Come tutti i ragazzi di Favazzina, chi più, chi meno, abbiamo avuto ho abbiamo ancora la passione per la pesca. Come non ricordare Birrittedda o u Longu due dei più bravi e incalliti pescatori di Favazzina.
Come loro, pure F….. B…. detto Zorro, fin da piccolo è sempre stato, e lo è ancora, un grande appassionato di pesca.
Avrà avuto sette o otto anni e si era procurato, non so come, un amo. L’aveva legato a un pezzo di spago (cu nciu rava u pilivermu) e questo a una canna e si era costruito così una rudimentale lenza.
Tutti i giorni armato di santa pazienza, se ne stava ore intere su un masso a pescare, pieno di entusiasmo. Tutti noi più grandicelli lo guardavamo con un misto di simpatia e tenerezza (è sempre stato un bravo ragazzo Zorro) e sorridevamo al pensiero che con quella lenza avrebbe mai potuto pescare un pesce.
Un pomeriggio invece accadde l’imprevedibile. Era lì sul solito masso da parecchio tempo ormai, quando nel tirare su la lenza vidi, con enorme sorpresa, che al l’amo vi era attaccato un pesce. Il più sorpreso appariva proprio lui, quasi incredulo. Si guardava in giro e rideva felice, orgoglioso di mostrare a tutti la sua preda, il suo primo pesce.
Rimase con la lenza in aria cinque minuti buoni e quando vide che tutti si erano accorti che aveva catturato il pesce, si decise a toglierlo dal l’amo.
Lo prese in mano, lo staccò, ma subito lo mollò, gettandolo sul masso e si girò a guardarmi stupito.
Guardava me, si guardava la mano e guardava il pesce. Capì immediatamente che il pesce l’aveva punto. «Ti pungiu?» gli chiesi a conferma della mia supposizione.
«Si!» mi rispose un po’ preoccupato.
Non volevo nemmeno pensarci, ma il dubbio che mi venne fu che il pesce fosse una tracina.
Mi avvicinai a lui e purtroppo constatai che il pesce che aveva preso era proprio una tracina.
Zorro vedendo sul mio viso una certa preoccupazione mi chiese « E’ vilinosu?»
«No!» gli risposi per non spaventarlo «Però vai a casa e rinci a to mamma chi ti pungiu na tracina». Ma lui, siccome fissa non era, capì che gli nascondevo qualcosa e guardando il pesce che ancora debolmente si dibatteva col volto pieno di rabbia gli disse « Puttana mi ‘mpizzasti e allura mori!» e prese a calpestarlo con furore. Si fermò solo quando lo ridusse in poltiglia.
Poi con la mano che incominciava a gonfiarsi e a dolergli per effetto del veleno, piangendo si diresse di corsa verso casa.
Io, dispiaciuto per quello che gli era successo, lo raggiunsi poco dopo e raccontai a sua madre l’accaduto.E così il povero Zorro dopo la puntura della tracina, si dovette sorbire anche la puntura che, all’ospedale a Scilla, il dottore gli fece.
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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Salutamu!
UGRECU
martedì 9 settembre 2008
Zorru e a tracina
U scriviu: Spusiddha u iornu: martedì, settembre 09, 2008
Argomento: personaggi mitologici
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4 commenti:
Di zorro potrebbe raccontarne una molto bella Galanti, chidda ra bumba a mari! dai galante..
UUUUU....scimmiescu...:-)
Ben tornato spusiddha, ti pigghiasti i mbiria chi si scriviu puru u longu e cuminciasti a scriviri di novu? No, non ti incazzare, sto scherzando, bella storia chista i zorru.Oltre che abile pescatore è stato anche un grande nuotatore, viste le sue favazzina-scilla che si svolgevano tanti anni fa. Lo saluto come ha fatto nino, col suo solito ululato...UUUUUUUUUUUUUUUUUUU
bel racconto spusidda!!!
per fortuna che la carriera di zorro pescatore non si e' fermata al primo ostacolo...
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