il '68

Puru Favazzina arrivau 'u 68, chi vi criditi, tardi, m'arrivau.
Ora bisogna dividere il 68 in tre parti, quella politica, quella musicale e quella di costume.
La parte politica, almeno a Favazzina, non 'nci di futtiva nenti a nuddu.
Quella musicale si divideva in diverse correnti, quella melodica, che trovava i maggiori esponenti in Maciste, fan di Mino Reitano, ed Enzo G. fan di Gianni Morandi, quella rock con Biasi, fan di Celentano, quella beat con Spusidda, fan dei Beatles e derivati, e ultima, ma proprio l'ultima, dato che ero solo io, quella dei cantautori che mi facevano impazzire, cioè Bob Dylan e Fabrizio De Andrè.
Per il solo fatto di essere fan dei predetti, oggi mostri sacri della canzone d'autore, ero considerato un eccentrico, un intellettuale da strapazzo, insomma quasi un coglione, anzi togliamo il quasi.
Arriviamo al costume.
Spusidda era il più fighetta di tutti, pantaloni aderenti a pelle, idem camicia e maglietta, foulard variopinto legato al collo ed occhialini tondi neri (alla Lennon) chi pariva n'orbu e capiddi ricci, lunghi, alla Battisti anti litteram.
Maciste si presentava così: pantaloni aderenti colore rosso biscardiano, camicie tutte di colore indefinito, che oggi consiglierebbero d'indossare quando ci si ferma in autostrada, giubotto double-face con richiami floreali da una parte e di uccelli tutti incazzati , dall'altra,
ed in fine, maglietta con cuore ricamato e relativa poesia (paisi di poeti) sempre ricamata, dedicata al suo amore, Lina.
Ed ultimo, ma non l'ultimo, il vostro modesto narratore che si presentava cosi: jeans consumati (ma veramente consumati, non come oggi che li vendono già consumati) quasi sempre sporchi di catrame, scarpe da tennis sfondate, magliette stinte (non c'era ancora Omino Nero per Colorati)
capiddi longhi ed un principio di barba rossastra.
Insomma io volevo imitare gli hippies americani ed invece mi pigghiavunu pi nu mortu i fami , e forse avevano anche ragione.
Invece Biasi continuava ad usare la brillantina, perchè giustamente, s'indi futtiva i tutti. Contrariamente dalla famosa canzone, lui se ne fotteva sia dei Beatles che dei Rolling Stones,
i figli dei fiori per lui erano ricchiuni chi capiddi longhi, e Milan Kundera, pensava, fosse lo stopper del milan.
Insomma, per lui, esisteva solo Celentano
"Stai lontana da me - nza, nza......lo sapevo che sarebbe finita....uhhhh .. certo così - cantava la sera in piazza.
Applausi, ricchi premi e cotillons......... e scorcicoddu