesa.
Il gruppo si divide in un batter d'occhio, intravedo papà per un attimo, mi giro a destra e le mie amichette non ci sono più, mi guardo attorno e poi a sinistra, lungo le scale, ma niente di niente, nè mia madre nè le signore di viaggio e quegli assurdi foulard colorati.Di loro neppure la più piccola traccia.Sparite in un attimo.
Io lì da sola, assetata, con i miei tredici anni e qualche parola di inglese, in mezzo a tutta quella gente in una babele di lingue.
Che fare??? Continuavo a ripetermi che non potevano non accorgersi che IO NON C'ERO, che sarebbero tornati indietro a cercarmi, che avrebbero capito PRESTO che MI avevano persa e che ero senza un soldo, ecc. ecc.
In quegli attimi di panico assoluto feci l'unica cosa sensata, l'unica da fare.
Mi fermai ed aspettai, ricordando le parole della guida: il ritrovo è alle 11 proprio lì, davanti la Chiesa.Furono attimi lunghissimi, interminabili: mille pensieri nella testa, la paura dilagante di morire di sete e un'unica, martellante domanda: ma dove cavolo sono spariti?!
Continuo a guardare l'orologio quando, finalmente, odo una voce esultante!
"Eccola, l'ho trovata, è qui seduta. Tesoro, ci hai fatto preoccupare, ti abbiamo cercato ovunque, su e giù per queste scale, perchè ti sei allontanata?".
COSA???? Incavolatissima, rispondo che io non mi sono allontanata affatto, che sono loro ad essersi dileguati in un baleno e che stavo per morire di sete più che di paura!
Non vi sto a descrivere lo stato confusionale dei miei genitori: mai visti tanto angosciati in vita mia e certamente neppure in vita loro.
FINALE DELLA STORIA: mi portarono in Chiesa ad accendere un cero al Sacro Cuore di Gesù.
P.G.R. (Per Grazia Ricevuta).

2 commenti:

Spusiddha ha detto...

Viri se iavi a Favazzina sicuramenti non ti pirdivi!
Posso capire l'angoscia dei tuoi genitori, mi è capitato con Alessandro piccolo di smarrirlo, in un istante, in una festa paesana e ti posso assicurare che sono stati momenti drammatici.
Bello comunque il tuo racconto e ricco di immagini!

u'longu ha detto...

Se inveci mi ti portuno au Sacre Coeur ti purtavuni aux Folies Bergieres non ti pirdivunu.
Scherzo Trilly, sempri megghiu di Lourdes