Tra i ricordi della mia infanzia, c’è ne uno particolarmente triste che non riesco a cancellare e che ogni tanto affiora alla memoria, dandomi come allora una fitta al cuore, dolorosa.
Nei primi anni cinquanta, subito dopo la guerra, vi era purtroppo tanta miseria (qualcuno si ricorderà o ne ha sentito parlare dei pacchi di viveri che arrivavano al nostro paese dall’America a casa di don Rocco, il prete, e che poi lui distribuiva alle famiglie più povere) ed anche le donne, sebbene con i bambini piccoli, come mia mamma, si davano da fare in tutte le maniere per contribuire al bisogno della famiglia.
Durante il periodo dei mutuli, arrivavano a Favazzina, soprattutto da Bagnara, numerose barche per la pesca. I pescatori gettavano in mare delle grandi reti e le donne del paese accorse numerose, li aiutavano a tirarle a riva, nella speranza di ricevere in cambio almeno un pesce!
Ma non era mai così, o perché il pesce pescato era poco, oppure perché le donne erano troppe e ogni volta accadeva di assistere a scene drammatiche.
La peggiore era quando i marinai, una volta tirato le reti e constatato che i mutuli erano pochi, se ne andavano senza dare nulla i cambio e dalla riva era tutto un inveire contro di loro.
Quella, per alcuni versi, forse più drammatica era quando, pur avendo pescato a sufficienza, invece di dare il pesce a tutte, i marinai prendevano un certo numero di mutuli e dopo averli tagliati a pezzi li lanciavano dalle barche sulla riva, come si fa con l’osso ai cani. Succedeva il finimondo e le donne si buttavano sulla preda per accaparrarsi la loro parte, abbandonando noi bambini ad assistere impotenti a quella lotta selvaggia. Urlavano, si spingevano, litigavano, una scena raccapricciante che noi bambini vivevamo come un incubo, finché tutto si chetava e chi era riuscita a prendere almeno un pezzo di pesce tornava a casa felice, viceversa a chi era andata male, imprecando e maledicendo contro le altre donne e i marinai, tornavano a casa a mani vuote, ma pronte il giorno dopo a ripresentarsi sulla spiaggia, sperando di essere più fortunate.
Dopo tutte le storie divertenti che o raccontato, ho voluto farvi conoscere anche questa, certamente non allegra, ma che vuole essere un ricordo per le nostre madri e a tutti i sacrifici che hanno fatto per farci crescere, lo dico con orgoglio, quello che siamo!
Benvenuti a Favazzinablog
Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU
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UGRECU
giovedì 30 ottobre 2008
Dedicato alle nostre madri
U scriviu: Spusiddha u iornu: giovedì, ottobre 30, 2008
Argomento: Storie 'i Favazzina
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38 commenti:
Avevo colto Mimmo grazie e non basta un aperitivo.
Questa è una bella storia e un insegnamento che bisognerebbe non dimenticare mai.
Leggere certe cose fa riflettere molto sul bene e sulle possibilita'in cui viviamo oggi...
sai spusi...io ho appena finito di litigare come ogni giorno con mia figlia perche'...questo non le piace e quell'altro le fa schifo...
certe volte mi chiedo se' riusciremo a conservare qualche valore ancora...
tutto sta sfumando...tutto sta morendo!!!
un triste ma veritiero racconto complimenti!!!
no Olivia non ci credo che sei diventata così pessimista. che succiriu??
ogni epoca ha le sue 'luci' e le sue 'ombre', ma mai arrendersi!
chi si ferma è perdutu. Le donne descritte da Spusy ogni giorno erano là sulla spiaggia con in mano solo la speranza.
Spusi l'ho detto io; troppi aperitivi
ups sbaglio
Grande Spusymimmo, sono storie ke ti toccano il cuore ma che secondo me tutti ogni tanto dobbiamo leggere, per non perder di vista determinati valori...
allora ne avevi due di foto nel pc?
GEORGIE...non e' pessimismo ma la realta'...
prima di mia figlia poteva bruciarsi il mondo....
ma da quando è nata lei mi accorgo di quanto il mondo si sta trasformando...
basta aprire la tv...
basta camminare x strada
basta chiudere la porta di casa
non c'e' piu' rispetto per niente e per nessuno...
se poi' vogliamo prenderci per il culo...ti dico che
"l'ottimismo e' il profumo della vita"...
ma mia figlia non andra mai a rubare un limone sugli alberi...a tirare la coda delle lucertole...
mia figlia a 5 anni mi ha chiesto il cellulare...
quindi dimmi tu dove c'e' da essere ottimisti...ognuno pensa per se' tutto sta diventando freddo e tecnologico...
l'hai detto tu che raccoglievano la speranza quelle donne sulla spiaggia...
ma quelle donne non esistono piu'...
chi poi sta sira nesciu e mi fazzu purbiri a divertimento
chiddu e nautru discursu!!!!
Romanaccia, sei terribile...non ho il piacere di conoscerti, personalmente intendo...Avevo il fucile puntato ed è arrivata la fucilata!!! Scherzo, ovviamente...
p.s. ne avevo due!!!
arcade grazie x la foto!!!
Olivia ne metterò altre. Certu chi toi su bellissimi, sì fotogenica forti.
Romanaccia oltre al caffè freddo, amaro, gelato, e ammazzacaffè.
Bella storia Spusidda, nonostante siamo quasi coetanei, io questa tragedia non me le ricordo. Ricordo invece chi quando noi bambini aiutavamo a tirari a sciabica (a terra si tirava sulu a sciabica, i mutuli si piscavunu fora) i bagnaroti di inchivinu i pisci
A proposito Romanaccia, ma visto che sei attenta alle foto, postane qualcuna tua, così ti "ammiriamo".
si Arcade fotofulminata!!!
grazie...sempre gentile!!!
Sono d'accordissimo con OLIVIA.. Si sta perdendo il Gusto per le cose vere e reali della vita!!! quanto era bello quando ci si accontentava di quel poco che avevamo (ero fortunata si me mamma mi ccattava un vestito nuovo per natale..ora megaplaystations i figghioli vogliono!!)..ma forsci mi indi iaia i chiattu e sono uscita fuori dal discorso????..perdonatemi se l'ho fatto :)
Longu io avrò avuto quattro anni e siccome ero piccolo mia madre mi portava con lei, tua madre mi sembra di ricordarmi che c'era, dico mi sembra, prova a chiederglielo, forse tu o non ti ricordi o dato che eri più piccolo non ti portava!
Nina sì sulu sei uri arretu, non ti preoccupari. Mannaggia al fuso!
ecco U SAPIVA ieu! non capiscia nenti!
Nina capiscisti tutti i cosi quandu ti scrivisti nta stu blog. Simu na maniata di pacci.
allora sono capitata nel posto Giusto! :)
OLIVIA mi sa che non capiscisti u me messaggiu. io non ho menzionato di non essere realisti, ma solo di non arrendersi se vuoi migliorare almeno un po' la qualità della vita per tua figlia.
non possiamo fare a meno ormai della tecnologia e del mondo che cambia rapidamente ma bisogna cercare di trarre il meglio dal peggio. anche io sono cresciuta nella tecnologia ma i me genitori u cellulari mu cattaru a 20 anni nonostante i quindicenni già l'aivunu, a mia non ma cattaru a playstation e compagnia bella ma staiu bona u stessu. riguardo i classici valori: qua la cosa è soggettiva, un genitore li insegna poi sta al singolo scegliere di seguirli o meno. Credo che la società abbia le sue colpe ma io vedo anche che ora i genitori pur di non sentire frignare i figli gli regalano qualsiasi cosa.
Scusani Spusidda, ti vogghiu beni comu nu frati, ma ieu sta storia ri bagnaroti ladri ed aguzzini, forsi pirchì su piscaturi, non riesciu ma digerisciu.
I Favazzinoti beni o mali ognunu aviva na vigna, n'orticeddu, aundi si chiantava carchi cosa, avivunu i fichi sicchi, i castagni sicchi,
e tanti autri picculi cosi.
Se mai erunu i Bagnaroti, specialmente i piscaturi, ch'inbernu, quandu non si putiva piscari, murivuni i fami.
Vinivunu chi canistri chini di pisci chi barattavunu ca frutta,cu vinu, e ti pregavunu puru.
E poi,ripetu, Ninuzzu rincillu tu, i mutuli non si piscunu ca sciabica, pirchì a sciabica va o fondu e i mutuli sunnu a mezz'acqua o a galla.
E u sciabbacheddu? C'era unu a Riggiu cu chiamavumu Francu u sciabbacheddu.Sintiti chista Longo e Spus: Celestinu miticu piscaturi vindiva i pisci cu banchittu a corsu Galileu vicinu o Comunali (ora Granillo). Una signora del nord si avvicina e fa:- Belli questi pesci, cosa sono?- Costardelle, signora. -Quanto costano al chilo?
-250 lire signora ( na miseria puru tandu). - Bene, me ne da un quarto?
A varda fissu nta l'occhi e nci faci: -Signura, c'aiti mbitati?
Preciso: Viale Galilei
Giorgie.....
SULL'argomento ci sarebbe da scrivere all'infinito ...
per me viviamo in un mondo di merda...che piu' merda non si puo'...dove cu cchiu poti futtiri futti...ho smesso di credere alle favole...e di credere dare fiducia al prossimo...
perdona l'espressione poco femminile ma x me e' cosi!!!
...poi che dobbiamo tirare il meglio per sopravvivere e' un'altro discorso....credimi che quando hai un figlio tutto cambia tutto ti fa paura...ma propio perche' non decidi tu per loro...ma la cultura che hai intorno...se mia figlia a 10 anni vorra andare a prendere l'aperitivo a caffe' matteotti...
chi fazzu!!!a mazzu!!!mi adeguo non posso decidere piu' io e' un'esempio...come non ha potuto decidere mia mamma per me...si e dovuta adeguare ai tempi...
e' propio la mancanza di valori che non ti permette di cogliere il meglio......
comunque siamo usciti fuori tema...
poi alla fine ognuno vive con i suoi occhi e con i suoi metodi...non c'e' da dibattere sono punti di vista...un bacio
love and peace
Nina...ca simu tutti in fusu orariu...non ti fare problemi!!!
caristi bona!!!
Grazie Mimmo, x farci sentire romantici, x farci sorridere e x farci un esame di coscienza
Caro spusy, questa storia proprio non mi era stata mai raccontata.
E' triste ma aiuta a riflettere.GRAZIE.
OLIVIA, NEL TUO PESSIMISMO COSMICO QUASI LEOPARDIANO, SEI PROPRIO VERA. UNA VERA DONNA MODERNA.
Ti sono vicina!un bacio
M... bella chidda ru sciabacheddu, ma u sai chi mi brucia veramenti a mia ?
Chi pa vena romantica rischiamu mi diventamu patetici.
Spusiddha,
ho letto attentamente il tuo post e devo dire chi puru ieu fici "nu giompu nell'atmosperio" perchè ho sempre saputo che queste "difficoltà" la nostra gente le ha subìte in un periodo molto circoscritto che corrisponde all'incirca agli anni '42-'43 proprio sotto i bombardamenti.La motivazione principale della fame era contingente alle difficoltà di reperire sul mercato beni e cibo in un periodo in cui l'Italia era devastata dalla guerra.L'idea che questa "carestia" si sia protratta fino ai primi anni '50 mi lascia un pochino titubante.
Formulo con molta modestia una mia interpretazione del tuo racconto.
Ferma restando la tua buona fede, di cui non ho motivo di dubitare, penso che la tua giovanissima età (4 anni) ti abbia portato ad "interpretare" quell'episodio al di là del reale accaduto.Sicuramente hai vissuto quel momento con molto disagio ma poi ad ogni successiva rielaborazione hai "condito" la realtà con particolari onestamente poco verosimili.(Vabbene la fame ma tirasi i capelli per un pezzo di pesce,scusami, ma non è congruente con la dignità della nostra gente.)Dico questo con cognizione di causa perchè sono papà di una bambina di 4 anni e mezzo e ogni volta che mi riferisce di un episodio devo estrarre la radice cubica per tentare di cogliere un barlume di verosimiglianza in quello che dice.
Nulla da eccepire invece sul forte impatto "neorealista" del tuo racconto.
Galanti, hai detto in maniera galante,sei un signore, quello che io, favazzinotu ca scorcia, cerco di far capire a mio cugino.
Togliendomi la scorcia, mi permetto di aggiungere:
già all'inizio degli anni cinquanta, arrivano le rimesse economiche dei nostri emigrati, lo so direttamente perchè mio padre era in Australia, e posso testimoniare che facevamo una vita dignitosa, sia la mia famiglia, che quella di mia cugino.
Che mia madre, mia zia, e le altre donne del paese si strappassero i capelli per un pezzo di pesce, le priva di dignità, che nessun racconto, seppur bello, può restituire
hai ragione Olivia, argomento troppo vasto da sviscerare in questo contesto, ma sempre e comunque PEACE AND LOVE e baci a Olivia. u sacciu che i baci i preferivi i Bracciu di ferro ma su tempi i carestia, cuntentiti.
spusidda se tu hai vissuto questa storia qualcosa di simile sarà successo. Però penso che la teoria di galanti illumina molto.
una cosa però, da pescatore da strapazzo, non capisco. Per aiutare a tirare le reti a riva si doveva trattare di una pesca o sciabbacheddu. Che io sappia i mutuli non si pigghianu cu sciabbacheddu. Forse allora i bagnaroti non avevano i verricelli sulle barche e tiravano a riva le reti (i mutulari). Ma se le tiravano a riva (con tutto quello che poi ci vuole per raccoglierle e rimetterle in barca) con la fame che hai descritto e con i pesci sulla spiaggia, i fimmini corpiavunu puru e bagnaroti mi si pigghinu.
Caro Malumbra tramite te rispondo anche a u Longu e Galanti, ho parlato di una vicenda accaduta 54, 55 anni fa e la memoria un po’ mi ha tradito, o citato i mutuli per esemplificare la storia, in realtà come mi ha confermato mia mamma si trattava ru sciabacheddu, solo che allora erano le donne ad andare ad aiutare a tirare le reti portando appresso noi bambini, quello che poi anche noi da ragazzi facevamo, forse con un altro intento. Le nostre madri, e la mia mi ha confermato che erano in tante, andavano invece solo con uno scopo preciso avere il pesce, e credo lo facessero per il bisogno.In verità mi ha detto che i pescatori gli davano sempre qualcosa. Le liti talvolta furiose, che ancora ho nella memoria, si riferivano alla quantità scarsa di pesce che talvolta i marinai volevano dar loro in rapporto all’aiuto dato.
Ho fatto un po’ di confusione, ma il messaggio che volevo dare credo fosse chiaro!
Ieu capiscia du cosi: chi Spusidda è in buona fede e non ha motivo di raccontare cose non vere e che di pisca non capisci na testa di pisci.
Confermu su tutti i du cosi!
Però remi bonu assai. A prima vota chi ndi virimu a Favazzina pigghiamu na barca (i lignu) e mi porti finu a suttafrunti. All'antica, cazzu!
arcade io non avevo dubitato minimamente, è tutta curpa ri mutuli!
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