Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 8 gennaio 2009

Estati favazzinote

I tre amici seduti 'nte scaluni ra chiesa se la raccontavano, ogni tanto controllavano con lo sguardo gli angoli della piazza, c'era la guerra dei gavettoni e poteva arrivare na pagghiolata d'acqua in qualsiasi momento, da chiunque, anche da quelli più insospettabili.
Erano Natale B., Cristiano u milanisi, ed il vostro umile narratore.
Natale era il mio alter ego, alto come me, ci accomunava la passione per le carte, per il nuoto, per il calcio (dribblava pure la sua ombra), per le belle ragazze, lui eccelleva in tutto, ma dove era veramente bravo, un asso, un campione, era il biliardo.
Cristiano era una milanese puro sangue, la sua famiglia (media borghesia milanese)
affittava ogni estate una casa al paese da molti anni, parlava benissimo il nostro dialetto, con una strana cadenza padana, ed era la prova evidente che tutti i ragazzi del mondo sono uguali, da qualsiasi parte provengano.
Alzatesi per sgranchire le gambe, i tre si avviarono verso la Piazza delle Rimembranze, notando, seduti 'nto cunduttu, così ben descritto da Arcade, con le spalle rivolte al giardino, tre acerrimi nemici, la banda avversa, gente d'annegare con un gavettone.
L'occasione era troppo ghiotta
Reperiti a casa mia dui pagghioli e nu tacciu, si stabilì un piano che prevedeva di sorprendere il nemico alle spalle, ossia, entrare nel giardino dalla strada della stazione, poi scendere furtivamente fino al muretto di cinta del giardino e da li l'apoteosi di acqua attinta 'nta saitta, sulla sinistra della strada della stazione.
Purtroppo il piano non aveva previsto che Cristiano non era abituato alle scorrerie notturne 'nte giardini, e lui, che aveva scelto il taccio come arma letale, era in netta difficoltà, cadeva i l'armacie, perdendo l'acqua, che tornava a riempire, e all'ennesima caduta:
:- Mannaia ra spundatazza i....
:- Chi hai, chi ti succiriu ? disse Natale
:- Sono caduto e mi sono fatto male -
:- Ah ?
:- Scusa, caria e m'inciuncai, stu cazzu i macciu..
:- Ah ?
:- Lacciu ?
:- Ah ?
:- Pacciu ?
:- Ah ?
:- Comu cazzu si chiama....tacciu ?
:- Oh finalmenti, i ricisti tutti, muvimundi chi s'indi vannu -
Mentre in nostri eroi erano impegnati nelle manovre di aggiramento, il prete del paese in abito talare (dda vesta nira cu ducentu buttuni finu e peri) ed in libera uscita, pensò bene di andarsi a sedere in mezzo ai tre, disquisendo amabilmente con loro.
Noi non lo sapevamo, non potevamo saperlo
Arrivati sotto il muretto sentivamo parlare, erano le loro voci, il piano aveva funzionato
:- Al mio tre - disse Cristiano
:- Uno, due e tre... Uno tsunami, cento litri d'acqua si abbatterono a parabola sui malcapitati
Volevamo palesarci per prenderli per il culo, urlare vittoria, ma una voce incazzata ci fece rabbrividire
:- Maledetti banditi, cu siti ? se vi pigghiu vi sistemu, parlo con i vostri genitori, varda comu mi cumbinaru ? - era il prete incazzato comu na biscia
La fuga è una delle ricorrenze che a quell'età ricordo maggiormente, non che avessi paura, ma era il mio primo istinto e forse anche quello dei miei amici, dato che scappavano più velocemente di me
Non si seppe mai chi fece il gavettone al prete, ne tantomeno lui capì che il gavettone era diretto ad altri.
Si vendicò ai vari funerali, facendo con l'aspersorio gavettoni di acqua santa all'entrata del cimitero, sbagliando sempre persona.

P.S. questa storia, veramenta accaduta, somiglia molto al gavettone scritto da Arcade, i posti sono identici, è successa qualche anno prima

5 commenti:

arcade fire ha detto...

Ci siamo scambiati i fratelli Longu e abbiamo proseguito l'opera.
Bellissima Mimmo, l'abito talare cu ducentu buttuni è un capolavoro descrittivo: a vogghia mi nci riri sta filarata i buttuni!

mariuzza ha detto...

povuru previti. cusapi comu s'incazzau
Cristiano non e' più venuto a Favazzina?

arcade fire ha detto...

Sì Mary è tornato. Si è anche rivisto con mio fratello N.

romanaccia ha detto...

scherzi da prete

georgie ha detto...

ah disgraziati! quanti ndi cumbinavati.passati pa casa.
belli, chissà che ridere