Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

martedì 31 marzo 2009

Una sciarra memorabile con invasione di campo

Diciamo che non fu una vera e propria sciarra ma la rimostranza del popolo calcistico reggino contro le presunte angherie del potere che, sotto le spoglie della giacchetta nera di un arbitro di calcio, imperversava come l'acqua che cadeva a pagghiolati da un cielo nero forse anch'esso di rabbia quel pomeriggio del 13 dicembre del 1967. Stadio Comunale non ancora Granillo in quanto Oreste sarebbe diventato postumo più in là, ora era qua seduto sulla poltrona presidenziale al riparo della tribuna coperta e numerata. Mio fratello Tacito mi aveva portato in curva, lato sud, perchè là ci sono i tifosi più fedeli e quando la squadra perde vi si dice che è stato certamente per sfortuna o per colpa dell'arbitro. Di dove fosse quell'arbitro non so, so però le tendenze sessuali della moglie e dell'effetto che provocano sul marito: in curva più d'uno ne era informato. Partita dei quarti di finale di coppa Italia, venne a farci visita il Bologna dalla serie A. Una signora squadra: Haller, Pascutti, Nielsen, Bulgarelli vi dicono niente? La Reggina era in serie B eppure si batteva tenacemente, la partita era bella e ambedue le squadre giocavano bene. Solo l'arbitro non sembrava all'altezza e dopo soli dieci minuti si beccò un poderoso "Curnutuuuu", due minuti dopo il suo collaboratore guardalinee di destra lo seguì nella sorte "Curnutuuuu cà banderaaaa". A metà circa del primo tempo su una decisione arbitrale quantomeno dubbia un ombrello volò in campo seguito da "Ziccattillu nto ccc" ma facemmo gol e fu un unico coro: Reggina-reggina-reggina. Pioveva e si segnava, si era due a uno per il Bologna e un tizio vicino a noi lamentava la mancata concessione di due calci di rigore a nostro favore compensata da un gol irregolarmente assegnato agli altri e perciò fece megafono con le mani e urlò: "Arbitrooo, teni chiù corna tu chi nu panaru di bucalaci 'i Calamizzi". Eppure pareggiammo e in un tripudio di bandiere amaranto si chiuse il primo tempo. All'intervallo commento degli esperti: "stamu iucandu bonu e se non era pì stu maccarruni cu frischettu...". Pronti via, la Reggina si fa pericolosa ma viene fischiato un fuorigioco " Ma va zzuchiti du frittuli" secondo costui inesistente. Non ricordo bene ma penso che il direttore di gara stesse esagerando nelle fischiate avverse alla nostra squadra tant'è che uno sbottò " A nenti a nenti, nda sta facendu a pignolataaaa". Il Bologna segnò il gol del 3 a 2 ma la Reggina indomita lottava che lottava e all'ultimo minuto un rigore più sacrosanto ra maronna ra muntagna ci fu negato da quel grandissimo cornuto. Si scatenò l'inferno: decine e decine di ombrelli piovevano in campo più fitti della pioggia, la rete di recinzione fu scavalcata e poi spazzata via da una fiumana di persone. I giocatori reggini cercavano di calmare gli animi, quelli del Bologna cercavano di correre verso l'ingresso al sottopasso. Haller giocatore di grande tecnica ma un pò lento fu raggiunto da Mbertu Babuscia, il raccattapalle, chi nci zzicau nu cauciu nto culu. Bulgarelli e Perani si pigghiaru na sputazzata nta faccia. Il velocissimo Pascutti era già sotto la doccia. Ma, è l'arbitru? L'arbitro sbagliò clamorosamente la direzione verso cui correre e correva diametralmente opposto alla salvezza, dietro di lui una dozzina di scalmanati gli mangiavano gradualmente il vantaggio che aveva ma successe che un razzo, un autentico razzo superò gli inseguitori afferrò l'arbitro per un braccio e lo infilò verso una porticina della recinzione liberandolo in direzione via Galileo. Quel razzo era il massaggiatore Catalano, chiedete ai vostri padri: essi ricorderanno le sue gesta.
Comunque l'arbitro si salvò, i tafferugli continuarono con la polizia nel frattempo intervenuta e non fu facile nemmeno rientrare a casa però me la cavai. Quella volta, ma adesso?

4 commenti:

romanaccia ha detto...

Ma è incredibile. Ora si è addirittura costretti a leggere racconti di tifo e a pigliarci pure gusto. Chi l'avrebbe mai creduto.

u'longu ha detto...

Mario questa è cronaca, a bonanima i Brera ti avrebbe stretto la mano, scrittore, giornalista, giramondo, rivoluzionario, e medico, tutto il resto manca, se manca, solo pirchi non hai tempu, ma vedremo
Propongo d'intitolarti la via principale del paese, quali via Aspromonti

georgie ha detto...

mi piace l'idea Longu, cusì cu no nomu pigghia paru pi tuttu: scrittore, medico, giramondo ecc.
cusì risparmiamu puru, vistu che c'è crisi

Spusiddha ha detto...

Mario mi unisco ai complimenti, più che una sciarra questo è, come dice u longu, un articolo da Gazzetta dello sport, analisi perfetta!