Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

giovedì 19 marzo 2009

Pelè e l'oggetto del desiderio

Pelè era appena arrivato da Venezia e già aveva creato scompiglio nel Paese. Preso dall'euforia dell'arrivo salutava i vari amici manco fosse una rockstar appena arrivata a Beverly Hills: "salutamu.... ricchiuneddo... che si riiiiiiiiciiiii.... moneeeeeeelllllla", ma ancora doveva dare il meglio di sé, infatti nascondeva nella tasca un'innovazione social-tecnologica di estrema rilevanza. Il cellulare! Per dire la verità un tentativo l'aveva già fatto l'anno precedente. Si era comprato sulle bancarelle di Scilla uno di quei cellulari finti, identici all'apparenza a quelli veri, e si divertiva a fargli ripetere l'unica frase registrata con accento vagamente milanese e con voce di donna:" Pronto, chi parla? Ciao come stai?" e lui si ostinava a rispondere alla finta "monella" cercando di far credere agli astanti che fosse una vera conversazione.

L'anno successivo invece l'aveva comprato veramente. Era il mitico Motorola (non ricordo il modello), uno dei primi GSM della neonata Omnitel. Sarà stato il 1994, anno in cui si iniziavano a trovare i primi cellulari alla portata di tutti, infatti anch'io ce lo avevo, identico al suo. Appena Pelè se ne accorse fece una gran festa e subito ci scambiammo i numeri, ma avevo sottovalutato il suo piano diabolico: riuscì a convincermi a seguirlo per tutta la sera e a fargli uno squillo non appena incontrava qualche amico che si fermava a salutarlo. In tal modo poteva estrarre e sfoggiare il suo nuovo acquisto. La conversazione che ne seguiva era finta, infatti, a causa delle tariffe mi limitavo a fare uno squillo e a chiudere immediatamente, ma il suo obiettivo era comunque raggiunto!
Mitico Pelè, quanti ricordi. Come minimo adesso avrai uno smartphone da paura, ma perché non usi il cellulare per connetterti ad internet ed iscriverti al blog?

1 commento:

arcade fire ha detto...

Bel ricordo Grecu, lo stesso anno venne a trovarmi per una pizza. Per tutta la sera guardò il telefonino sul tavolo, ora sona, ca non pigghia, non c'è campu... a pizza si rifriddau.