Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

venerdì 23 gennaio 2009

I mali spiriti

Era una sera di dicembre inoltrato, quasi natale, i quattro giovani amici erano seduti 'nte scaluni ra cresia e parlavano fitto.
Stavano progettando un'incursione in un orto vicino fornito di gigantesca mandarinara, famosa per le qualità sublime dei suoi frutti, le mandarine.
Aspettavano l'avanzare della sera, quando le strade a Favazzina diventavano deserte e si poteva colpire in tutta tranquillità, era meglio evitare incontri ravvicinati con i proprietari o con qualcuno che, non facendosi i cazzi suoi, andava a riferire.
Il nostro non era un furto, era un'assaggio, un omaggio alla bontà del prodotto consumato sul posto, sotterrando subito dopo le bucce, e poi tutti noi avevamo nostre mandarinare nei giardini dei nostri genitori, ma il divertimento era andare a fregarle agli altri, erano più gustose.
I quattro amici erano: Enzo G., suo fratello Rocco, Maciste ed io.
E' bene sapere che nelle famiglie favazzinote, per fare stare buoni i bambini e non farli uscire la sera, le mamme, le nonne, raccontavano storie terrificanti di mali spiriti che si aggiravano per il paese, specialmente al buio, quindi eravamo cresciuti un pò terrorizzati da queste storie, ma da grandi tutto era finito.
Non per Enzo e Rocco, loro avevano ancora degli strascichi, avevano paura, non tanto ma ci pensavano ancora, Maciste invece se ne fotteva assai, io più di lui.
Alle 22,00 scocca l'ora X, un balzo, tutti dentro il giardino nel buio a cercare la mandarinara che, maestosa e placida, ci aspettava.
Eravamo suoi clienti da diversi anni, si era affezionata, ci aveva visti da bambini,
io poi l'amavo perchè sembrava che mi volesse porgere i suoi frutti abbassando i rami, invece ero io che mi ero allungato, un pò troppo.
Arrivati sotto la mandarinara, appena raccolti i primi frutti, all'improvviso una tempesta, un'uragano, un vento fortissimo che piegava i rami dell'albero quasi a spezzarli, la mandarinara sembrava cosa viva, invece gli altri alberi immobili, quieti.
Un urlo strozzato di Enzo :- I mali spiriti, i mali spiriti -
Credo che il record mondiale dei duecento metri ad ostacoli con salto in alto finale, stabilito dai due fatelli, sia ancora imbattuto e che difficilmente qualcuno potrà mai superarlo.
Maciste trascinato dalla fuga dei fratelli era a metà strada, preoccupato perchè non mi vedeva arrivare, s'era fermato ad aspettarmi, io invece sbigottito e , perchè no, impaurito, ero rimasto sotto l'albero, meravigliato, come quello che per la prima volta vede il dono prezioso di proprietà esclusiva delle donne.
E meno male che sono rimasto, non mi avrebbe mai convinto nessuno che non erano i mali spiriti.
Uno stormo di cicogne, probabilmente venute dal mare, avevano scelto come sosta notturna di appollaiarsi sulla grande mandarinara, disturbate dal nostro arrivo avevavo spiccato il volo tutte insieme, creando quello strano effetto, tipo elicotero che si alza, ed io, restando fermo, avevo visto la fase finale.
Anche Maciste, pur da lontano aveva visto, quindi cercammo i fratelli per rassicurarli e riprendere da dove avevamo incominciato.
Dei fratelli nemmeno l'ombra, erano andati a letto, sotto le coperte, convinti del fenomeno paranormale.
Scaricata l'adrenalina, ritornammo ai scaluni ra cresia e Maciste mi disse:
:- Longu, però tu si sempri u solitu 'llampatu, quandu fuimu t'aiu aspittari sempri -
:- E tu non mi spittari, fui -
:- E aundi vaiu senza i tia ? Longu, amicu meu -
Questi erano i miei compagni d'infanzia, questi erano i miei amici

8 commenti:

arcade fire ha detto...

Nel contesto di un post coi controcazzi ecco a genialata chi puru stavota nci ziccasti: l'antropomorfizzazione della mandarinara che ricambiando il tuo amore ti porge i frutti abbassando le braccia.
Longu, the best

arcade fire ha detto...

inoltre noto il voluto errore "le mandarine, giusto così: per quattro ragazzi maschi quei frutti non possono che essere femmine

romanaccia ha detto...

Longu mi dispiace non ci riesci proprio a scrivere post leggeri. Rassegnati: pure questo è troppo bello per essere leggero.

mariuzza ha detto...

che bella Longu. più leggera ma sempre poetica.

georgie ha detto...

Longu Longu, sei una sorpresa continua.

Olivia ha detto...

BELLA zio longo...
..ora capisco da chi ne prendo...non non c'e' malumbra di dubbio....sono figlia e' nipote sicura dei 2 protagonosti...
...cagasotto a tutti gli effetti!!!
bellissima sta storia ne conosco un'altra simile dello zio...
magari qualche volta la racconto...

u'longu ha detto...

Grazie amici, alla prosima

u Grecu ha detto...

Che bella 'sta storia in puro stile favazzinoto. Grazie Longu per averci regalato un altro raconto speciale.