Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

lunedì 2 marzo 2009

U Lambrazzuni

Un'estate di diversi anni fa approdò al paese, per le vacanze d'agosto, una coppia di sposi stranamente assortita, lui gigantesco con una pancia enorme che si divideva in tre piani, lei piccolina e magra, con gli occhiali, capelli ricci e biondi, sicuramente ossigenati.
Per farvi capire bene erano duecento chili contro scarsi quaranta, abitavano in piazza delle Rimembranze, non avevavo figli e non so se per superbia o voglia di riservatezza, non davano confidenza a nessuno.
La diversa stazza lasciava immaginare chi fosse il vero dominatore della coppia, ma mai come in questo caso le apparenze ingannavano.
All'alba il gigante era costretto a scendere in spiaggia per piazzare l'ombrellone, più tardi, quando la signora scendeva, glielo faceva cambiare di posto almeno tre o quattro volte prima d trovare il posto desiderato, lui eseguiva sudando.
Quando facevano il bagno lei si sdraiava su un materassino e lui la portava al largo, attento a non bagnarla, se no erano cazzi, poi la riportava a riva e posava il materassino ad asciugare supra o bricciu, perchè se si sporcava di sabbia veniva redarguito pubblicamente.
All'ora di pranzo lui saliva prima a cucinare, poi quand'era pronto, scendeva a chiamarla, con discrezione, per non disturbarla.
Quando uscivano la sera, lei tutta in tiro, lui in calzoncini e maglietta, sandali e calzini, facevano pochi metri e si sedevano su una panchina, parlava sempre lei, lui in adorato silenzio.
Uno schiavo, poveretto era uno schiavo, ogni tanto sulla spiaggia, quando la moglie lo cazziava, mi cercava con lo sguardo in cerca di commiserazione, di testimonianza del suo patire, di avviso a non sposarmi mai, "salvati tu che sei ancora ragazzo" dicevano i suoi occhi.
Io lo vendicavo, a modo mio.
Giocando a pallone sulla spiaggia non c'era volta che una pallonata "accidentale" non raggiungesse la megera, quando si avvicinava al mare poi era l'apoteosi, mi tuffavo a spaccapanza per fare più acqua possibile, per bagnare quei riccioli d'oro su una testa di c...
Lui approvava con un mezzo sorriso, lei era convinta che la corteggiassi, che era un modo per mettermi i mostra, in mostra con il mostro, meglio la cecità minacciata a tutti i ragazzi.
Nacque così, da me ispirata, la Società pro Lambrazzuni, così era chiamato da noi il martire, ingiuria inventata da Paolo C., che non so assolutamente cosa significasse, fatto sta che quando lui passava partiva il coro :
:- Attia Lambrazzuni -
A turni con i miei amici facevamo i dispetti alla signora, in attesa della vera ribellione, quella del Lambrazzuni, cercavamo di fargli capire che quella era una donna cone le altre, che almeno noi non la temevamo.
La Piazza delle Rimembranze a quei tempi era in terra battuta e noi ragazzi facevamo delle partite interminabili, tanto non c'era l'arbitro, si vinceva per stanchezza dell'avversario.
Un pomeriggio eravamo pronti al calcio d'inizio della partita, qando dalla casa del Lambrazzuni venne uno schiamazzo infernale, urla, gridati, piatti che si rompevano,buci, bestemmie, pianti, minacce, abbandoni, insomma na sciarra.
Finalmente la rivolta, eravamo felici a tal punto che quando apparve sulla soglia con la sua pancia enorme, scoppiò improvviso, spontaneo, un applauso.
Lui ci guardò, si aggiustò la maglietta sgualcita e disse lapidario:
:- Quandu ci vonnu, ci vonnu -
Fu la gioia di un momento
Apparve anche lei sulla soglia e disse imperiosa :
:- Passa pi dintra se no ti rugnu l'autri -
Breve la gloria del Lambrazzuni, scomparve insieme alle sue ferie a fine agosto, ed io voglio sperare che almeno una volta gli sia caduto addosso, soffocadola.

Morale della storia: non vi maritati, cu va faci fari

11 commenti:

chinnurastazioni ha detto...

Uomini sposati pronti!ribellamioci ai sopprusi delle mogli,corriamo ai ripari,fuimu tutti pi fora!!!!!..ciao mimmo

chinnurastazioni ha detto...

Queste storie sono bellissime, mi distendo dalle risate e non solo io, anche i miei figli,per adesso escludo la moglie ,potrebbe essere pericoloso...

u'longu ha detto...

Fa bonu Ninu, varditi, i mugghieri sunnu sempri pericolose, un giorno qualcuno mi spiegherà pirchì hannu sempri ragiuni iddi.
Ancora uno no truvai

arcade fire ha detto...

Quandu a mugghieri avi i ricciuli ossigenati effettivamenti su c....!
Se asparti esti sicca comu na ugghia è la fine.
Bellissima Mimmo
PS- Pinzava chi lambrazzuni fosse di tuo conio se esti i Paolu C. forsi è parola riggitana.

Spusiddha ha detto...

Caru Longu non ti pari chi puru nui facimu parti ri Lambrazzuni?
Comunque è sempre bello leggere le tue storie, sono sempre divertenti.

u'longu ha detto...

Si, Mario Lambrazzuni è riggitana, non sacciu s'ambintau Paulu C. comunque l'ha detto lui.
Spusidda Lambrazzuni finu a un certu puntu, poi non ci rimane altro che la fuga

mariuzza ha detto...

Ma aundi jati scusati? trasiti pi dintra.
oh disgraziati chi se non era pir nui a vogghia mi ndi mangiavu pani bunghiatu. Non vi nd'accurgiti chi aviti bisognu i nui non sapiti a undi sunnu i mutanti, non sapiti andu sunni i maglietti...e aviti a chiantari l'ombrelloni.

e...chinnurastazioni viri mi parri cu tu mugghieri e mi nci rici tutti i cosi ammenu riri puru iddha

mariuzza ha detto...

Divertente Longu, non ti smentisci.
E' bello leggere le tue storie

georgie ha detto...

figghioli non cuminciati ci sti paroli che n'autru mostru trasi in ballu U mister pi fari l'etimologia della parola...e poi na spicciamu cchiu

mariuzza ha detto...

ovviamente mi ero immedesimata nella parte e stavo facendo ironia. cmq e' vero chi i mutanti e i maglietti ne trovati ;-)

u'longu ha detto...

E' veru Mariuzza quello che dici tu, ma in quella coppia mi sa che era lei a non sapere dove erano.
Naturalmente quella era una eccezione che conferma la regola.
La mia meraviglia sta nel fatto, comu faciva una di quaranta chili mi 'nci mina a uno i ducentu.
La natura umana mi affascina ancora adesso, anche per questo.