Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

lunedì 12 gennaio 2009

UN INNAMORATO DI FAVAZZINA

Per le note vicende legate a mia madre sono stato a Favazzina quasi tutto il mese di dicembre ed anche i primi giorni di gennaio, fino al nove esattamente e ho visto una Favazzina triste e abbandonata, una Favazzina per certi versi agonizzante. Voglio precisare che io amo Favazzina, l’amo in modo viscerale e ogni mio scritto, ogni mio pensiero è rivolto sempre a Favazzina. Potessi, tornerei subito a viverci, tornassi indietro non avrei mai lasciato il mio paese.
Amo Favazzina, l’ho sempre amata, per questo soffro nel vedere come sia cambiata in peggio in tutti questi anni, nel constatare il declino che ha avuto grazie soprattutto all’incuria dei nostri governanti.
Tutto è iniziato con il passaggio del metanodotto, con la distruzione di un’area stupenda ricca di limoni e della spiaggia (solo u Longu può ricordarsi delle dune di sabbia caratteristiche di quella zona), che invece di essere salvaguardata, è stata deturpata in nome del progresso. Poi il declino è continuato coi massi, buttati in mare per anni, che hanno contribuito alla sparizione di una delle più belle spiagge della costa Viola, e dall’ora il declino non si è più arrestato.
Soffro nel vedere Favazzina d’inverno e l’abbandono in cui versa e non posso non ricordare con amarezza e con struggente nostalgia, lo splendore degli anni della mia adolescenza.
Soffro nel vedere non solo la campagna abbandonata, ma anche gli splendidi giardini di limoni, orgoglio di Favazzina, e inorridisco al pensiero di quello che sarà.
Talvolta penso che la colpa sia anche mia e di quelli che come me sono emigrati al nord, ad arricchire quelle terre, con il nostro lavoro e i nostri sacrifici, impoverendo il sud. Ma poi penso che, almeno per me, non vi era altra via d’uscita per sottrarmi al clientelismo che da sempre regna dalle nostre parti. Tornassi indietro non sarei mai partito per il nord ed avrei continuato a lottare per il mio paese, portando avanti il lavoro di mio padre e quello del padre di mio padre, con grande sacrificio, anche se so che non sarebbe stato facile.
Soffro nel vedere le strade del paese piene di rifiuti e credo che da quando Guglielmo abbia smesso di fare lo spazzino, nessuna scopa abbia più pulito una strada.
Soffro nel vedere il paese invaso dai gatti randagi, che vivono perennemente nei cassonetti dell’immondizia, rovistando e sparpagliando rifiuti ovunque e lasciano escrementi soprattutto nei vicoli. Il primo vicolo ne è letteralmente pieno, ve ne sono davanti ad ogni porta.
Soffro nel vedere come la spiaggia sia divenuta una discarica a cielo aperto, dove tutti i detriti delle case in ristrutturazione fanno bella mostra.
Soffro nel vedere come ogni sera vi sia un via vai di coppiette che in macchina vengono a fare i loro comodi in fondo alla piazzetta, lasciando poi per terra i segni inequivocabili dei loro incontri, impedendomi, nella mia passeggiata serale, di arrivare fino in spiaggia, primo per la decenza e poi per non essere tacciato da guardone.
Soffro ancor di più nel vedere Favazzina d’estate, invasa dai turisti della domenica che, con le loro macchine, portano solo confusione e lasciano sulla spiaggia un mare di rifiuti, e dai motoscafi che a motore acceso arrivano fino a riva, inquinando e rappresentando un pericolo costante..
Soffro nel vedere il crescendo dei lidi che imprigionano la spiaggia e soffocano il mio spazio vitale, il mio modo libero di vivere il mare.
Soffro nel vedere come ogni cosa che viene fatta, si dice per il bene del paese, sia invece mirata ed abbia uno scopo ben preciso, faccia parte di un piano già prestabilito a vantaggio di pochi.
Quando ho scritto il mio primo romanzo “L’albero dei rosari” mai avrei immaginato di rivedere la centrale idroelettrica, in disuso e sommersa dai rovi, nuovamente in funzione, di salire al casotto e rivedere lo splendido panorama che da lassù si può ammirare, di ripercorrere con un certo brivido il condotto.
Allora mi viene da pensare che se l’uomo vuole tutto può è solo una questione di volontà ed anche, è inutile negarlo, di interessi. Concludo dicendo che nel mondo c’è chi da e c’è chi prende e da Favazzina, finora, chi più chi meno, tutti abbiamo preso, io compreso. Pochi o forse nessuno, io compreso, abbiamo veramente dato.

6 commenti:

u'longu ha detto...

Ben tornato cugino, sentivamo la mancanza

u'longu ha detto...

Hai fotografato il mio pensiero e di tutti quelli che hanno a cuore il nostro paese.
La decadenza purtroppo sarà irreversibile, decine di paesi calabresi e non solo, anche al nord, sono stati abbandonati in nome del progresso.
L'agonia di Favazzina sarà lunga, perchè c'è il mare e almeno questo non possono prenderselo o privatizzarlo, solo perchè si difende da solo, chi cavalluni

arcade fire ha detto...

purtroppo anche nel mare si fanno di quei soprusi (vedi post di Roma...Report)...

Malumbra ha detto...

spusiddha e adesso avremo anche l'elettrodotto, un grosso cavo che passerà sotto la sabbia i sutta a frunti! sicuramente ci forniranno corrente gratuita così come ci hanno fatto arrivare il metano nelle case...

mbù ha detto...

una foto tristemente realistica di quello che è favazzina adesso, purtroppo favazzina si è spopolata sempre più e mancando le persone, chi la gestita negli anni (vedi comune di scilla) ha sempre cercato di tirare acqua al suo mulino (metanodotto ed elttrodotto)senza che i pochi rimasti, loro malgrado abbiano potuto dire la loro

mariuzza ha detto...

Bentornato Spusiddha
io avrei un'ideuzza in testa. la dovro' elaborare bene prima di esporla sul blog.
adesso ci penso
ciao un ritorno alla grande