Benvenuti a Favazzinablog

Finalmente, dopo anni che ho in mente di farlo, ho deciso di aprire questo piccolo blog su Favazzina. L'obiettivo è quello di creare una comunità virtuale delle varie persone che negli anni hanno preso parte alla vita della nostra mitica Favazzina in modo che, almeno attraverso internet, possano sentirsi e non perdere i contatti, ma anche quello di scrivere e non dimenticare le varie storie che per tante estati ci hanno fatto morire dalle risate.
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Salutamu!
UGRECU

venerdì 31 ottobre 2008

" A processioni "

Delle diverse processioni che c'erano nel paese, quella del Corpus Domini era in assoluto la più bella, imponente, colorata, profumata.
Cadeva nella prima quindicina di giugno, tarda primavera, quasi estate, e le strade erano piene di fiori, gardenie, petali di rosa, fiori di ginestra, che belle ragazze con le ceste, lanciavano sulla strada, e noi bambini facevamo disegni con i petali, oppure delle scritte, quasi sempre - viva Gesù -
Ogni quartiere faceva il suo piccolo altare con dei tavoli e coperte colorate e poi, quando passava la processione, si soffermava per una piccola funzione.
Per questo durava dal primo pomeriggio a sera inoltrata.
Le nostre mamme mettevano anche le coperte sui balconi, le tiravono fuori solo per quella occasione e per quando il prete veniva a benedire le case.
Pertanto non era solo la festa del Corpus Domini, ma anche quella degli acheri che, in quelle immense coperte, dovevano avere fondato delle repubbliche, che dico, imperi.
Per farvi capire l'importanza e l'onore di partecipare alla processione, i ragazzini (specialmente Spusidda e Maciste che erano i più svegli) andavano in chiesa tre ore prima, per impossessarsi delle lanterne che poi avrebbero portato in processione.
Le lanterne erano bellissime, con delle finestrelle di vetro colorato e una candela accesa al centro, venivano montate su dei pali di legno dipinti a mano.
Unico inconveniente era che con le mani sudate, il colore veniva via, lasciando al portatore, una striscia verticale che partiva dall'inguine per finire al petto.
Risultato, pantaloni e maglietta roviati per sempre, era un colore argentato che non andava via.
Due carabinieri, moschetto in spalla, governavano il traffico, che era così composto:
- macchina di don Mimì, un'Anglia scheletrica, color giallo-cacca di bambino che sta male, data la tircheria del proprietario, sospirava ogni volta che incrociava un distributore di benzina
- macchina di S....., una 1100 Fiat grigia, bombata, che faceva autonoleggio
- idem come sopra degli zii di Galanti, privata
- Ape a tre ruote, detta lapa, di Giacomino G. che trasportava frutta e per questo puzzava di pira mucati
Finiu u trafficu
La processione si srotolava dalla piazza verso su, zig-zagando pi vineddi, ed eravamo talmente tanti, che prima che si srotolasse tutta, iva finutu u paisi.
In testa c'era nu giovanottu chi purtava na cruci, pesantissima, i comu surava.
Seguiva na signurina con uno stendardo rosso ricamato in oro,non so cosa rappresentasse, certo no il PCI, che era bandito.
Poi, in doppia fila, bambine e bambini, inquadrati con ordini perentori, tipo Gestapo, dalle suore
Poi i ragazzini che avevano appena fatto la Comunione, le ragazzine sembravano piccole spose, i ragazzini sa minivanu pirchì avivunu u vistitu novu (unu ogni tri anni)
Fatemi prendere fiato
Poi vinivunu, sempre in doppia fila, i fimmini schetti e i maritati, chi cantavano, senza soluzione di continuità, lodi al Signore e parentela
Poi viniva u baldacchinu..... ahh u baldacchinu quant'era bellu, rosso porpora, sostenuto da sei pali (sempri chiddi chi rassavunu a striscia) e all'ombra c'era u previti paratu chi mancu l'Arcivescovo di Canterbury, era sepolto dai paramenti, ogni tantu tirava fora a testa, comu na tartaruga, ed intonava (intonava: era stunatu comu na campana) - Giorni di paradiso... - e tutti i fimmini - ... tutto un sorriso, giorni di paradiso, viva Gesù, viva Gesu -
Cantavunu sulu i fimmini, non era cosa virili pi masculi, sulu Guglielmo cantava, pirchì s'indi futtiva.
A questo punto, accanto al prete, tutti vi aspettate Bocca di Rosa, inveci non c'era, De Andrè non l'aviva ancora scrivuta, c'era inveci l'Autorità Politica del momento (Cancelliere dello Scacchiere) chi 'nci pariva cent'anni mi finisci e mi s'indi vai pa casa.
Chiudeva la processione la folla degli uomini, chi parlavano di caccia, pesca, vigni, i comu criscivunu i favi, chi cedda s'ivunu mangiatu a prisedda, insomma di tutto tranne della funzione, anzi, appena putivunu, facivunu i furbi e pigghiavunu i scorciatoi.

p.s.: spero di non avervi annoiati, è troppu longa

16 commenti:

arcade fire ha detto...

Longa? se ndi scrivivi n'atru metru ieu aiva u scialu assicuratu pi tutta a sirata. Longu è bellissima.
U rissi già: Camilleri nda poti sucari

Belloepossibile ha detto...

Lunga, continua ancora se puoi...Mi hai fatto venire in mente i racconti che mio nonno, Michlele marito di mia nonna "Mica a Longuna", (tua contropartita al femminile), mi raccontava sempre...Ed io bambino, sempre a supplicarlo per farmene raccontare ancora...Come quella della stella cometa illuminata (elettrica), che ogni Vigilia di Natale, faceva cadere sul tetto della chiesa...per quei tempi non era tecnologia, ancora di più...

arcade fire ha detto...

Prima mi spirdia, chi cazzu su gli acheri? Ieu capiscia chi cuperti erunu buca buca. Forse ti riferisci alle tarme? Forse acari?

Spusiddha ha detto...

Longu si nu sceneggiatori natu, mi pari chi mi viru in processioni.
I lanterni i pigghiaumu cusì putiumu viriri i fimmini nte vutati, era a prima occasioni poi nc'era sulu a festa ra Maronna a agostu. A cosa bella cumu ricurdasti erunu i canti nu veru spassu, se non mi ricordu mali nc'era ronna Tiresina chi aviva na vuci stridula e fuiva sempri da sula e tutti si sgulaunu ma segunu.
Minchia chi tempi!

u'longu ha detto...

M... hai ragiuni, acari....
non sacciu pirchì mi vinni acheri, forsi mi sunava megghiu
Bello.. ricordo bene i tuoi nonni, tuo nonno lo chiamavamo "Micheli ra luci " perchè lavorava all'officina elettrica
Ti racconto na cosa chi forsi non sai: a sira, quandu smuntava ru lavuru, mi faci capisciri a to nonna mi cala a pasta, staccava per un attimo la luce a tutto il paese

u'longu ha detto...

Mi pari chi era cummari Lucrezia, faciva il controcanto
Ciao Spusidda

Spusiddha ha detto...

E' veru Longu non mi ricurdava, stai pirdendu troppi colpi!
Ma fari na cura i mutuli comu rici Malumbra ma non nto sensu chi voli iddu!

arcade fire ha detto...

a sai na cosa longu, puru a mia mi piaci chiussai acheri, mi pari na legioni di condottieri

georgie ha detto...

Longu mi piaciu tantu, ma tantu.

trilly ha detto...

Bellissima Longu, avrei continuato a leggere ancora e ancora e ancora. Grazie per questi racconti. "Elevano" il nostro blog...in excelsis...per rimanere a tema.

Olivia ha detto...

Spusidda...chidda ri cuperti e i l'acari troppu bella!!!
n'imperu...ma si troppu forti!!!
scrivi quanto vuoi io adoro leggerti!!!

u'longu ha detto...

Olivia viri ca scrivia ieu, Spusidda e cchiù purtatu pa poesia

Olivia ha detto...

MIMMONEEEEEEE!!!!
Mi inchino al tuo cospetto...
chiedendoti perdono...
non ho letto l'autore ma il post...
so' che di solito spusi scrive parecchio...comunque il commento allora lo rivolgo a te...
ancora perdono!!!
un bacio di scuse...

u'longu ha detto...

Olivia si troppu brava, tu non hai mai circari pirdunu a nuddu, u prossimu post te lo dedico, cusì vardi l'autore.
Scherzu, spassatavilla figghioli, ca vita è una sula

romanaccia ha detto...

e pure questa bella e ben scritta. ma chi site bravi!

Olivia ha detto...

GRANDE...LONGO!!!
volevo ringraziare u grecu..ormai scomparso....
perche' mi ha permesso di conoscervi ancora di piu'...e sono veramente contenta...perche' ad esempio tu longo..come arcade e spusidda...mi avete stupita
a livello di simpatia...cultura...
e stronzagine acuta...
siete i miei miti del blog vi adoro!!!
GUAI A CU VI TOCCA!!!
n.b.longo l'ho capito troppo tardi che la vita e' 1 sola...ma ancora nca pozzu fari...un abbraccio