Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

sabato 20 dicembre 2008

Il presepe

La cometa di Halley passa nel nostro cielo ogni settantacinque anni, andando a ritroso nel tempo se ne ritrova un passaggio nel 12 a.C.
Ora è l'anno zero e c'è una cometa nel cielo e c'è una dimora vicino al mare. Nonostante sia un giorno di dicembre non fa freddo -non è mai troppo freddo in questa zona del mondo- e dal mare esala una brezza tiepida che addolcisce e conforta; l'acqua color viola va diventando madreperla, davanti ai tuoi occhi muore il sole di questo giorno e lontane piccole zolle di terra scuriscono prima di scomparire dentro al buio delle prime stelle visibili. La cometa sfavilla e la sua luce illumina un ricovero fatto di sterpi e paglia. I tre viaggiatori sono arrivati e dalle loro bisacce prendono i doni che hanno portato. Giuseppe riceve un'ampolla di vetro color dell'oro, ringrazia: è soddisfatto perchè essa contiene la ragione dell'uomo. Il secondo viaggiatore porge a Maria un'ampolla purpurea e gli occhi della donna brillano di felicità perchè in essa c'è la fede dell'uomo. Avvicinandosi al giaciglio del bambino appena nato l'ultimo viaggiatore solleva, tenendola fra le dita, un'ampolla blu color del mare, quello che ha da poco navigato. Muove un passo ma inciampa nel suo mantello di broccato, scivola e dalle mani l'ampolla cade ai suoi piedi frantumandosi. Due lacrime, due sole, scorrono lungo le guance rosa del bimbo.
Milleseicento e più anni dopo un uomo nel chiuso della sua misera stanza sta molando lenti. Costruisce occhiali e scrive libri di filosofia. Luce per gli occhi e luce per la mente. Ha da poco rifiutato la cattedra di filosofia a Heidelberg e sa che ormai il suo corpo tisico gli lascerà poco tempo di vita terrena. Eppure è felice alla fine di questa sua parabola umana vissuta da eretico e vilipeso perchè crede di aver dimostrato che la ragione e la fede si annullano nella ricerca della verità. Crede di aver dimostrato che Dio si conosca per intuizione. La polvere si accumula sul suo banchetto di molatore, con un gesto seppur meccanico ugualmente cauto spolvera con le dita un'ampolla blu colore del mare.

Si chiamava Bento de Espinosa (Spinoza), per favore: nè Baruch nè Benedictus.

23 commenti:

u'longu ha detto...

Mario, solo tu potevi avere il coraggio d'introdurre la filosofia,specialmente quella di Spinoza, in un blog.
Io ti vengo dietro, anche perchè mi sento molto vicino al suo pensiero e al suo coraggio.
Non credere all'immortalità dell'anima, in quel periodo di compravedita di anime, poteva essere molto pericoloso.
Sostenere la tolleranza religiosa qualche secolo fa, forse era meno pericoloso di oggi.
Ciao, 'ndi sintimu.

arcade fire ha detto...

Dei grandi filosofi fu il più nobile di tutti. Se è stato superato nella sua concezione metafisica dal punto di vista etico è stato il più grande.
Ma siccome l'etica a quei tempi era in mano alle due grandi religioni fu sconfessato dagli ebrei,respinto dai cristiani e considerato uomo malvagio. Si chiuse nella sua stanza e non abiurò mai.

trilly ha detto...

bella la sezione filosofica... ma difficile. Bisogna "rispolverare" tanti concetti.
CONFIDO IN VOI.

mariuzza ha detto...

vero trilly difficile ma molto interessante. un'occasione per allargare gli orizzonti.
FILOSOFI elementi di filosofia per cominciare...

Malumbra ha detto...

Tanto per fare un "omaggio" o longu (longu mi piace tropo la tua schiettezza, per questo ti stuzzico) cito una frase di Benedetto XVI, il quale sembra incarnare una chiesa vecchia, che non si conforma al suo tempo: "la vicinanza di Dio non è una questione di spazio e di tempo, bensì una questione d'amore. E' l'amore che avvicina." Sembra un concetto filosofico, ma non lo è! lascio questa domanda a tutti noi filosofebloggheggianti: che cos'é questo amore che avvicina?

arcade fire ha detto...

Pensare che avevo voluto descrivere un presepe favazzinoto con doni meno "prosaici" degli usuali oro, incenso e mirra.Non mi è venuto bene probabilmente.
Alla tua domanda Malumbra dico: se parliamo di amore in senso spirituale mi sembra che l'affermazione di Spinoza "l'amore di Dio deve occupare il posto principale dello spirito" lungi dall'essere eretica mi pare più importante di quella del papa (anzi da un teologo di grande livello ci si poteva aspettare di più). Poi ce la prassi anzi le prassi religiose e qui ci vuole rispetto per tutti e ricordare che sono umane, troppo umane e seppur lentamente si modificano nello spazio e nel tempo.

arcade fire ha detto...

C'è per ce (refuso frettoloso)

Malumbra ha detto...

"...se parliamo di amore nel senso spirituale...". Arcade, questa tua affermazione mi fa pensare che si può parlare di amore e farlo a livelli diversi. C'è l'amore individuale, umano, che è soggetto alle leggi spazio-temporali (e qui ci mettiamo le passioni e tutte le influenze negative che si possono generare se questo amore non è ricambiato) e c'è un'amore spirituale, quello che noi chiamiamo divino. Allora ci sarà l'amore di malumbra, di arcade, di trilly, ecc.. e, sul piano spirituale, l'amore di Dio; ma se quello umano ha dei nomi, quello di Dio che nome ha? come si chiama Dio?
L'uomo è fatto di corpo, mente e spirito che vivono in un insieme inscindibile. Sarà forse un caso che "un" Dio, per amare l'uomo, si sia manifestato come Padre (la mente), figlio (Gesù Cristo) e Spirito Santo (lo spirito)?
La mia spiritualità a quale mondo appartiene? al mio? a quello di un Dio? o a quello di un Dio che ha un nome e che comunica con noi?
Io sono stato un grande relativista e il relativismo mi ha portato a "rispettare" (e su questo concetto ci sarebbe da approfondire) le diversità. Non mi ha portato invece a "conoscere" ed a "scegliere".
Oggi più che mai ( e specialmente nei giovani) manca questo, manca la scelta, sposare una fede (ma anche sposarsi). Questo perchè è diventato difficile "fidarsi" e abbassare la soglia del proprio Io.

Malumbra ha detto...

volevo dire, Figlio-(corpo)

arcade fire ha detto...

Hai espresso molto chiaramente il tuo "sentire" Malumbra e lo rispetto profondamente. Se avessimo tempo e occasione per parlarne "de visu" potremmo approfondire. In quanto al relativismo conosco le tesi del papa e del suo amico il filosofo Pera e mi chiedo: possiamo pretendere che siano universali i dogmi nostri quando esistono anche i dogmi degli altri? Altri grandi religioni non riconoscono la Trinità e se usassimo la logica potremmo dire che possono avere torto allo stesso modo di quanto possano avere ragione.

romanaccia ha detto...

Da dietro la siepe l'ho trovato un presepe molto grazioso.

u'longu ha detto...

Anch'io rispetto la tua opinione, Malumbra come sempre ho rispettato quelli che la pensano diversamente da me.
Perchè l'amore, quello universale, deve avere tanti intermediari, perchè ci deve essere sempre qualcuno che ti dice come e quanto devi amare ?
Se io amo Dio, lo devo amare per quello che percepisco di lui, non attraverso i dogmi o attraverso le liturgie.
Non ti dimenticare che l'attuale Papa è stato a capo della Dottrina della Fede, cioè il guardiano di quelli che che puoi o non puoi fare.
Quando ci sono i guardiani vuol dire che ci sono anche le prigioni, spirituali, ma sempre prigioni

Malumbra ha detto...

Perchè "pretendere"? Un cristiano non pretende di avere ragione; un cristiano crede, sceglie Cristo e lo testimonia perchè l'ha conosciuto. Il problema è di fede non di logica, mi spiego: io posso conoscere tante religioni, i loro valori e le loro leggi e rispettarle. E' diverso invece fidarsi, perchè la fiducia chiama in causa la nostra sfera spirituale. Il punto è' che noi vogliamo fidarci con la logica!
Allora come posso io parlare di Dio se non mi fido di lui? ne parlerò teoricamente; altro è fidarsi, ovvero, mettersi in gioco per cercare di conoscerlo.
Longu la tua affermazione "Se io amo Dio, lo devo amare per quello che percepisco di lui" mi fa pensare: come possiamo percepire qualcosa di Lui se non ci fidiamo di Lui? Coinciderà mai quello che io percepisco di Dio e quello che invece percepisci tu? rischieremmo di costruirci un Dio tutto nostro. Sarebbe bene invece iniziare ad ascoltare cosa ha da dirci per poter percepire qualcosa di Lui che possa avvicinare anche me e te. Il problema non è più quello di una legge che ti dice come e quando devi amare (San Paolo lo spiega bene nelle sue lettere), il "problema" di un cristiano è amare come ha amato Cristo. Si tratta di una scelta concreta, fatta sulla propria pelle. E Gesù Cristo l'ha fatta! e ci parla così:
"Io sono la vera vite e il Padre mio il vignaiolo... Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchè senza di me non potete far nulla... Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore... Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati... Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici. Non vi chiamo più servi, perchè il servo non sà cosa fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perchè tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi."
Longu senti qua: "non voi avete scelto me ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchè andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchè tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri." Ma questa è una dichiarazione d'amore fatta da Dio a noi, oooooooooooh... è come quando ti innamori pazzamente di una ragazza e faresti di tutto per lei, altro che regole e liturgie. Cristo ha fatto di tutto per questo Amore, fino a subire le peggiori bassezze che si può fare ad un uomo, fino alla croce

Malumbra ha detto...

Scusate per il commento chilometrico

arcade fire ha detto...

Distinguerei:se parli di relativismo è ovvio che gli opponi l'assolutismo, non c'è scampo. Pretendere non è riferita alla fede di un buon cristiano ma al fatto che comunque si vuole che ci si conformi a certi dettami. La storia della confessioni religiose è lì che parla (non si è forse preteso che si abiurasse, non si sono forse bruciati persone e libri, non c'è stata una lunga lotta tra impero e papato?). La fiducia: è un discorso legittimo ma allo stesso modo può valere per gli islamici o per altri. La prova ontologica dell'esistenza di Dio da Agostino in avanti è tutta basata su argomenti di logica. Godel, forse il più grande logico dell'ultimo secolo, ha fornito la prova dell'esistenza di Dio (opinabile ovviamente).Tutto ciò non intacca il valore della fede che non ha bisogno di prove di nessun genere.
Amo anch'io la figura del Cristo: questo non mi ha condotto ancora alla fede, si può sempre sperare
no?

u'longu ha detto...

Malumbra, ma se io amo Dio, perchè non dovrei avere fiducia di lui, come si fa ad amare senza avere fiducia di chi si ama.
E' il potere secolare della chiesa, con le sue leggi umane per conservarlo, che non ha fiducia di noi, ci chiama gregge, ma nel gregge ci sono anche le pecore nere, che saranno nere ma sempre pecore sono.
Non c'è spazio per loro, anzi molto spesso sono state bruciate in nome di Dio, ignorando volutamente che quando parlava di gregge, Gesu Cristo, non sottilineava i colori.
Il potere è una brutta cosa, poterlo conservare, ancora di più.
La storia è li, dietro l'angolo, pronta a ricordarcelo.

Malumbra ha detto...

Cero arcade, si può sempre sperare, anche se io sono convinto che voi due avete molta più fede di me! è solo bloccata dalla sfiducia verso l'uomo o qualsiasi organizzazione umana. La Chiesa, pur essendo fatta di uomini, ministri ecc, è fatta di Spirito Santo. Essa è soggetta (forse piu di altri) alle influenze del male, ecco perchè tutti questi errori nei secoli. Lo Spirito Santo però l'ha sempre illuminata anche nei periodi più bui (vedi San Francesco d'Assisi). Qui si aprirebbe un altro argomento molto tosto, ovvero cos'è il bene e cosa il male! ma Cristo è stato chiaro: il male è lucifero e i suoi angeli (decaduti perchè superbi). C'è dunque una dimensione angelica che influenza in positivo o negativo il mondo, è la dimensione spirituale di cui parlavamo (tutte le scelte principali nella storia del cristianesimo sono state influenzate da apparizioni angeliche). Ecco perchè Dio ci ha donato l'"arma" dello Spirito Santo e del perdono, perchè il male non è l'uomo, la "pecora nera" ("non sono venuto per i sani ma per guarire i malati"), ma il male è nell'uomo. L'uomo dunque è sempre uno strumento nelle mani di Dio e del demonio, è la libertà (altro dono di Dio) che ci fa scegliere, spesso con grandi sacrifici.
La Chiesa (noi cristiani)ha un vasto repertorio di errori, ma Cristo l'ha voluta così, perchè altrimenti non avrebbe avuto senso amarsi, perdonarsi.

Malumbra ha detto...

ops, volevo dire certo arcade!
comunque grazie per le vostre risposte, perchè sono piene di vita!

arcade fire ha detto...

E' stato un bel dialogo, Malumbra.
Di tutto cuore, buone feste.

u'longu ha detto...

canarino, per me è stato un doppio piacere, come continuare i discorsi che facevo con tuo padre,
non voglio fare il tenerone, ma tu sai la stima reciproca e l'amicizia che c'era tra me e lui, anche se su sponde diverse.

georgie ha detto...

Malumbrino stu post t'appassiunau

georgie ha detto...

complimenti a zio arcadino

Malumbra ha detto...

ciao georgie, un pò di filosofia e religione non poteva mancare in questo blog! quando ci sono persone che hanno qualcosa da dire (e mi riferisco sopratutto ai nostri due bei "giovincelli") la dicono. Il brutto è quando non si ha niente da dire