Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

mercoledì 25 marzo 2009

l'Arte del saper ridere

Di situazioni che mi hanno fatto letteralmente “crepare dal ridere” , nel corso della mia vita ce ne sono state tantissime. Forse, la più originale è legata ad un funerale.
Era il lontano 1989 e nel Condominio dove abitavo precedentemente, L’amministratore tal Geom. S…..e,
perse la mamma novantenne. Premetto che il Geometra quasi settantenne, persona seria, onesta e preparata, viveva solo e che quando incontrava qualche vicino di casa lo tratteneva per ore, in quanto aveva voglia di parlare, di raccontare, di confrontarsi. Io e mia moglie siamo stati “sequestrati” e costretti ad ascoltare i suoi racconti almeno due volte e per paura di ricascarci, prima che si uscisse da casa si andava in avanscoperta per non essere intercettati. Torniamo al dunque. Il funerale, già triste in sé, si prospettava più “pesante” del solito. Giunti a casa, tra l’altro piena di gente, entrammo nella stanza dove sedeva il geometra e tutti i suoi parenti, alcuni rientrati dall’America. I discorsi che si fanno ai funerali, più o meno sono gli stessi.. che aveva … come è morta? ha smesso di soffrire … Oltre ai soliti discorsi, il geometra diede il meglio di sé con i soliti argomenti (conosciuti a memoria). Quel giorno ero vestito di scuro. Fatte le condoglianze, il Geometra mi fece accomodare accanto a Lui mentre mia moglie si sedette davanti. La gente continuava ad arrivare ed Io seduto tra i parenti e quindi scambiato per uno di Loro, ero costretto a ricevere le condoglianze. Cercavo di spiegare, di dire non c’entro nulla, cercavo di divincolarmi ma non potevo muovermi. Davanti avevo mia moglie che singhiozzava per quanto rideva. Ogni volta che accennavo un tentativo di “fuga” il Geometra mi sussurrava “non mi abbandonate”. Che fare? Fu un supplizio …

7 commenti:

romanaccia ha detto...

Non so perchè ma ti ho immaginato esattamente come Peppino De Filippo. Scusa se il paragone non è molto lusinghiero dal punto di vista estetico ma che risate.

Belloepossibile ha detto...

Ti ringrazio per il paragone. Tralasciando il lato estetico (viva la modestia!), esser paragonati al grande Peppino non è che capita a tutti!

u'longu ha detto...

Certe situazioni sono veramente esilaranti, a volte si è vittime altre volte carnefici.
Avrei pagato per assistere a quella scena, chiunque fosse il protagonista.
Bella Belloepossibile

arcade fire ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
arcade fire ha detto...

Il geometra che, mi immagino, afferra belloeposs che tenta di smarcarsi e gli sussurra"non mi abbandonate"è bellissima come un classico della comicità. Bella rievocazione, A.

Belloepossibile ha detto...

Credetemi, è stato difficile liberarsi, ma è stato ancor più difficile non scoppiare a ridere, mentre sudato e sconfortato, guardavo mia moglie che, nascondendosi il volto con le mani, quasi a simulare un raffreddore, rideva a go-go.

mariuzza ha detto...

chi situazioni. della serie non c'e' scampo