Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

mercoledì 18 marzo 2009

Alla mia terra natale, un angolino di “SICILIA”



Sono nato in un borgo marinaro di nome Tonnarella in provincia di Messina. Quella parte di “Sicilia”, dove anche i fiori, i fichi d’india, le agave messicane e gli uccelli sembrano fare parte di un giardino incantato. La casa dove sono nato confina con la sabbia del mare, dalla parte opposta al mare, si vede una rigogliosa e verde distesa di agrumi, uliveti, vigneti.
Le colline, coltivate ad ulivi e mandorli, risalgono dolcemente fino ai monti Peloritani. Mio nonno Nino aveva un appezzamento di ulivi tra Furnari e Tripi.
Dietro queste morbide colline, spunta maestosa la cima di un gigante: l’Etna che d’inverno è imbiancato di neve.
Tonnarella è al centro dello splendido golfo tra Capo Milazzo e Capo Tindari, di fronte alle Isole Eolie, che quando il cielo è sereno sembra di toccarle con una mano. Milazzo è una lingua di promontorio che si allunga verso le isole Eolie, quasi a proteggerle dal vento di maestrale. Tindari è un luogo sacro e religioso dedicato alla Madonna nera con in braccio il Bambino
I racconti popolari tramandano, che una nave di ritorno dall'Oriente, tra le altre cose, portava nascosta nella stiva una statua della Madonna; mentre la nave navigava nelle acque del Tirreno, improvvisamente si scatenò una tempesta ed essa fu costretta a rifugiarsi nella baia del Tindari.
Finita la tempesta, i marinai decisero di ripartire ma non ci riuscirono, la nave rimase incagliata sotto il monte.Si mosse soltanto dopo che ebbero scaricata la cassa contenente la Madonna.
La statua della madonna venne poggiata dai marinai del luogo sul promontorio di Tindari,a protezione del golfo.L’arrivo risale all’ottavo secolo. Nella foto,in secondo piano, il promontorio del Tindari.

2 commenti:

arcade fire ha detto...

C'è somiglianza con la parte di qua dello stretto, c'è "il pressoché identico assortimento della vegetazione che crea profumi fratelli". Non ti po lamentari Nino, ti ndi iasti i nu postu bellu e finisti nta nu postu bellu uguali.

Spusiddha ha detto...

Conosco quella zona e devo dire che è molto bella, ricordo le famose lingue di terra che emergono in mezzo al mare, davvero unico