Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

martedì 18 novembre 2008

Il nudista

Questa storia me l’ha raccontata O… M….

Verso la fine degli anni quaranta era del tutto normale per i ragazzini, d’estate al mare, farsi il bagno nudi, certamente non perché volessero fare i nudisti, ma semplicemente perché non avevano il costume. Era una cosa talmente normale che nessuno vi faceva caso o si scandalizzava. Quando poi i ragazzini iniziavano a crescere ed entravano nell’età della pubertà, vuoi per un certo pudore insito e cominciavano ad avere vergogna della loro nudità, vuoi perché i genitori constatavano che il loro figlio era ormai cresciuto, finalmente gli compravano il costume, oppure ne riciclavano uno da un fratello più grande.
Vi era in quegli anni un ragazzo (O… mi aveva detto il nome, ma sinceramente non me lo ricordo) che aveva dei problemi e si comportava come un bambino e sebbene avesse dodici anni, una evidente peluria e un criapopolo già notevolmente sviluppato, seguitava a farsi il bagno nudo insieme a quelli più piccoli di lui.
Consapevoli che non era un ragazzo normale, nessuno ci badava più di tanto, anche perché le poche donne che andavano al mare a farsi il bagno, rimanevano in disparte, lontano dagli uomini e lui poteva starsene in spiaggia indisturbato, tra l’ilarità di O…. e dei suoi amici, che non potevano non notarlo.
Proprio in quegli anni un ingegnere di Messina aveva acquistato la caserma e d’estate veniva a Favazzina in vacanza. L’ingegnere aveva due figlie già signorinelle e queste, tutte le volte che vedevano il ragazzo con quel pendaglio di fuori, non riuscivano a trattenersi dal sorridere. Lo guardavano di sottecchi, con curiosità e con un certo compiacimento, cercando di non farsi accorgere da lui, tantomeno dai genitori, altrimenti le avrebbero sgridate. Il ragazzo anche se non era del tutto normale, si era però accorto che le ragazze seguitavano a guardargli il batacchio e a fare sorrisini non proprio velati. Un giorno che lo guardavano con più insistenza del solito e non la smettevano di sorridere, lui si voltò verso di loro e mettendo bene in mostra un affare abbastanza consistente le disse «Vui liliti, ma a mia mi veni mu vu chiantu!»

9 commenti:

u'longu ha detto...

Bellissima Spusidda, uno spaccato preciso di quello che avveniva prima di noi, e ce ne vuole di tempo

Olivia ha detto...

e menu mali chi era scemu!!!

arcade fire ha detto...

Ecco da dove viene : Tu lili e a mia mi veni mu tu chiantu!
Bellissima Mimmo

Spusiddha ha detto...

Figghioli i complimenti nci li mu a fari a O... che ne sa davvero tante su Favazzina e i favazzinoti ovviamenti.

u'longu ha detto...

Spusidda, non capiscia cu è O..
aiutami

arcade fire ha detto...

Visto che Spus non c'è mi permetto:
Oraz...Mort... longu

georgie ha detto...

ahahahaha, nci piaciva u pilu puru a chiddu eh?
pilu bagnatu o pilu bbampatu?

u'longu ha detto...

Grazie M..., non mi viniva a menti

Malumbra ha detto...

Olivia, era scemo solo di testa..