Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

domenica 15 marzo 2009

Lo stupro

La stanza numero 13 conferma la sua fama. Di numero fatale. Alla questura di Reggio Calabria Gheorghe Cadalanu in quella stanza non ha più la forza di negare e ammette la violenza su quella donna che non ha mai visto. Crolla dopo 70 ore di fame, di dolore, di luce negli occhi e fumo nei polmoni. La sua faccia era risultata simile a un identikit che nemmeno sua madre avrebbe riconosciuto. La donna sì, lo riconobbe per la riga a destra dei capelli neri come gli occhi. Prima di svenire, nello stupro, un intenso odore di essenza al bergamotto, lei lo ricordò e lo riferì. Non fu ritenuto importante. Gheorghe fu catturato senza che opponesse resistenza. Si stupirono che non lo facesse e si stupirono anche che fosse ancora vicino a quel luogo di brutalità. Percorreva quella strada ogni giorno per due volte, andava e veniva dal lavoro. Era in regola pure con il permesso di soggiorno. Incensurato. La prima volta in prigione nella sua vita fu alla sera quando lo portarono alle carceri di San Pietro. Lo chiusero in cella da solo.
Accanto alla stanza numero 13 della questura c'è la toilette privata. Il commissario capo radendosi si guarda allo specchio compiaciuto del proprio aspetto fisico e di come era stato risolto quel caso. Non può fare a meno di pensare agli identikit e alle simiglianze della vita. Dopo aver spartito con la riga a destra i capelli neri umidi di gel e vaporizzato l'acqua di colonia ammira nuovamente allo specchio quell'uomo che dice: -No, Giorgio Catalano tu sei più bello.-
Esce. Nella toilette, odore di essenza al bergamotto.


NOTA Nomi e situazioni sono totalmente inventati. U ricu prima mi ndi ttaccunu.

2 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

GIALLOGIALLO!!Mi ricorda per certi versi.."Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto"..con Gian maria Volontè.

georgie ha detto...

MONTALBANO SONO!