Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
Se vi va di partecipare potete contattarmi su skype (mauro.fuca) o scrivere un commento anonimo al blog (scrivete in ogni caso la vostra email) così vi faccio diventare autori del blog e potrete darmi una mano.
Salutamu!
UGRECU

venerdì 31 ottobre 2008

I "diversi" di Reggio

Dedico questo post agli amici reggini del blog, è il ricordo di alcuni personaggi di Reggio che nella mia infanzia, anni sessanta-settanta, riscuotevano una certa notorietà in città. Spero che la memoria di essi non sia andata perduta.
Innanzitutto Maria e Mbertu i Ciacioli. Maria era nota soprattutto per l'amore verso il vino rosso di Pellaro e l'estrema trasandatezza che la facevano apparire quasi come una clocharde della riva destra del Calopinace. Suo fratello Mbertu u Ciaciolu invece era una bella figura aristocratico-popolaresca, magro e con una folta barba nera da frate minore; tifoso accanito della Reggina lo vedevi arrivare in gradinata con un codazzo di ragazzini che raccoglieva strada facendo e che, non so come, riusciva a far entrare allo stadio gratuitamente. Spesso qualcuno diceva "Mbertu sona a carica!" e lui con la mano a trombetta emetteva dalla bocca un perepè/pereppe/pè di inaudita acutezza sonora. Si favoleggiava che la famosa sconfitta a tavolino della Reggina contro il Cosenza -l'arbitro fu colpito a un occhio da una mela menza muzzicata scagliata dagli spalti- fosse stata determinata dalla sua intemperanza. Dalle parti dello stadio bazzicavano pure i protogay del tempo, Marisa e Umberto, due tipi uno all'opposto dell'altro e per questo non in concorrenza. Umberto era ancora mascolino nell'aspetto che non curava più di tanto, soltanto si ossigenava i capelli che però gli venivano rossicci. Marisa invece si depilava, si truccava ed era sempre elegante. Pare che avessero molto successo entrambi, fornivano un'offerta completa.
Spostandoti su corso Garibaldi incontravi il professor Caramella che, estate o inverno, indossava sempre pantaloni corti e impermeabile chiaro, dal cappello alla marinara fermato alla gola con un fiocco spuntavano i disordinati ciuffi di un parrucchino nero. E' quasi certo che fosse davvero un professore e per giunta tedesco, aveva sempre in mano un ombrello che spesso lanciava in aria per riprenderlo al volo abilmente e per questo riscuoteva scroscianti applausi. Ringraziava con un leggero inchino e proseguiva oltre lungo la "vasca" del corso. Lungo questa vasca e dritto da questa punta -come si dice in città- arrivi alla Villa Comunale e là c'è il genio, l'esauritu nettu, il paccio totale. Piccolo di statura, magro con pochi capelli biondicci, forse 55 anni, vestito di una tuta blu da meccanico. Non aveva un nome se non quello: u pacciu ra villa. Era l'instancabile esecutore di un'attività continua, ripetitiva, ossessiva. Alcuni lastroni di pietra che costituivano il marciapiede antistante l'ingresso principale della villa comunale erano stati divelti da anni e riposavano in un canto, alla rinfusa, in attesa di essere ricollocati. Il nostro paccio afferrava il parallelepipedo di pietra dal lato corto, sollevava la lastra e la ribaltava poi ripeteva la medesima operazione dal lato opposto cosicchè la lastra veniva a trovarsi quasi nell'identica posizione iniziale. Fatto questo scrollava le braccia come a sgranchirle e si sparava na fuiuta i vinti-trenta metri grirandu comu a nu pacciu (che vi avevo detto?) "OTTUCENTU". E subito dopo ripeteva e ripeteva e ripeteva. Perchè lo facesse e cosa significasse tutto ciò non si sa, solo supposizioni. Alcuni dicevano che ottocento fosse il numero di volte che si proponeva di sollevare il lastrone prima di smettere come quando dici "fumo questo pacchetto e poi non fumo più". Altri dicevano che fosse a causa di un mattone cadutogli sulla testa quand'era bambino. Poi qualcuno disse "non è pacciu, esti nu direttori di banca in pensioni chi ndi pigghia pu culu a tutti". Con le dovute riserve per il mestiere -nu direttori di banca avi u ciriveddu chiattu- mi piace questa ipotesi e la sottoscrivo.
E poi concludendo dentro la villa Comunale c'è il leone. Ma è nu liuni normali cu tutti i cosi a postu a cuminciari ra criniera.
Vi salutu sciacquatrippa belli, cu rimpiantu chi non pozzu viriri chiù ogni iornu Calamizzi nfaccia a mia.

18 commenti:

u'longu ha detto...

Bella M..., il periodo corrisponde a quando frequentavo le scuole a Reggio, mi ricordu tutti, non so i ragazzi di Reggio, sono venuti un pò dopo.
Tu ricordi a quell'invalido, che arretu ra carrozzella a motore aviva scritto - invalito -

arcade fire ha detto...

Sì mi sembra di sì, era unu rossu, quasi obesu?

u'longu ha detto...

Si, era di una dignità e serietà esemplari, non sapiva sulu tantu bonu l'italianu, comu tanti i di tempi

arcade fire ha detto...

O longu ndi mangiasti panini nta Villeggianti niscendu ru Piria...

u'longu ha detto...

Ma tanti, tanti, , pumaroru e tunnu. Era na maestra, autru chi fast food
L'urtimi anni avevo u viziu ru fumu, i sordi eranu cuntati, o panino o sigaretti.
Sceglievo sempre le sigarette e poi a fami, finu a quandu turnavo a casa

arcade fire ha detto...

Longu bonanotti, lietu ra to cumpagnia

u'longu ha detto...

Bona notti..
speramu mi m'insonnu i Favazzina, pirchì m'ansonnu sempri com'era

U Mister ha detto...

ciao arcade... bella storia come tutte le altre le scrivi!!!
Volevo dirti che un giocatore del FC LIDO NAUSICAA ha fatto il sito sulla squadra!

www.fclidonausicaa.com
quandu voi trasi e fatti duu risati....
ciau u MISTER

arcade fire ha detto...

Grazie mister, lo sapevo perchè mi sono ricordato che l'aveva postato belloepossibile e l'ho già visitato.
Nci cattasti i maglietti novi?

il negretto ha detto...

Arcade questi personaggi naturalmente non li conosco...oggi sul corso ci si può imbattere in un vecchietto cu bastuni e cu na babra ianca chi nci riva nte ginocchia(pari a chiddu chi c'era supra e milli liri!ma cu era?verdi?) e che urla gesticolando contro o guvernu e a tuttu u mundu!!ma forse il personaggio più mitico di questi tempi è sicuramente tony cacone(sicuro su youtube spopolano i suoi video)...la sua "storia" non la conosco ma è uno spettacolo vederlo suonare la batteria sul lungomare...e quanta genti chi si cogghi ogni vota!!!

romanaccia ha detto...

bella e ben scritta

arcade fire ha detto...

Negrettu ogni epoca avi i sò eroi.
Ranci na vardata a to cugi Georgie ora chi scindi. Salutimi a Black.
Romanaccia non mi ricordo molto bene di te (tuo fratello F. invece è quasi cresciuto con noi). Mio fratello mi ha detto che hai un figlio che è uno spettacolo, un anno ma già occhialini e via a nnatari. Favazzinotu ca scorcia, il più piccolo del blog.

il negretto ha detto...

Va bene arcade,,,a vardu ieu...ti schianti lu ficonsgi???

arcade fire ha detto...

sì pirchì perdi u pilu ma non u viziu

Nino u ficonsgi ha detto...

Bella ma comu fai mi ti ricordi tutti i particolari?...si propiu nu fenomenu...ta difendu jeu sta tranquillu e nte mani giusti...:-)

arcade fire ha detto...

Ninuzzu u sai chi mi fidu.
Finu a un certu puntu.

Olivia ha detto...

ZIO M...bella!!!
quando leggo i vostri post...
mi sembra di rivivere certe situazioni...
alla fine tutti abbiamo fatto lo stesso cammino...
tutti fummu a scola a riggio o a villa....
tutti eppimu cumpagni "sciaqquatrippa":-)
uno dei periodi piu' belli della mia vita...che miraggio...un bacio

Spusiddha ha detto...

Mi sono potuto collegare solo adesso, e ti faccio i complimenti per la storia, anche perchè i personaggi che hai descritto li ricordo tutti perfettamente, soprattutto il professore.
Ciao e a risentirci!