Maciste e u scigghitanu

Chista ma cuntau Maciste!

Colgo l’occasione per fargli gli auguri visto che oggi è il suo compleanno.

Un giorno Peppe si trovava a Scilla in piazza san Rocco. Non so se ancora sia così, ma una volta il bar che c’è nella piazza era il ritrovo di quelli che giocavano a carte, comu na vota u circulu a Favazzina e ora u bar ru magu. Era una vera scuola e solo i più bravi erano ammessi. Peppino A…… u patri i Tonino u gneddu (grande amico e mitico batterista chi cannati a sira nto pastificiu), ad esempio, gran giocatore, tutte le mattine da Favazzina si recava apposta a Scilla per giocare a carte.
Erano tutti intenti a giocare, concentrati al massimo, quando all’improvviso, in quel silenzio carico di tensione, uno dei giocatori mollò una scoreggia, se non potente come quella di Ciccio u merdaru (a proposito Arcade fire e Galanti avevate ragione) già descritta nel post u piritu (Maciste mi ha ricordato che ronna Virginia seduta fuori dalla porta, quando sentì quella botta ru schiantu si ndi fuiu nta casa), altrettanto esagerata che rimbombò per tutta la piazza. Nessuno inizialmente fiatò, poi improvvisa si levò una voce e nel caratteristico dialetto scigghitanu disse « E chi è cumpari trasistu in guerra?»