Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

lunedì 12 gennaio 2009

FAVAZZINA COME UNA MADRE

Torno a scrivere per la prima volta dopo la scomparsa di mia madre, grato per il vostro cordoglio e per l’affetto che mi avete dimostrato in un momento per me molto doloroso. Nonostante mia madre avesse già una certa età e sebbene un po’ me lo sentissi (il post “Favazzina d’inverno” è stato in un certo senso premonitore) ho provato lo stesso un grande dolore per la sua morte. Molteplici sono i motivi della mia sofferenza che ognuno di voi comprenderà e che non sto qui ad elencare, ma uno sicuramente è dovuto al fatto che si è venuto a spezzare quel sottile filo che mi legava a Favazzina, è come se fosse stato reciso e in modo definitivo il cordone ombelicale che mi legava a lei. Oltre all’affetto di mia madre mi è venuto a mancare un punto di riferimento importante, il motivo che mi spingeva ad andare a Favazzina così di frequente. Spero di tornarci lo stesso a Favazzina se non con la stessa frequenza di prima, almeno un paio di volte all’anno, poiché Favazzina è come una madre e non si può lasciarla sola troppo a lungo.
Colgo l’occasione per salutare mio cugino Antonio e dargli il benvenuto tra noi, sono certo che con le sue conoscenze e i suoi ricordi su Favazzina arricchirà sicuramente il blog.
Vorrei anche dirgli di non farsi chiamare Antonio l’americano, ne tanto meno Antonio il milanese o il dottore, ma di prendersi il soprannome dei nostri nonni e dei nostri padri, ovvero “cippareddu”, mi spiacerebbe se venisse perso.

7 commenti:

arcade fire ha detto...

Bentornato caro amico

trilly ha detto...

Ciao Spusy, bentornato!

georgie ha detto...

Spusy ti aspettavamo

Antonio ha detto...

Carissimo cugino, grazie per l'onore di offrirmi tale soprannome. Non mi spiacerebbe affatto di assumere il nome di Antonio u cippareddu, sebbene la testa dura dura non c'e' l'ho.
Mi ricordero' con affetto la tua mamma, che mi offriva sempre l'orzata quando visitavo i tuoi genitori.

Spusiddha ha detto...

Caro Antonio conoscendoti so con certezza che non hai la testa dura.
Quando ero ragazzino i vecchi del paese mi chiamavano u cippareddu
ed io ne ero orgoglioso, poi i miei coetanei iniziarono a chiamarmi col soprannome
di mia madre, e mi è rimasto appiccicato questo.
Sinceramente ero convinto che cippareddu era dovuto al fatto che i nostri progenitori
fossero tarchiati, piuttosto robusti ed anche un po’ scuri di pelle, non che avessero la testa dura, anche se non lo trovo affatto disdicevole, mi piacerebbe comunque approfondire.
Se riesci a mandarmi la tua e-mail, ti invio due libri che ho scritto su Favazzina.
A risentirci a presto, un bacione a te e famiglia tuo cugino Mimmo Spusidda.

romanaccia ha detto...

Non per intromettermi nelle vostre cose, ma non potrei leggerli anche io? si possono comprare? per inciso il post sulla nebbia è incantevole. nel senso di fatato e pieno di grazia

Antonio ha detto...

Ciao Mimmo.
La email che leggo piu' spesso e':
antonio.velardi@orlandohealth.com.
Ho letto la tua antologia poetica e mi e' piaciuta molto.
mandami un libro alla volta, cosi lo leggo tutto.
Ciao e salutami Ntoni to frati.